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Abruzzo: si torna sui banchi, dall’asilo all’università

A dieci giorni dal terremoto gli studenti abruzzesi tornano sui banchi di scuola, dai bambini degli asili fino agli universitari alle prese con esami e tesi di laurea, passando per le classi elementari.

 

Tutti ai propri posti. In realtà per gli studenti, in questi giorni, non si aprono le porte delle loro scuole, ma quelle di tende adibite a spazi scolastici.

Così trenta piccoli scolari di Poggio Picenze, paesino alle porte de L’Aquila, accompagnati dai loro genitori hanno ritrovato altrettanti tavoli e sedie in tre tende blu, addobbate con disegni e cartelli con scritto "Asilo nido" e "Scuola dell’infanzia". Un tentativo di ridare un senso di normalità a bambini che hanno visto il terremoto abbattere la loro scuola, che ospitava una ottantina di studenti tra la materna e le elementari, e sotterrare due compagni.

Alla ripresa delle lezioni il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che ha assicurato che nessuno perderà l’anno. Inoltre attraverso un decreto ha stabilito che tutti gli studenti sfollati potranno frequentare questa parte dell’anno scolastico in corso in qualsiasi istituto del Paese. Il Ministro ha infine disposto che il personale docente e il personale tecnico amministrativo delle aree colpite potranno prestare servizio in altre sedi, preferibilmente in scuole dello stesso ordine e grado. In questo senso sono già pronti 120 tra insegnanti e volontari che si prenderanno cura di una attività didattica ludica da portare avanti nelle tendopoli, soprattutto per i più piccoli.

Dal punto di vista strutturale l’obbiettivo ora è quello di quello di far partire immediatamente i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici colpiti soltanto in parte dal sisma (a L’Aquila, su 98 edifici scolastici, 16 sono del tutto inagibili, mentre 33 potrebbero tornare agibili con piccoli interventi) e adibire altre scuole-tende nei diversi accampamenti. Per quanto riguarda il secondo aspetto però, la Protezione Civile fa sapere che le 120 aree per sfollati sono quasi ormai al massimo dell’estensione è sarà dunque difficile trovare spazio ulteriore per creare delle scuole da campo.

Anche il mondo universitario cerca la forza per ripartire nonostante siano molti i ragazzi che hanno perso un compagno di corso o un coinquilino nel crollo della “Casa dello studente”. Solo il 30% dei locali universitari aquilani è agibile, ma già decine di professori si sono messi al lavoro presso la sede della facoltà di Scienze di Coppito 1, che è tornata a ospitare il cuore dell’attività accademica.

Studenti che hanno ricominciato a sostenere esami e a frequentare le lezioni, chi nelle tradizionali aule, chi all’aperto o nelle tende. I ragazzi hanno preso alla lettera il messaggio del rettore di Orio che ha espresso la volontà di un’immediata ripartenza e ha incoraggiato tutto il senato accademico a continuare nella propria missione di formazione e di ricerca per contribuire alla rinascita di una terra e di una popolazione così fortemente provate.

Buona lezione, dunque.

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