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Africa: continua il massacro degli Albini

Gli Albini, ovvero i neri "bianchi" che vivono in Africa soffrono di continue discriminazioni, che in certi casi si spingono anche fino all’omicidio.

Una strage silenziosa e dimenticata scuote l’Africa, di solito prigioniera di un immobilismo atavico e per certi versi inquietante. Chi sono gli Albini, innanzitutto ? Neri che per uno scherzo della sorte e dunque per cause genetiche nascono con una pigmentazione deficitaria. In poche parole sono più bianchi dei bianchi, o almeno hanno una carnagione che li fa assomigliare a degli scandinavi, pur mantenendo le caratteristiche somatiche camitiche. Sin dalla nascita debbono quindi affrontare un problema non di poco conto, ovvero difendersi dai raggi del sole che come si sa in Africa sono più intensi di quelli del nord Europa. Li si notano subito, dunque, dagli occhiali neri affumicati e dai lunghi vestiti che indossano. Sono costretti inoltre ad applicarsi due-tre volte al giorno delle creme proteggenti. Ma come se non bastasse, sono anche discriminati per il loro chiaro colore della pelle. In Africa, insomma, vice una sorta di razzismo alla rovescia, per cui gli Albini sono considerati cittadini di serie B. Ne sa qualcosa il musicista del Mali, Salif Keita, albino di nascita, il cui padre si rifiutava di rivolgergli la parola, proprio per questo suo aspetto fisico.

Da vent’anni a questa parte la condizione degli albini, che in certi paesi sono uno su mille abitanti, è peggiorata progressivamente. La superstizione che impera in Africa ha portato spesso al sacrificio di molte persone. In Tanzania nei primi nove mesi dell’anno sono stati fatti fuori 27 albini. In questi giorni due albini del Burundi sono stati trovati senza vita e con le braccia mozzate.

La polizia cerca di far luce su questa vicenda, ma è chiaro che c’è un velo di omertà che impedisce la piena ricerca della verità. Il motivo per cui si da la caccia agli albini è che essi, secondo le superstizioni locali, avrebbero un potere taumaturgico. Gli stregoni usano dunque i loro organi per creare delle pozioni magiche e non esitano ad assoldare squadroni della morte per rapirli e poi ucciderli. C’è pure la credenza che avere rapporti sessuali con gli albini faccia regredire una malattia come l’Aids. Sono quindi molto frequenti gli stupri nei confronti degli albini, i quali scontano si dalla nascita la maledizione di essere diversi dagli altri.

Chi non è oggetto di violenze o assassinii rimane preda dell’indifferenza e dell’emarginazione sociale. Presente è pure il pregiudizio secondo cui gli albini non morirebbero come gli altri esseri umani, ma si scioglierebbero a contatto con la pioggia.

Alle soglie del 2010, c’è ancora molto da fare in questa Africa che cerca un rapido sviluppo economico, ma rimane ancora schiava di un’ancestrale e crudele tradizione tribale.

 

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