• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Allerta meteo: confusione a Livorno

Allerta meteo: confusione a Livorno

Siamo tutti perfettamente consapevoli del fatto che le previsioni meteo sono difficili, che in questo campo sbagliare è facile e quindi dare pregiudizialmente la colpa a qualcuno non ha senso.

 Resta però la netta impressione che il sistema di allerta meteo non funzioni, che debba essere messo a punto e che debba essere definita anche una procedura che stabilisca un insieme di regole e di interventi che devono essere messi in atto, in funzione del colore dell'allerta e delle diverse condizioni di rischio che contraddistinguono le varie zone. Altrimenti si resta nell'indeterminatezza, ognuno si comporta come crede, l'allerta non serve a nulla e i disastri si ripetono con il loro bagaglio di morti.

A Livorno, nei giorni scorsi, era stata diramata un'allerta di colore ARANCIONE ( =fenomeni più intensi del normale, pericolosi per cose e persone) il che significa che si prevedevano problemi consistenti, ma non una catastrofe come quella che avvenuta. Teniamo conto che a Livorno, in 24 ore, sono caduti 400mm di pioggia (ovvero quasi mezzo metro) per ogni metro quadro, una quantità di pioggia ENORME e addirittura DOPPIA rispetto a quanto sia mai stato rilevato negli ultimi secoli (potete verificare qui). Con ogni evidenza, e senza voler colpevolizzare nessuno, la previsione su Livorno era stata sbagliata, l'allerta avrebbe dovuto essere di colore rosso. Pochi giorni dopo a Livorno; ma anche a Pisa, è stata diramata ancora un'allerta arancione (come quella del disastro dei giorni scorsi) per la notte di tra venerdì 15 e sabato 16 fino al pomeriggio di sabato: non è caduta una goccia d'acqua.
Pare evidente che nelle previsioni ci sia qualcosa che non funziona e che, di conseguenza, non possa essere chiaro (per i sindaci, la protezione civile ecc ecc) quali siano i provvedimenti che devono essere prontamente presi, in funzione della gravità dell'allerta, al fine di limitare i danni alle cose e, soprattutto, evitare i morti.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità