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13 febbraio: i lavoratori scioperano i Lor signori esternano

Mentre ieri – 13 febbraio - i lavoratori e le lavoratrici metalmeccanici e della funzione pubblica partecipanti allo sciopero nazionale indetto della CGIL sacrificavano otto ore del loro magrissimo salario e stipendio mensile I Lor signori governanti, che hanno sui ben altri lauti introiti su cui attingere, allegramente “ci bagnano il pane”.
Dall’alto dei Loro denari sonanti, sfottono.
 
Fallimento! Gridano, alla piazza dei 700.000 che sono convenuti a Roma, sfilando in tre grandi cortei.

Lo dicono, sarcasticamente, alla “migliore Italia”, che lavora e suda da mattino a sera: dai tanti ed articolati luoghi del pubblico impiego ai metalmeccanici che si fanno “quel coso” in quattro nelle fabbriche e nei cantieri, lasciandoci, anche, in non pochi, il bene prezioso della vita o parti molto importanti delle loro articolazioni corporee (come testimoniato drammaticamente nell’udienza odierna relativa al processo penale suii sette lavoratori morti nell’ acciaeria Thyssen).
 
Quelli e quelle che assieme a tutti gli altri lavoratori dipendenti non riescono più a campare e sostenere dignitosamente le loro famiglie.
 
Quelli e quelle che hanno visto, nel corso degli anni, sgretolati brutalmente i loro già scarni “guadagni” – i più bassi in Europa, con i più alti costi di sopravvivenza, dicono tutti -, rigidamente incasellati in astratte “regole” che non guardano più alle reali necessità; a maggior ragione dopo i presunti accordi ultimi.
 
Quelli e quelle che sono andati a Roma, consumando lunghissimi viaggi… per raggiungere la meta, per gridare la loro rabbia e il grande dolore accumulato: per i salari totalmente insufficienti, per l’incertezza del mantenimento del lavoro; per le regole contrattuali cancellate; i licenziati, i cassaintegrati, i precari; contro l’atroce insicurezza nei posti di lavoro; contro i continui enormi aumenti di tutti i beni che servono alla vita quotidiana; contro la grande crisi e le misure del Governo che intaccano profondamente, sempre di più, le condizioni dei lavoratori.
 
Tante le esternazioni. Uno, dei Lor signori governanti, dice…. ma sono solo 50.000 mila (raccolta la voce del “maresciallo”). L’altro aggiunge: ha scioperato solo il 6%.... e non si capisce più quali sia la base di riferimento presa a parametro (i lavoratori dipendenti tutti, il pubblico impiego, i ministeriali, i metalmeccanici di “Trebisacce” in provincia di… chissà). E l’altro ancora… riprendendo una precedente affermazione del Lui nazionale, che sono andati a Roma per fare villeggiatura e merenda regalata in cestino.
 
Giusto per alzare fumo e creare confusione.
La verità è ben altra. Sono sgomenti di questa forte Resistenza degli operi, dei lavoratori e delle lavoratrici, che non si piegano passivamente ai loro voleri.
Poverini, con mestizia ( Loro), ricordano quasi quel vecchio canto del… ”sapesse contessa… hanno fatto uno sciopero quei quattro ignoranti….”
 
Già, hanno fatto uno sciopero, e Lottano, per difendersi.

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