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Archeologia siriana, chi fa cosa e come per salvarla

 Cosa si sta facendo per salvare il patrimonio archeologico siriano dalla distruzione? A questa domanda tenta di rispondere in modo dettagliato Silvia Perini dell’Università di Edimburgo.

Con la collaborazione di Emma Cunliffe, anch’essa dell’ateneo scozzese, e in associazione con l’Heritage for Peace, Perini ha elaborato un rapporto - Towards a protection of the Syrian cultural heritage: A summary of the international responses - che offre una sintesi delle azioni intraprese da enti e organizzazioni nella tutela e conservazione del patrimonio culturale e materiale nei primi tre anni di rivolta e violenze in Siria (marzo 2011 – marzo 2014).

Il patrimonio siriano soffre danni e distruzioni. Sul tema sono stati pubblicati molti articoli e sono state pubblicate fotografie online per informare e documentare e ogni contributo che mira anche solo alla documentazione dei danni arrecati è di estrema importanza.

Secondo il lavoro di Perini è necessario fornire una sintesi di queste azioni di sensibilizzazione internazionale, rafforzare le collaborazioni tra gli studiosi e stabilire contatti tra le persone, le organizzazioni e le parti interessate in questa materia.

 

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