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Arrestati i genitori ed il fratello di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia suicidatasi ad agosto

 

L’agosto scorso, Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia e cugina di quella stessa Giuseppina Pesce, figlia del boss di Rosarno Salvatore e anch’essa pentita, aveva preferito bruciare le sue verità e la sua vita ingerendo dell’acido muriatico. Il suicidio, però, divenne pregno di tante e facili domande. 
 
Oggi, forse, la sua anima avrà trovato un pizzico di pace. Polizia e Carabinieri hanno arrestato i genitori ed il fratello
 
I tre sono accusati di maltrattamenti in famiglia e violenza o minaccia per costringerla a commettere un reato, cioè ritrattare le dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria. Maria Concetta, infatti, lo scorso maggio, era andata spontaneamente dai magistrati per fare chiarezza su alcune attività illecite della sua famiglia. 
 
E i fatti di famiglia, si sa, si lavano in casa. Una mossa che non era affatto piacuta dentro e fuori quelle mura che la donna denunciava.Secondo l'accusa, dunque, i genitori della testimone, Michele Cacciola e Anna Rosa Lazzaro, ed il fratello avrebbero fatto pressioni su di lei, anche con l'uso della violenza per indurla a interrompere la collaborazione che aveva avviato nel maggio del 2011 con i magistrati della Dda di Reggio Calabria. 
 

E così Maria Concetta ammessa al programma di protezione, viveva in una località segreta dopo aver lasciato Rosarno fino allo scorso 10 agosto, è quando tornò improvvisamente probabilmente per riprendersi i suoi figli. L’unica cosa che andò via, fu la sua vita da trentunenne. Figlia di Michele Cacciola, cognato del boss Gregorio Bellocco, capo dell'omonima cosca di 'ndrangheta di Rosarno, Maria Concetta Cacciola, era sposata con Salvatore Figliuzzi, attualmente detenuto per scontare una condanna ad otto anni di reclusione per associazione di tipo mafioso. 
 
A trovare il corpo della donna furono proprio i genitori. All’interno dell’odierna operazione denominata «Califfo», sono stati eseguiti anche 11 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Reggio Calabria contro presunti affiliati alla cosca Pesce. 
 
I familiari di Maria Concetta Cacciola sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e da personale del Commissariato della polizia della stessa città in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica. 
 
I fermi emessi dalla Dda sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros. L'accusa per gli undici fermati è di associazione mafiosa. 
 
di Folletto
Questo articolo è stato pubblicato qui

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