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Arafat fu assassinato? Avvelenato con il polonio 210 come Litvinenko

A 8 anni dalla morte di Yasser Arafat, un'inchiesta giornalistica dell'agenzia Al Jazeera proverebbe che il leader palestinese sarebbe stato assassinato. 

"Avvelenato con il polonio", come Aleksandr Litvinenko, l'ex agente segreto russo morto a Londra nel novembre 2006. Litvinenko venne assassinato, con tutta probabilità, dai suoi ex colleghi dell'FSB, l'ex KGB sovietico. "Posso confermare che abbiamo rilevato una elevata e del tutto inspiegabile presenza di Polonio 210 negli effetti personali di Mr. Arafat", lo ha dichiarato ai microfoni di Al-Jazeera il Dott. Francois Bochud, direttore dell'Istituto Radiofisico di Losanna, in Svizzera. 

Secondo le notizie raccolte dall'agenzia che ha sede in Qatar, nell'ottobre 2004 Arafat si trovava in ottima salute quando le sue condizioni peggiorarono di colpo ed in maniera inspiegabile, fino alla morte sopraggiunta meno di un mese dopo, l'11 novembre 2004.

Illazioni sul decorso "non naturale" della malattia - che non è stata mai identificata con certezza - vennero avanzate sin dai giorni successivi. Il quotidiano israeliano Haaretz, nel 2005, riportò alcuni rumors secondo i quali Arafat sarebbe stato malato di AIDS. A detta di un giornalista americano, John Loftus, "la cosa era nota da anni persino alla CIA". L'ipotesi venne poi smentita dal New York Times: i medici dell'ospedale di Percy dove venne ricoverato ritennero "altamente improbabile che Yasser Arafat fosse morto in seguito alle complicazioni di una malattia quale l'AIDS". 

Nel 2009 Abu Sharif, consigliere personale di Arafat e portavoce dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, aveva accusato il Mossad (il servizio segreto israeliano) di aver avvelenato il leader palestinese con una dose letale di tallio, un elemento chimico altamente tossico.

Se le informazioni raccolte da Al Jazeera dovessero rivelarsi esatte, il fatto avrebbe delle ricadute non prevedibili, ma certamente di grave entità: per anni Yasser Arafat ha rappresentato l'immagine stessa della resistenza palestinese.

Tra i leader più longevi e amati (forse anche grazie alla sua proverbiale fortuna, che gli permise di uscire indenne dai innumerevoli attentati), nonostante le numerose divisioni politiche in seno al movimento di liberazione palestinese, Arafat è considerato, in tutto il mondo arabo, un guerrigliero che ha fieramente combattuto per la libertà del suo popolo. In Occidente, gli sforzi compiuti per negoziare gli accordi di Oslo gli valsero, nel 1994, il Premio Nobel per la Pace

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