• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Appello Dell’Utri - 13a puntata

Appello Dell’Utri - 13a puntata

Cronaca dell’ultima udienza del processo

Nel corso dell’ultima udienza del processo, celebrata a Palermo il 26 giugno, la Corte ha rigettato le richieste del pg Antonino Gatto di utilizzazione di due intercettazioni. Secondo la Corte nelle conversazioni <<non emergono indicazioni di condotte o fatti specifici e suscettibili di un utile rilievo processuale>>. I giudici hanno accolto, quindi, la tesi della difesa a cui il <<valore>> di queste conversazioni pare <<assolutamente generico e inconsistente>>.

La prima è un’intercettazione telefonica intercorsa nel 2003 fra due affiliati del clan Santapaola che parlano degli appalti che può assicurare il progetto del Parco Telematico di Regalbuto, in provincia di Enna. Salta fuori anche nome di Dell’Utri. <<Dell’Utri era quello che diceva: “il lavoro lo deve fare Tizio”>>.<<La chiave, io l’ho detto, è Dell’Utri. Ora ce la vediamo noi a Roma>>.

Secondo la Corte questa intercettazione è irrilevante perché emerge solo l’intenzione degli interlocutori, ma non viene provata la veridicità di quanto dicono e non si conosce quale esito abbia avuto la vicenda.


La seconda è un’intercettazione ambientale intercorsa il 4 novembre 2007 fra Antonio Caruso e Letterio Ruvolo, entrambi appartenenti alla famiglia mafiosa palermitana dell’Arenella. <<Io quello che ti voglio dire pure a te – spiega Ruvolo – il nome di là non lo dobbiamo nominare>>. <<Ma qual è questo nome?>> chiede Caruso. <<Dell’Utri, capisti?>> risponde Ruvolo. <<Completamente non deve esistere, non deve esistere>>.

Secondo i giudici anche questa intercettazione è irrilevante in quanto Ruvolo non spiega il motivo per cui il nome di Dell’Utri non si deve fare.

La Corte si dedica poi a pianificare l’ultima parte del processo, in cui accusa e difesa esporranno le loro considerazioni finali e illustreranno le loro richieste. Gli avvocati chiedono addirittura dieci udienze per l’arringa. Il presidente ne concede quattro al pg (per la requisitoria) e sei agli avvocati. Se il senatore non deciderà di rendere dichiarazioni spontanee dell’ultimo minuto e gli avvocati non troveranno nessun nuovo documento da depositare, dalla prossima udienza, fissata per il 10 luglio, inizierà, finalmente, la requisitoria del pg.

Arrivederci alla prossima puntata.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares