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A Capodanno maneggiate con cautela le bombe

Non tutte le ferite si rimarginano nello stesso modo. La cicatrizzazione può essere ritardata sia da fattori locali (ad esempio un deficit di irrorazione sanguigna, lesioni oppure infezioni preesistenti), sia da fattori generali (come l’età avanzata o il carente stato nutrizionale, fino alla concomitanza di patologie sistemiche quali il diabete).

In ogni angolo del mondo i bambini – tra coetanei – spesso si vantano delle ferite che hanno riportato. Di solito si tratta di lesioni più o meno gravi, segni distintivi di “valore” nel gioco, magari a Cowboy e indiani o simulando un’azione guerresca.
Quando si cresce e si diventa adulti, presto si dimenticano le pistole-giocattolo.

Resta una ristretta categoria di adulti – tra i leader politici mondiali – che invece continua a giocare alla guerra. Si tratta in effetti di una delle più antiche attività umane. Nei conflitti che senza sosta fanno sanguinare il pianeta sono però in ballo anche altri fattori. Interessi economici, ad esempio: garantire uno spazio vitale per i cittadini-elettori del dato governo; capitalizzare gli investimenti dell’industria pesante degli armamenti; razionalizzare l’utilizzo delle risorse naturali; aumentare i posti di lavoro conseguenti alle attività di ricostruzione post-bellica; difendere lo Stato da una minaccia esterna (non sempre individuabile, specialmente in tempi di terrorismo globale). In altre parole: non è solo una degenere volontà di potenza a motivare le politiche conflittuali dei governi della terra.

Rimane però da precisare un aspetto: i governanti non sono i soli adulti implicati nelle azioni militari. Non vanno dimenticate le truppe mercenarie, l’esercito, gli inviati dei media. Non vanno dimenticate soprattutto le involontarie comparse (decine di migliaia), involontariamente coinvolte nei teatri di guerra. Alcune moriranno subito, durante i bombardamenti, altre resteranno mutilate, molte si rifugeranno nei campi profughi, ci sarà chi avrà la forza e la fortuna di rifarsi una vita. I civili costituiscono poi l’insieme più eterogeneo: vecchi, donne e bambini abitano difatti tutti gli insediamenti umani.

I vecchi e le donne conoscono già l’inutile stupidità della guerra. I bambini, soprattutto i maschi, ne sono attratti. Durante lo scoppio del secondo conflitto in Iraq, nel marzo 2003, quando i telegiornali portavano nelle case immagini delle bombe su Baghdad, poteva capitare di osservare i più piccoli, che rapiti seguivano l’evolversi degli eventi. Era lontano, in un posto esotico, scenari di un film di spionaggio o d’avventure; era in ogni casa del mondo, attraverso giornali e TV.

Immagini sgranate virate sul verde per le riprese ad infrarossi degli attacchi notturni – come un videogioco di quelli che usano i soldati per preparasi agli scenari di combattimento; come un videogioco violento e innocuo, tra ragazzini, per distrarsi prima di iniziare i compiti. Le guerre a distanza, nel villaggio globale assediato dal nemico invisibile, hanno lo spazio normalmente attribuito (tra gli avvenimenti di punta) dalla scaletta di un telegiornale. Il filtro mediatico lascia trasparire una drammaticità ovattata, assimilabile, presto “normalizzata”, nel magma caotico del susseguirsi delle notizie.

Nuovi e vecchi conflitti si ripetono a cadenza regolare. Ultimamente le iniziative militari tendono a cominciare quando la scena dell’informazione mondiale è distratta da altre circostanze. È successo ad agosto, quando l’immediata risposta russa alle ingerenze georgiane è scattata mentre partivano le olimpiadi cinesi. Fuochi d’artificio o bombe sull’Ossezia? È successo a fine dicembre 2008, tra Natale e Capodanno, quando Israele ha fatto scattare l’operazione Piombo fuso per smantellare l’organizzazione di Hamas nei Territori occupati e, nel mentre, l’occidente in vacanza sceglieva il modo migliore di salutare l’anno nuovo ai tempi della grande crisi. Fuochi d’artificio o bombe su Gaza? Di nuovo allarmate news dal medio oriente in fiamme, bilanci di morti e feriti per i botti di capodanno, bilanci di morti e feriti in Terra Santa – la culla delle tre grandi religioni monoteiste.

Bambini per strada, nelle capitali del mondo, giocano e si divertono con mortaretti e petardi. Bambini tra le braccia dei genitori, la notte di San Silvestro, guardano rapiti fiori di fuoco aprirsi nel cielo, per festeggiare il 2009. Bambini tra le braccia dei genitori, in uno scantinato di un villaggio in Palestina, sperano che quelle esplosioni finiscano presto, sperano di poter ritornare a dormire un sonno senza incubi.


Non tutte le ferite si rimarginano nello stesso modo. La cicatrizzazione può essere ritardata sia da fattori locali:


- Lo spazio aereo della Striscia di Gaza, le sue acque territoriali e l’accesso marittimo, sono sempre rimaste sotto il controllo di Israele.

- Gaza e Cisgiordania, con una popolazione prevalentemente araba, costituiscono i Territori occupati dopo la Guerra dei sei giorni del 1967. Nel 1987 comincia la prima Intifada per la liberazione della Palestina. L’esercito israeliano si ritira dalla Striscia di Gaza nel 1994, in seguito agli accordi di Oslo. Nel 2001 comincia la seconda Intifada. Nel 2005 Israele dispone lo sgombero dei coloni dalla Striscia e lo smantellamento degli insediamenti. Nel 2006 Hamas (organizzazione ritenuta terroristica dalla diplomazia internazionale) vince le elezioni in Palestina.

- Impossibile stabilire il numero complessivo delle migliaia di morti da parte araba e da parte ebraica, durante i ripetuti periodi di scontro, dalla fondazione dello Stato d’Israele nel 1948 ai giorni nostri.

Sia da fattori generali:

- Nel 1947 l’ONU predispone un piano di divisione della Palestina in due Stati: uno arabo ed uno ebraico. A tutt’oggi lo Stato palestinese ufficialmente non esiste.

- L’Unione Europea, così come gli USA, considerando Hamas un’organizzazione terroristica, dal 2006 interrompono l’invio degli aiuti in Striscia di Gaza, che vede così peggiorare le condizioni di vita dei propri abitanti.

-  Nei 60 anni di storia di Israele (passando per la Guerra dei sei giorni del 1967, la Guerra del Kippur del 1973 e i conflitti col Libano dagli anni ’80 al 2006), una soluzione pacifica duratura, tra il popolo ebraico e il mondo arabo, non è stata mai trovata.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.108) 3 gennaio 2009 16:29

    si capisce di più dell’altro ed è di facile lettura...non è CRIPTICO! ehehehhe..

  • Di Antonio (---.---.---.224) 4 gennaio 2009 00:29

    Perché non dici che nel ’47 furono gli arabi fino a qualche anno prima alleati di Hitler, a rifiutare lo stato palestinese e ad attaccare Israele?

    Perché non dici che Hamas ha sparato migliaia di missili sui civili israeliani e ha rifiutato la tregua?

    Troppo comodo omettere quello che è utile a certa propaganda!

  • Di reza (---.---.---.38) 4 gennaio 2009 00:51

    1- nell’47 ci fu solo una proposta da parte dell’ONU e visto che questa proposta assegnava più del 51% della Palestina agli ebrei, i palestinesi avevano tutto il diritto di rifiutare di regalare gran parte della loro terra e lo hanno fatto.

    2- Hamas aveva firmato una tregua con lo stato nazista di Israele, durante i mesi di tregua non ci fu ne il lancio di missili ne attentati da parte di Hamas ma Israele ha ucciso in quei mesi ben 49 palestinesi con gli omicidi mirati che sono una pratica criminale.

    3- Hamas era pronto a firmare una nuova tregua con Israele ma aveva condizionato la firma della tregua alla definitiva fine dell’assedio criminale che Israele da ben 2 anni impone a Gaza.

    Come vedi, caro commentatore nazisionista o filo nazisionista, Israele gode solo della sua propaganda basata sulle falsità che i media e i politici italiani ripetono come pappagalli, mentre l’unico terrorista, razzista e nazista è lo stato criminale di Israele e i suoi governanti.

    Una domanda! perché lei non sta scrivendo che la politica della punizione collettiva venne applicata su vasta scala, come la pratica oggi Israele su Gaza, da Hitler e dal suo esercito nazista ?

    Mi dica lei che è cosi "intelligente!?!", che differenza cè tra il bombardamento nazista del ghetto di Varsavia ed il bombardamento sionista su Gaza ?

    Ecco, cerchi di trovare la risposta a questa domanda, ma vedrà che dalla sua risposta giungerà alla conclusione che nazisti (di ieri)+sionisti(di oggi)= nazisionisti: ISRAELE E’ NAZISIONISTA. 
     

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.225) 4 gennaio 2009 12:18
    Damiano Mazzotti

    I bombardamenti mirati di oggi sono molto meno impattanti sui civili rispetto a quelli del passato... In Libano però israele ha sicuramente esagerato con le bombe a grappolo... Nel ’48 ad iniziare la guerra furono i paesi arabi che con i loro eserciti attaccarano i coloni israeliani che non avevano un esercito ma avevano qualche arma... Non avevano nemmeno aerei militari ma prevalentemente aerei civili... La vittoria israeliana dimostra la loro volonta e capacità... Chè disgiunta dal fondamentalismo religioso come quello di Hamas che blocca tutti i processi di pace... Quando le masse arabe capiranno che è il fondamentalismo religioso e politico che li riduce alla miseria e alla violenza allo si faranno progressi sia in oriente che in occidente... Prima o poi quasi tutti i paesi arabi dovranno separare la religione dalla politica se vorranno mantenere o avviare una convivenza civile pacifica....

  • Di reza (---.---.---.38) 4 gennaio 2009 13:33

    Se di fondamentalismo voglimo parlare, prima dobbiamo nominare quella israeliano che non è uno stato laico come vuole la propaganda filo sionista in occidente poiché la sua politica si basa sul fondamentalismo ebraico.
    Quando poi parliamo di "pace" , se ci teniamo ai parametri della propaganda israeliana, le cose sembrano come ritiene il commentatore precedente, ma le cose no stanno affatto cosi;
    Israele non ha nessuna intenzione di stabilire la pace con i palestinesi poiché non esiste quasi più la Palestina e quella che rimane è oggetto della usurpazione continua da parte di Israele quindi, non vedo su quale base i palestinesi devono accettare questa falsità chiamata "pace".
    In questo momento Israele sta attaccando Gaza che è privo di un esercito, privo di contraerea e privo di rifiugi dove i civili possono chiudersi per rimanere immuni dai bombardamenti in cui Israele sta usando bombe GBU-39 antibunker quindi, l’attaco israeliano è diretto contro i civili cioé, contro i palestinesi, che siano loro bambini, donne o altro e questo fatto è dimostrabile da ciò che gli israeliani indiscriminatamente colpiscono a Gaza: case, scuole, ospedali e moschee.
    La guerra israeliana, come fu nell’2006 contro il Libano, non è una guerra classica ma è guerra indiscrimanata cioé GENOCIDIO e i soldati(leggi terroristi) israeliani non hanno nessuna etica nei loro attacchi e come hanno ucciso oltre 1500 civili libanesi nell’2006, oggi stanno uccidendo centinaia di civili palestinesi solo perché sono musulmani: LA GUERRA ISRAELIANA E’ CONTRO L’ISLAM E I MUSULMANI quindi è una guerra razzista imposta da un regime razzista di apathaid quale è quella israeliana e i soldati(leggi terroristi) israeliani in questa loro guerra sono accompagnati dalle preghiere dei rabbini fanatici quindi, per favore, lasciamo stare la propaganda anti islamica che vuole solo giustificare questo crimine israeliana contro Gaza e i suoi abitanti.
    Se di fronte al vile attacco israeliano a Gaza si trovava un esercito, oggi la guerra era finita, ma di fronte ai crimini israeliani si trova un Popolo che combatte con orgoglio il nemico sionista quindi, consiglio tutti, anche queli filo sionisti, di non cantare vittoria cosi presto, poiché sono convinto che anche questa volta, come nell’2006 contro Hezbollah in Libano, Israele avrà tra le mani solo un’altro fallimento.
    Infine, Hamas è al governo della Palestina ed è stata scelta con elezioni regolari e democratiche e sula regolarità e democraticità delle elezioni che hanno dato la vittoria a Hamas vi è il raporto delgi osservatori della UE che la confermano ma Israele per punire collettivamente i palestinesi ha imposto un illegale assedio ed embargo a Gaza e questo assedio da circa due anni sta passando quasi inosservata all’occidente che con ciò si rende direttamente complice della ingiustizia e del razzismo che oggi gli abitanti di Gaza stanno subendo.
    Quello che succede oggi a Gaza, dove da una parte ci sono i palestinesi che con razzi artigianli ,fucili e qualche bomba a mano , resistono di fronte alle armi più soffisticate usate dal terzo esrcito del mondo, malgrado la forte propaganda sionista, si potrà chiamare in un solo modo: IL GENOCIDIO e Israele in questo è condannato già dalla storia e dall’opinione pubblica mondiale, nonché dal diritto internazionali quindi, li resta solo l’appoggio dei soliti sostenitori e fiancheggiatori del terrorismo sionista che si esprime attraverso i mass media e i politici corrotti che disinformano l’opinione pubblica per garantire ancora l’impunità ad uno stato criminale quale è Israele.
    Se dopo tutte le persone che gli israeliani hanno ucciso in questi giorni da Gaza, usando le armi più siffisticati che li fornisce l’occidente, viene lanciato ancora qualche razzo Qassam dai resistenti palestinesi, direi che anche questa guerra è persa per i criminali sionisti, come fu esattamente in Libano nell’2006.

    In realtà, il sangue palestinese conta come i voti in Israele cioé, è versando il sangue palestinese che i politici criminali israeliani trovano consenso di quei milioni di ebrei che hanno ammassato sulle terre palestinesi per governarli ed è questo il motivo di questo vile attacco delgi israeliani a Gaza, è versare il sangue la motivazione principale ed è solo cosi che questo regime di aparthaid cosi protetto dall’occidente continua a campare, è solo grazie ai veti statunitensi a favore di Israele che ancora qualche politico occidentale ha la faccia di nascondersi dietro un dito e parlare delle "ragioni" di Israele che in realtà non sono umani ma criminali, razzisti e fanatici.

    La realtà dei fatti è ben diverso di come la vogliono i politici ricattati dai sionisti e i media corrotti in occidente, in realtà Israele è colpevole in tutti i sensi dei crimini che commette a sangue freddo contro i civili palestinesi e non esiste ragione al mondo che possa giustificare questi crimini. 

  • Di (---.---.---.18) 10 gennaio 2009 18:20

    bravo! non trovo una parola migliore. all’amico Reza. L’importante è dare un futuro ai Palestinesi, non guardare solo al passato.
    ciao
    Marino

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