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Alemanno, gli italiani vogliono case e fabbriche, non nuove chiese

Alemanno, gli italiani vogliono case e fabbriche, non nuove chiese

Mentre dilagano le polemiche, gli scandali e le inchieste sui casi di pedofilia - vaticana; mentre i pm cercano di ’’ scardinare ’’ i segreti della banca vaticana, lo IOR; mentre il cardinale di Napoli, Sepe, viene indagato negli scandali degli appalti, una notizia scuote il cielo come un tuono a ferragosto: il sindaco di Roma Alemanno, (chissà la governatrice cosa ne pensa) annuncia durante la donazione di un terreno per la costruzione di una nuova chiesa a Tor Vergata, la costruzione di altre 51 parrocchie tutte nella periferia di Roma. Così i fedeli rimasti senza lavoro, in cassa integrazione, rimasti senza casa non avendo potuto pagare il mutuo o per non aver potuto pagare l’affitto, potranno disporre di una nuova, bellissima e funzionale chiesa. Oppure, in mancanza di asili pubblici, o non potendo pagare gli asili privati finanziati dallo Stato, con rette vergognose, le famiglie romane potranno portare i loro bimbi nella bellissima, funzionale nuova chiesa.

Intanto sul Cardinale Sepe si viene a conoscenza di 2,5 milioni ricevuti per lavori mai completati. Nell’autunno del 2003 la facciata del palazzo di Propaganda Fide in piazza di Spagna viene completamente avvolta da un ponteggio esterno. «Manutenzione provvisoria e restauro» si leggeva sulla targa che segnalava lo stato dell’opera. Il progettista era l’architetto Angelo Zampolini, oggi diventato famoso per essere l’uomo di fiducia di Diego Anemone. L’impresa a cui erano stati affidati i lavori, la ditta Carpineto, in una recente informativa del Ros definita «vicina» ad Angelo Balducci, ex Provveditore alle Opere Pubbliche. Il sindacalista UIL, Gianfranco Cesaroli, già nel 2005 denunciò il fatto e sul qual fatto, nello stesso anno, la Corte dei Conti intervenne con una relazione:

«Il soggetto societario in mano pubblica è stato trasformato in un organismo che in concreto ha assolto prevalentemente una funzione di agenzia ministeriale per il sostegno finanziario di interventi, decisi in via autonoma dai ministri e non infrequentemente ed a volte anzi dichiaratamente, indicati come integrativi di quelli ordinari, non consentiti dalle ridotte disponibilità correnti del bilancio».

L’iscrizione nel registro degli indagati del cardinale Crescenzio Sepe, presidente di Propaganda Fide del 2000 al 2006, e dell’allora ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, il ministro che ammetteva a Repubblica che fare certi favori è cosa normale e naturale, quasi un atto dovuto, è stata decisa dalla Procura di Perugia dopo l’acquisizione della relazione della Corte dei conti. Perché così tanto tempo dopo?

«È un progetto realizzato insieme con il Vicariato e con le altre diocesi - ha spiegato il primo cittadino - per portare parrocchie e centri di culto, ma anche importanti centri sociali, culturali nelle periferie. Siamo infatti consapevoli che le parrocchie sono spesso punto di aggregazione ed identità dei quartieri».

Già varati i finanziamenti dal Campidoglio: da un milione di euro ad un massimo di diecimila euro a parrocchia, per lo svolgimento delle attività di oltre cento parrocchie romane.

Dichiarazione del portavoce della Santa Sede, Federico Lombardi: - Il cardinale Crescenzio Sepe, indagato da Perugia per corruzione, collaborerà con la giustizia italiana ma "bisognerà tenere anche conto degli aspetti procedurali e dei profili giurisdizionali impliciti nei corretti rapporti tra Santa Sede e Italia, che siano eventualmente connessi a questa vicenda".

I soldi li ha dati lo Stato italiano Laico, ma, la collaborazione con la giustizia italiana, sarà vincolata dai rapporti esistenti tra i due Stati.

Insomma, agli italiani non resta che ingoiare l’amara ostia.

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