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Appello Dell’Utri - 17a puntata

I partiti meridionalisti per "punire i politici una volta amici". Nascita e morte di Sicilia Libera. Terza parte delle dichiarazioni del pentito Nino Giuffré.

Le precedenti puntate abbiamo letto, nelle dichiarazioni del pentito Nino Giuffré*, quale progetto politico perseguiva l’ala provenzaniana di Cosa nostra (l’alleanza con Forza Italia per il tramite – leggeremo – di Marcello Dell’Utri). In questa terza parte leggiamo, invece, quale alternativa proponeva Bagarella. Si tratta, secondo Giuffré, del partito Sicilia Libera: un partito meridionalista di Cosa nostra. Una “Lega" del sud. Come il Partito del Sud di Raffaele Lombardo e Gianfranco Micciché. Con la differenza, però, che sarebbe servito a tutelare gli interessi di Cosa nostra.

Dei <<movimenti separatisti>> tipici di <<tutto il Sud>> il pentito Tullio Cannella, uomo di Bagarella e fondatore del movimento Sicilia Libera, ha raccontato: <<Questi movimenti avevano una contrapposizione “di facciata” con la Lega nord, ma nella sostanza ne condividevano gli obiettivi [...] Tutte queste iniziative nascevano dalla volontà di Cosa nostra di “punire i politici una volta amici”, preparando il terreno a movimenti politici che prevedessero il coinvolgimento diretto di uomini della criminalità organizzata o, meglio, legati alla criminalità, ma “presentabili”>>. Interessante, no?

Pm Ingroia: […] nel 1993 […] alla scelta se proseguire o meno la strategia stragista, vi è anche una differenza, fra i due schieramenti [quello pacifista di Provenzano e quello di Bagarella <<che di pacifista non aveva un bel niente>>, nda] per i progetti di ristrutturazione dei rapporti con la politica?


Giuffré: Ma veda signor Procuratore, da un lato c’è un discorso di creare all’interno di Cosa nostra un movimento politico nuovo, cioè portare avanti direttamente da Cosa nostra, eh… questo discorso, portato avanti da Bagarella e compagni, il cui esponente, uno degli esponenti principali era il Tullio Cannella. […]

Pm Ingroia: Quindi il progetto politico che poi sfocia nel movimento politico Sicilia Libera?

Giuffré: Perfetto. Noi eravamo perfettamente convinti che questo discorso non… poteva avere eh… un futuro… perché circa dieci anni prima, siamo attorno agli anni ’82-’83, un progetto simile, addirittura, più vasto assai, era stato presentato sia da Michele Greco, ma in modo particolare, era stato pensato da Piddu Madonia. Però non si è fatto… non si è presa n grandissima considerazione perché si capiva che, nel momento in cui si muovevano all’interno di un partito politico persone legate a Cosa nostra, ben presto il tutto sarebbe stato messo sotto i riflettori delle forze dell’ordine e della magistratura.


*Antonino Giuffré è uno dei più importanti pentiti di Cosa Nostra di sempre. Ha collaborato in moltissimi processi ed indagini, anche in quelli sulle stragi, data la sua posizione di vertice in quanto capo mandamento di Caccamo e quindi componente della “cupola”. I giudici del Tribunale di Palermo, nella sentenza Dell’Utri di primo grado, scrivono che la sua attendibilità <<deve ritenersi fuori discussione>> in quanto <<il quadro d’insieme delineato dal Giuffré sul tema della politica è stato pienamente riscontrato dalle altre acquisizioni dibattimentali>>. 

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