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Abruzzo, sale in cattedra e zucchero al popolo

Poche settimane fa, dall'agenzia nazionale per i servizi sanitari delle Regioni, AgeNaS, sono arrivate le pagelle per i 1440 ospedali pubblici sparsi sul nostro territorio, in seguito a una ricerca sulle attività sanitarie del 2012 e basata sulle schede delle dimissioni. Ogni regione ha avuta la sua, da riportare a casa ai propri cittadini. Chissà mai se l'ingegno dei governatori ha potuto contare sulle rimembranze scolastiche di quando a casa c'era il papà con la cinta dei pantaloni slacciata per un 4 in matematica?!

Va da sé che lo scudo è sempre quello che sta peggio di noi: "A me non è andata bene, ma c'è il Marinetti che c'ha 3, quello lì!". E il buon padre di famiglia, se lo è davvero buono, lo punisce comunque, il figlio, spedendolo in camera al buio, senza cena, non prima però d'avergli estorto la solita promessa di lunghi pomeriggi da trascorrere curvo sui libri, almeno per far vedere che un po' di suo ce lo prova a mettere.
 
La Regione Abruzzo, secondo quanto rilevato dalla AgeNaS, si è posizionata penultima in classifica, prima della Campania e dei suoi indicatori di mortalità assai preoccupanti. Fulmini e saette! Ma come? Il presidente Chiodi, fautore di uno dei più grandi risanamenti di conti pubblici mai fatti in ostica materia, quale la sanità pubblica, appunto, adesso si ritrova con una pagella in mano dell'ultimo della classe.

Tutto ciò non è tollerabile per un paladino della meritocrazia, che tanto si è speso per cancellare dalla lavagna un sostantivo aggettivante, come quello di "canaglia", e che adesso rischia di ritrovarsi ad amministrare, secondo quanto affermato dal capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, una regione “bugiarda”.
 
A questo punto, battere i pugni sul tavolo, alzare voci autorevoli diventa un obbligo morale. E il destino ci mette del suo. Il 16 ottobre 2013, l'Università Cattolica di Roma ha invitato a salire in cattedra, con gli onori dovuti, il presidente della Regione, Giovanni Chiodi, in una dotta prolusione sul percorso di risanamento e riqualificazione della sanità abruzzese, che sta facendo scuola in tutto il Paese.
 


L'Abruzzo, sale in cattedra e zucchero al popolo. Nonostante la ricerca AgeNaS abbia confermato la mediocrità della sanità della regione, l'agenzia di rilevamento dati non rinuncia a un serrato confronto con il governatore della pagella del penultimo della classe. Infatti, sulla brochure di presentazione dell'evento universitario romano organizzato per onorare e celebrare i successi di Chiodi appare il nome di Fulvio Moirano, direttore dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AgeNaS).
 A introdurre i lavori, Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione Aziendale alla Cattolica e direttore Altems.

Attraverso la solita rassegnata stampa su fatti ricorrenti di mala gestio, con una semplice ricerca in rete si pesca a pelo d'acqua un articolo apparso nel 2010 sul Corriere relativo a presunti episodi di nomine pubbliche discutibili, di conflitti d'interesse e dei soliti giri di valzer su appalti poco trasparenti. 

 
(…) Il focus si concentra sul direttore amministrativo della Cattolica, Antonio Cicchetti, (69 anni, nato a l'Aquila). Basta digitare il suo nome e cognome nell'archivio telematico del Cerved per ottenere la prima sorpresa: oltre alla carica di «procuratore dell'Università cattolica», ottenuta il 14 febbraio 2008, Cicchetti figura come presidente del consiglio di amministrazione della «Rio Forcella spa», sede all' Aquila; amministratore unico della S.c.a.i. (Società chirurgica addominale italiana, sede a Roma); consigliere della Fondazione Poliambulanza; consigliere di Progettare per la Sanità, iniziative e tecniche editoriali.

Dalla sua postazione di comando in Cattolica, Cicchetti è in grado di orientare le scelte economico-amministrative non solo dell'Università, ma soprattutto della vasta area di istituti sanitari che gravitano intorno al Policlinico Agostino Gemelli di Roma (la «clinica dei papi»). Ora, la fitta rete di relazioni, società, clientele attribuita a Cicchetti è semplicemente impressionante. Nel libro soci della Rio Forcella spa, che si occupa di campi da golf in Abruzzo, compaiono personaggi, per lo più amici e parenti, che formano un sistema a grappolo con interessi, tra l'altro, nelle forniture sanitarie, nelle costruzioni, nelle attrezzature informatiche.

Un clan familistico, che vede impegnati la moglie Maria Adelaide Venti, i figli Paolo e Americo Cicchetti, il nipote Mauro Cuomo (nominato tra l' altro dallo stesso Antonio Cicchetti direttore amministrativo di cinque strutture collegate all'Agostino Gemelli), il cognato Antonio Cuomo (padre di Mauro e titolare dell' agenzia di viaggio Triremis, fornitore della facoltà di Medicina e chirurgia dell' Università cattolica, sede di Roma).


Grazie, presidente Chiodi. Con lei, l'Abruzzo è "salito in cattedra" alla Cattolica

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