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 Home page > Tribuna Libera > Le espulsioni nel M5S: tra Führerprinzip e cittadinanza

Le espulsioni nel M5S: tra Führerprinzip e cittadinanza

La rete ha deciso, ci informa Grillo con un tweet: siano dannati, pardon "espulsi", i quattro senatori rei di… beh… di lesa maestà. 

Come altro definire il loro crimine? Orellana, Battista & Co. hanno criticato l’atteggiamento che Grillo ha tenuto nel suo incontro con Renzi. E allora? C’era qualcosa che si potesse salvare in quella sceneggiata? E soprattutto, la Rete, quella Rete che lo aveva mandato lì a sentire quel che avesse il da dire il presidente del Consiglio incaricato, non era stata tradita, nei fatti e in modo plateale, proprio dall’ex comico? Sì, ex comico, perché esiste un’altra parola per dire quel che Grillo è ormai diventato dentro il movimento che ha contribuito a fondare: fuhrer. Nessuna velata accusa di nazismo (gliela si potrebbe muovere per certe sue dichiarazioni in materia di cittadinanza per diritto di “sangue”, se per caso); un semplice costatazione tecnica, da dilettante della filosofia politica, ricordando Hermann Graf Keyserling.

Chi è? Il filosofo tedesco che elaborò il Führerprinzip, appunto; una lettura del darwinismo sociale secondo cui alcuni sono nati per comandare e gli altri obbedire. Uno, poi, il gran capo supremo, con il nazismo è diventato l’incarnazione stessa dell’autoritas, anzi della più vera volontà di tutto il popolo, facendo coincidere nella propria persona tutti i poteri. Legislatore, giudice e governante, fonte della legge ma non soggetto alla legge. Esattamente quello che è oggi Grillo per i più ortodossi militanti del M5S; per tutti quelli che giusto o sbagliato, vero o falso, va sempre bene “purché lo dica Beppe”.

Gli ortodossi, ho precisato, perché oltre ai quattro espulsi pare vi siano altri parlamentari, forse una decina, pronti a lasciare il Movimento per protestare contro quella che a questo punto è eufemistico definire “mancanza di democrazia interna”. Non solo; basta leggere quel che gira per la Rete e si intuisce possano essere molti, nonostante la maggioranza dei due terzi che ha votato per l’espulsione nel referendum on-line, i militanti e gli elettori del Movimento che sono ormai in aperto disaccordo con toni, argomenti e opinioni del Capo supremo e, a quanto pare, incriticabile.

Dissidenti che temo scompariranno nel nulla o assorbiti da altri partiti.

Temo, perché molte delle poche, pochissime energie, rimaste nella nostra società erano proprio finite nel grande e opaco contenitore del M5S. Un’esperienza che in questo momento si prefigura come un vero e proprio sequestro di voti; di rappresentanza artificialmente tenuta ai margini del dibattito politico. Che non dibatte per nulla, anzi, e comunica solo attraverso i proclami di Grillo. Un’esperienza da cui però potrebbe nascere, proprio anche a partire da quei militanti nelle votazioni on-line non si uniformano al volere del Capo, quel partito liberal-social-democratico, estraneo tanto alla tradizione democristiana quanto a quella comunista (e che di queste non abbia ereditato modi, apparati e base elettorale) di cui l’Italia avrebbe disperatamente bisogno per uscire dalla crisi. Non dalla crisi economica, non solo, e neppure da quella “di rappresentanza”. Da quella, tanto grave da minacciare la natura stessa delle nostra Repubblica, che deve essere chiamata “di cittadinanza”: di fede dei cittadini nell’impegno politico e nella possibilità, attraverso questo, di decidere davvero del futuro proprio e dei propri figli.

 

Commenti all'articolo

  • Di Guelfo Magrini (---.---.---.185) 28 febbraio 2014 10:31
    Guelfo Magrini
    Altro esempio ancor più marcato di giornalismo ipotetico, ovvero la traduzione dei fatti in modo fazioso e superficiale. Andiamo ad esaminare brevemente le irregolarità deontologiche di questo articolo.
    1) la teorie della "lesa maestà"; leit motive del mainstream, noto per garantire un’informazione che ci porta al settantasettesimo (o giù di lì) posto nella graduatoria mondiale della carenza di democrazia nella stampa. Qual’è invece una prospettiva corretta? Gli espulsi sono stati accusati di non riconoscersi più nella linea programmatica condivisa e sancita da impegni sottoscritti con l’elettorato; inoltre, e questo è palese, gli espulsi si sono sovrapposti mediaticamente al movimento sfruttando l’ingordigia degli organi d’informazione su qualsiasi notizia potesse danneggiare la formazione politica megafonata da Grillo.
    2) Atteggiamento di Grillo durante le cosidette consultazioni; qui si ipotizza, seguendo una traccia mediatica precostituita, che gli attivisti che in rete hanno votato per andare al confronto con Renzi non siano stati d’accordo con l’atteggiamento tenuto da Grillo in quella occasione. Se dobbiamo prendere per buone le percentuali di dissenso manifestate ai vertici, si può calcolare che siano state condivise da un 2% del popolo della rete; nel senso che la maggior parte dei votanti voleva proprio quello che è stato dato, cioè nessuna consultazione farsa dettoin faccia agli organizzatori del consenso renziano.
    3) Il capo supremo (nemmeno parlamentare, nemmeno candidato a nulla), capo popolo semmai, Masaniello, casomai, ma tu guarda che paragone mediato dalle tante parole in questo senso ascoltate o lette sui media da quando il M5S è in parlamento. E mi fermo per non tediare. Il vecchio nel vecchio, e mi chiedo: ma si possono pubblicare queste schiume giornalistiche su un giornale serio?
  • Di Daniel di Schuler (---.---.---.69) 28 febbraio 2014 10:55
    Daniel di Schuler

    Un giornale serio pubblicherebbe queste riflessioni del tutto personali in una rubrica intitolata Tribuna Libera o qualcosa del genere.

    Aspetta un momento...

    • Di (---.---.---.185) 28 febbraio 2014 11:57

      In questo caso, si utilizzerebbe la tribuna libera per esprimere le proprie opinioni , ma appare come se fosse un editoriale. Con questa impostazione, e in temporanea mancanza di articoli politici compiuti sull’argomento, si realizza, ripeto, quel che appare al lettore come un editoriale, che tende a rappresentare il pensiero condiviso delle partecipazioni al progetto. Sarebbe dunque più corretto riportare questi contributi come Lettere al giornale.

  • Di (---.---.---.231) 28 febbraio 2014 13:27

    > Orellana ... [e altri] hanno criticato l’atteggiamento di Grillo con Renzi
    No, caro Daniel, le cose non sono così semplici. Orellana specialmente è stato un dissidente fin dall’insediamento in Senato. Meglio avrebbe fatto ad uscire spontaneamente, già mesi fa.

    > E allora? C’era qualcosa che si potesse salvare in quella sceneggiata?
    Anche se l’ho capito in ritardo, qualche cosa di quella sceneggiata io la salverei: la coerenza.
    La scalata al potere di Renzi è stata una presa per i fondelli, moltiplicata per due se messa nel contesto attuale. Ergo, andare da Renzi e dirgli "con te non parlo perché non sei credibile" mi sembra molto coerente e adatto (senza inutili orpelli) alla situazione.

    > Legislatore, giudice e governante, ... va sempre bene “purché lo dica Beppe”.
    Beh, adesso non esageriamo. E’ normale che in una forza politica ci sia qualcuno che indirizza gli altri, almeno sulle mosse "a breve". Ma da qui a dire "va sempre bene purché lo dica Beppe" ce ne passa parecchio. Questà è faziosità pura.

    > oltre ai quattro espulsi [vi sono] altri ... pronti a lasciare il Movimento
    Ecco, questo è un punto pregnante sul quale occorrerebbe capire di più.
    Coloro che denunciano una mancanza di democrazia sono una minoranza. Ma per gli scopi del suo articolo, sig. Daniel, va benissimo considerare unicamente loro? E gli altri non sono forse di più? Con questo non voglio dire che tutto sia perfetto, cerco solo di riequilibrare il pensiero.

    Consideri anche il differente meccanismo con il quale gli eletti del M5S sono arrivati in parlamento. Non nominati da segretari di partito, i quali attingono da liste di persone già dimostratesi fedeli (o yesmen?); no: gli eletti del Movimento sono stati scelti con un sistema molto meno preciso, magari discutibile, ma molto diverso. Che alcuni di questi parlamentari scoprano dopo pochi mesi di sentirsi fuori posto, può accadere. E’ quello che accade.

    > rappresentanza artificialmente tenuta ai margini del dibattito politico
    Questa, sig. Daniel, è veramente grossa e inaccettabile.
    I parlamentari grillini fanno il loro lavoro come tutti gli altri, partecipano in modo attivo (PIU’ ATTIVO, se mi consente). Fanno opposizione, propongono emendamenti e leggi, e in alcuni casi hanno anche successo. Evidentemente lei preferisce gli inciuci disonesti.

    > potrebbe nascere ... quel partito liberal-social-democratico ...
    > di cui l’Italia avrebbe disperatamente bisogno per uscire dalla crisi
    Quel partito, descritto in parole meno altisonanti e più attuali, esiste già: si chiama Movimento 5 stelle. Non c’è bisogno di un nuovo partito che assomiglierebbe all’UDC, o a Scelta civica, o a SEL o a Fratelli d’Italia. C’è bisogno di qualche cosa di diverso e più profondo, che riporti un po’ di etica nella scellerata politica italiana. Che riporti un po’ di passione e sincerità. Che in un incontro con un primo ministro marionetta sia capace di dire in faccia senza fronzoli la verità: "non sono venuto qui a parlare di programmi - non sei credibile - sei nuovo ma sei vecchio".

    Cordiali saluti,

    Gottardo

    • Di (---.---.---.12) 1 marzo 2014 15:06

      No, caro Daniel, le cose non sono così semplici. Orellana specialmente è stato un dissidente fin dall’insediamento in Senato. Meglio avrebbe fatto ad uscire spontaneamente, già mesi fa.

      E perché dovrebbe? E’ stato votato da elettori, a differenza di Grillo e dei commentatori di quel blog. Se c’è qualcuno che rappresenta un elettorato è Orellana. Ufficialmente.

      Anche se l’ho capito in ritardo, qualche cosa di quella sceneggiata io la salverei: la coerenza.
      [...]Andare da Renzi e dirgli "con te non parlo perché non sei credibile" mi sembra molto coerente e adatto (senza inutili orpelli) alla situazione.

      E la coerenza dell’uno vale uno che fine ha fatto? La coerenza del "si fa quello che decide la rete"? La coerenza del "io sono solo un portavoce"?

      Coerenze. Alcune valgono tanto, altre le si svende al momento opportuno. Ma gira gira una coerenza di fondo rimane: si fa sempre come vuole Grillo, che la base sia d’accordo con lui o che sia discorde. Se non è coerenza questa.

      Beh, adesso non esageriamo. E’ normale che in una forza politica ci sia qualcuno che indirizza gli altri, almeno sulle mosse "a breve". 

      Ma non era uno vale uno? O ci stanno quelli che sono più uno degli altri?

      Coloro che denunciano una mancanza di democrazia sono una minoranza. 

      Anche quelli che hanno votato sul blog di Beppe Grillo sono una minoranza. 9 milioni di elettori reali contro poche decine di migliaia di commentatori di un blog che non si sa chi sono, come hanno votato nelle urne e come hanno votato nel blog. Se la matematica non è un’opinione 30000 persone sono una minoranza esigua rispetto a 9 milioni.

      Gli eletti del Movimento sono stati scelti con un sistema molto meno preciso, magari discutibile, ma molto diverso. 

      Se sono stati scelti, se hanno un mandato diretto e non sono stati imposti dall’alto, perché non possono parlare autonomamente e devono concordare qualsiasi cosa con chi non ha avuto alcun voto e non rappresenta nessuno?

      Che alcuni di questi parlamentari scoprano dopo pochi mesi di sentirsi fuori posto, può accadere. E’ quello che accade.

      Veramente sono stati dimessi, non è che si sentivano fuori posto. Sono stati cacciati.

      I parlamentari grillini fanno il loro lavoro come tutti gli altri, partecipano in modo attivo (PIU’ ATTIVO, se mi consente). Fanno opposizione, propongono emendamenti e leggi, e in alcuni casi hanno anche successo. Evidentemente lei preferisce gli inciuci disonesti.

      Già, come la proposta di riforma di legge elettorale. Depositata da mesi in parlamento, ma quando si è arrivati al punto Grillo ha aperto le votazioni nel blog. Delle due l’una: o la proposta di legge precedentemente depositata non valeva niente in quanto messa in discussione da votazioni successive sul blog... o non valevano niente le consultazioni sul blog perché c’era già una legge presentata dal gruppo parlamentare del M5S in parlamento. Che poi un gruppo di privati cittadini sconfessi autonomamente l’operato di parlamentari che hanno depositato proposte di leggi in parlamento poteva accadere solo in Italia. E solo un comico poteva ideare una roba del genere.

  • Di Daniel di Schuler (---.---.---.117) 28 febbraio 2014 14:09
    Daniel di Schuler

    Mai sopportato i megafoni: fanno tanto regime.


  • Di paolo (---.---.---.191) 28 febbraio 2014 19:35

    Cari grilleschi , siete dei simpaticoni sempre in vena di scherzare .
    @231 usa con riferimento a Orelliana il termine "dissidente " che è tutto un programma .

    Il M5S è un movimento il cui statuto (non statuto ) ,scritto e redatto da Grillo(Casaleggio ) , col nipote e il suo commercialista , formalizza la "candidatura " dei parlamentari senza diritto di opinione . Voi lo chiamate appunto "contratto " . Tradotto significa che non è previsto il rispetto per le minoranze ed il diritto di opinione . Come vogliamo definirlo ? Fascismo ? Polpottismo ? . Fate voi .

    Il movimento (non partito ) è talmente democratico ( voi la chiamate democrazia liquida ) da non avere uno statuto conforme alla legge che regola la trasparenza dei partiti e che rispetta i principi democratici nella vita interna .Infatti vi definite un movimento .

    Per avere diritto al rimborso elettorale lo statuto (che non c’è) andava depositato presso la Presidenza della Repubblica nel il termine di 45 giorni dalle elezioni politiche (non presentato ) , unitamente al bilancio del M5S (non presentato ) e alla dichiarazione dei redditi diel tesoriere Grillo (non presentato ) (Legge 96 del 2012) .

    Non essendo stata presentata la richiesta , e non poteva essere diversamente visto che lo "status di democrazia del M5S non è certificato da alcunché, non esisteva pertanto nessun diritto al rimborso elettorale dei famosi 42 milioni di euro ( Interrogazione Boccadutri con risposta di Grasso ) .

    E allora perché Grillo e voi grilleschi ( vedi Di Maio e compagnia bella ) continuate a propinare la balla della restituzione ?La restituzione avviene quando e se si è materialmente acquisito il diritto e quindi si procede alla rinuncia . Oh no?

    Vi sembra questo un modo corretto di informare i cittadini ?(visto che bastonate l’articolista per avere espresso sue opinioni , accusandolo di disinformazione .)

    Risposta please.

    • Di (---.---.---.119) 1 marzo 2014 10:28

      Caro Paolo,

      rispondo volentieri.

      > riferimento a Orelliana il termine "dissidente " che è tutto un programma

      Se si cercasse di dare alle parole il loro significato, invece di infarcirle di significati storici inapplicabili, sarebbe tutto più semplice.
      Il buon Orellana è palesemente un dissidente, che significa semplicemente che non è d’accordo con le idee del Movimento. A questo punto continui pure a perorare la sua causa, in piena libertà, associandosi con chi ha idee simili o mediabili con le sue.
      E’ una cosa normale e apprezzabile questa, parallela a quella che è successa nel PD: con l’avvento di Renzi hanno dato le dimissioni Cuperlo, Fassina e Letta; Civati parla di secessione. Nessuno di quei personaggi farà alcunché, forse aspettando tempi migliori, forse per codardia, non lo so. Certamente non succederanno mai, nel movimento 5 stelle, scene penose come quelle dell’elezione del Presidente della Repubblica; almeno fino a quando il M5S cercherà di mantenere una certa coerenza.
      Tanto per prevenire il tuo prossimo pensiero, Paolo, cito la votazione sull’abolizione del reato di clandestinità, dove due deputati grillini votarono a favore prima che fosse decisa una linea condivisa. Non sono stati espulsi, semplicemente perché capita a tutti di sbagliare o di essere temporaneamente dissidenti. Come non furono espulsi, a loro tempo, coloro che votarono per Boldrini, Grasso, Prodi. Ma nel caso di Orellana il problema è pressoché continuo, mi chiedo perché non sia fuoriuscito lui di sua spontanea volontà.

      > Il M5S ... il cui statuto ... "candidatura " senza diritto di opinione
      > Come vogliamo definirlo ? Fascismo ? Polpottismo ? . Fate voi.
      Il tuo astio ti acceca e spari cazzate.
      Il diritto di opinione è garantito; però, dopo una consultazione interna (limitata ai parlamentari, o estesa a tutta la base), tutti devono rispettare le scelte della maggioranza. Questo è un punto imprescindibile, altrimenti non si può più parlare di forza politica ma solo di accozzaglia di persone (come è per esempio il PD, con le sue correnti interne di democristiana memoria). E, di nuovo, riporto l’esempio del reato di clandestinità: dopo la votazione degli iscritti anche "l’intoccabile sua maestà" Beppe Grillo ha preso atto della volontà della maggioranza e si è adeguato.
      D’altra parte capirai che l’assenza di vincolo di mandato, espressa nella Costituzione Italiana, è in antitesi con l’idea dei partiti (che difatti nella Costituzione non sono regolamentati). Che senso ha associarsi a un partito, se poi non c’è la minima assicurazione che le idee di quel partito vengano portate avanti?
      Comunque, a nessun parlamentare M5S è stato imposto di entrare nel Movimento, come nessuno impone a chicchessia di fare un mutuo per comprarsi una casa. Ma quando si contrae un mutuo, si prova ad onorarlo, e parimenti quando un parlamentare 5 stelle viene eletto, deve cercare di rispettare le regole a cui ha liberamente aderito. Gli elettori, d’altra parte, sanno che votano per un programma e regole precise: neppure loro sono obbligati a farlo. Se amano votare per qualcuno che risponda solo alla propria coscienza, trovano nell’arco parlamentare un sacco di altre forze politiche, delle quali la più importante, "mai con il PDL", prima fa un governo con il PDL e poi una legge elettorale con il sig. "game over". Ma ce ne sono altre, sempre per stare a sinistra. Si può votare per SEL, prima in coalizione con il PD ma adesso all’opposizione, oppure per UDC, che ora si riposiziona verso destra.
      Quindi Paolo, se non ti piacciono le regole dei grillini vota per chi ti pare, ma prendi atto che hanno una loro coerenza ben distante dal fascismo (non penso di dover elencare le differenze tra fascismo e grillismo, le conosci benissimo ma ti piace fare finta di niente).

      > Il movimento [non ha] uno statuto conforme alla legge ...
      E allora? Se domani la Corte Costituzionale dirà che i grillini in parlamento sono illegittimi ce ne andremo. Ma fino a quel momento (che non verrà mai) è tutto perfettamente legale.

      > Per avere diritto al rimborso elettorale lo statuto andava depositato ...
      > non esisteva pertanto nessun diritto al rimborso elettorale
      > continuate a propinare la balla della restituzione
      Perché travisi volutamente, come fai sempre, il senso delle parole.
      Nel Restitution Day, dove effettivamente sono stati restituiti 1,5 milioni di euro di diarie non spese (in soli due mesi e mezzo), le parole testuali del capogruppo Nuti sono state: "Il nostro è un esempio. Se gli altri facessero come noi si risparmierebbero 40 milioni di euro. Noi abbiamo rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali, i partiti a fine luglio prenderanno un’altra rata di 90 milioni".
      Il significato è che se tutti facessero come il M5S, ci sarebbe una restituzione di 40 milioni di euro; inoltre, che M5S ha RINUNCIATO a 42 milioni di euro. Poi, un po’ per la somiglianza delle cifre 40 e 42, un po’ perché ne parlano in tanti e ci sono inevitabili imprecisioni tra "rinuncia" e "restituzione", un po’ perché il M5S ci avrebbe messo 5 minuti a legittimarsi per il rimborso ma non ha voluto, ma soprattutto PERCHE’ PRIMA DEL 2012 IL M5S HA DAVVERO RESTITUITO I RIMBORSI DELLE ELEZIONI REGIONALI, ma tu soffri di severi lapsus freudiani, si crea confusione fomentata anche da detrattori tuoi colleghi.
      Insomma: l’effetto pratico del discorso è che i grillini non prendono soldi mentre gli altri sì, e il tuo aggrapparti alla differenza tra rinunciare e restituire è patetica.

      Per chi è interessato, il link http://www.fanpage.it/i-rimborsi-el...

      spiega in modo abbastanza imparziale.

      Ciao,

      Gottardo

  • Di paolo (---.---.---.191) 1 marzo 2014 12:06

    Caro Gottardo , che confesso mi stai pure simpatico , come tuo solito operi la tecnica del calamaro che fugge lasciandosi dietro una scia di inchiostro .

    Fatti : La Costituzione prevede partiti che nominano parlamentari senza vincolo di mandato .
      Punto .I parlamentari del M5S sono vincolarti da "contratto come tu stesso ammetti . 
     Ergo il M5S sarebbe tecnicamente incostituzionale . A parlare sono gli atti e non le
     chiacchere e di fatti (temo e non ne sono felice diversamente da come credi tu) ne
     vedremo sempre di più .

     Per avere diritto al finanziamento elettorale ,doveva essere svolta la prassi conforme alla
     legge . Il M5S non lo ha fatto perché avrebbe dovuto ottemperare a norme che
     avrebbero modificato il suo status di movimento ,trasformandolo in partito . Il diritto
     "teorico " del tuo articolo su "fanpage" (ma chi è ?) non vale una cicca .
     
    Dopo di che che il M5S abbia effettivamente ottemperato alla restituzione dei rimborsi sulle diarie (unici ) lo riconosco ,cosi’ come prendo atto del fatto che sono gli unici a rinunciare a parte dei loro emolumenti . Sono pure d’accordo che andrebbe inserito un principio secondo il quale un parlamentare eletto con un partito non può cambaire casacca ,fatto salvo tuttavia il diritto a dissentire dalla maggioranza del partito medesimo (libertà di opinione ) . Però deve essere introdotto con una modifica costituzionale e non per statuto interno perché i "contratti interni " non fanno legge , semmai dovrebbero rispettare la legge .
    ciao

    • Di (---.---.---.119) 1 marzo 2014 23:03

      Caro Paolo,

      felice di esserti pure simpatico. Mi sei simpatico anche tu, tranne quando non ti dimostri ragionevole.

      > operi la tecnica del calamaro che fugge ... dietro una scia di inchiostro.
      Non capisco bene. Nel commento precedente ho risposto punto per punto, quindi non sono scappato e non ho prodotto alcuna scia di fumo. Però i calamari mi piacciono: animali intelligenti che hanno anche un certo gusto estetico...

      > La Costituzione prevede partiti che nominano parlamentari senza vincolo di mandato.
      La Costituzione non prevede alcun partito.
      Comunque, io non ammetto che i parlamentari grillini siano vincolati da un contratto: lo declamo orgogliosamente. Riguardo al "tecnicamente incostituzionale", lo capisco ma il tuo pensiero è sbagliato, per diversi motivi:

      1) La Costituzione non può garantire in alcun modo che non vi siano forme di costrizione sui parlamentari. Inoltre, la Costituzione si applica alle leggi emanate, non ad altri aspetti. Per esempio garantisce a tutti la libertà di espressione, ma questa regola (a volte pure a ragione) non è sempre rispettata. Oppure, recita che la Repubblica è fondata sul lavoro, ma non può garantire che ogni italiano abbia un lavoro (purtroppo: specialmente oggi).

      2) In realtà, qualsiasi forza politica esercita un controllo sui suoi parlamentari, solo che i partiti tradizionali lo fanno in modo meno trasparente. Per lo meno nel M5S le cose sono scritte nero su bianco.

      3) Il contratto del M5S non è incostituzionale, poiché non impedisce ai propri parlamentari di esprimersi come meglio preferiscono. Se non sono contenti possono uscire dal gruppo M5S per unirsi a un altro, come il gruppo misto.

      Vorrei spendere due parole in più, cominciando col dire che è una proposta grillina inserire il vincolo di mandato in Costituzione. In questo modo un elettore può avere maggiore certezza che IL PROGRAMMA CHE EGLI VOTA non verrà tradito. D’altra parte sono d’accordo nel riconoscere che l’assenza di vincolo di mandato, in astratto, è una cosa bellissima, così come il dire che l’Italia è fondata sul lavoro, o che lo Stato promuove la realizzazione di ogni singolo individuo (rimuove gli impedimenti che...). Però poi bisogna tornare con i piedi per terra!

      > Per avere diritto al finanziamento elettorale ,doveva essere svolta
      > la prassi conforme alla legge . Il M5S non lo ha fatto perché avrebbe dovuto
      > ottemperare a norme che avrebbero modificato il suo status di movimento
      > Il diritto "teorico " del tuo articolo su "fanpage" ... non vale una cicca.
      Ecco, queste sono le cose che ti rendono antipatico.
      Quell’articolo su "fanpage" (no, non so chi è), è un articolo equilibrato che mette chiarezza, senza pendere da nessuna parte. Forse è per questo che ti da’ fastidio, perché dice chiaro e tondo che, se avessero voluto, i grillini avrebbero potuto adeguarsi molto facilmente ad alcune semplici norme. Non l’hanno fatto per il solito discorso di coerenza con certi concetti profondi che tu aborri mentre io apprezzo.

      > Sono pure d’accordo che andrebbe inserito un principio secondo
      > il quale un parlamentare eletto con un partito non può cambiare casacca
      > fatto salvo tuttavia il diritto a dissentire dalla maggioranza
      Fa’ attenzione: la tua idea potrebbe essere MOLTO più pericolosa di quello che stanno facendo adesso i grillini. Pensaci!

      > Però deve essere introdotto con una modifica costituzionale ...
      > ... perché i "contratti interni " non fanno legge
      Vedi, se stipulo un mutuo non faccio una legge, però prendo degli impegni (che posso disdire in qualsiasi momento). Esattamente quello che accade con il contratto che un eletto grillino stipula con il M5S. Può essere disdetto in qualsiasi momento, e la conseguenza è quella di non fare più parte di quel movimento politico. Tutto lì. E’ una cosa da poco, e nello stesso tempo è importante. L’accanirsi contro questo meccanismo trasparente è fazioso e superficiale, anche perché, confrontando mele con mele e pere con pere, le altre forze politiche si comportano peggio. E’ meglio dirlo prima: "M5S non farà alleanze. Punto". Chi non è d’accordo si rivolga altrove - chiaro e lineare - sia per gli elettori che per gli eletti. Le cose non sono sempre facili, lo riconosco. E’ quello che è successo con il reato di clandestinità, per esempio: le idee di base del moVimento, in teoria, sarebbero contro questo reato (sia eticamente, sia perché inutile nel contesto corrente). Ma questo, solo in teoria; perché nel programma elettorale non c’era scritto nulla al riguardo. In casi come questi, così come nella votazione dei presidenti delle camere (per esempio), la regola è che il gruppo di parlamentari si riunisca e prenda una decisione. A questo punto le decisioni (democratiche) devono essere accettate. Chi esce da questo schema è semplicemente un traditore, perché non rispetta i regolamenti. Ma, ripeto, nessuno impedisce ai "traditori" di continuare a portare avanti le sue idee - ma fuori dalle regole del Movimento 5 stelle.

      Cordiali saluti,

      Gottardo

  • Di paolo (---.---.---.191) 3 marzo 2014 00:15

    Mi fermo soltanto alla tua affermazione : La Costituzione non prevede alcun partito.

    Costituzione della Repubblica Italiana Parte prima (Diritti e Doveri dei cittadini ) -titolo IV - rapporti politici - Art 49 :
    Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale .

    Vedi Gottardo io capisco la tua situazione , è comune a molti altri cittadini ed è ampiamente giustificata da decenni di politica indecente e anche criminale ,tuttavia tu non riesci a distinguere i due piani sui quali si sta muovendo il M5S . Quello della contestazione del sistema e delle sue storture e quello del metodo e delle finalità che si prefigge .

    Il primo , a parte qualche inevitabile forzatura anche dovuta ad un deficit culturale è ampiamente sottoscrivibile .Potrei anzi dire di essere stato grillino ancor prima di Grillo .

    Il secondo invece ti riserverà una amara delusione quando scoprirai chi sono i veri pupari e quali sono i reali scopi che si prefiggono . Ma non mi fai compassione , anzi potessi ti strozzerei (metaforico) perché è una vita che sento gente che ha creduto a degli illusionisti alla fine dire : " e chi se lo poteva immaginare , come facevo a immaginarmi una cosa del genere " . Io ho sempre risposto "Invece te lo dovevi immaginare perché la tua incapacità di capire finisco per pagarla anch’io e questo mi fa un tantino incazzare " . Sono sicuro che anche nel tuo caso finirà cosi’ . E’ matematico.Eppure i segnali ci sono , basterebbe poco per interpretarli . Prendi per esempio l’uscita dall’euro , è la classica ciurlata venduta come acqua miracolosa che risolve tutti i nostri guai . C’è un malato cronico che è questo paese , con una febbre da cavallo e la colpa di chi è ? Ma del termometro che misura la febbre naturalmente . Poi ci sono le miracolose fonti di energia "rinnovabili " con le quali l’ignorante Grillo si riempie sempre la bocca , spacciate per la panacea del nostro gap energetico ( per due anni ho scritto su questi argomenti fornendo dati e calcoli ad entusiastici del sole che ride che pensavano di tappezzare l’Italia di pannelli e pale , l’ho fatto su questo blog per smontare tesi strampalate , poi si è visto come siamo finiti , siamo ormai il primo o secondo paese per fonti rinnovabili e la nostra energia elettrica costa il 30 o 40% in più degli altri paesi industrializzati europei) . Ho fatto solo due esempi , per dirti come è facile fare demagogia in questo paese di cantori di cazzate e trovare schiere di seguaci (Silvio docet) .
    ciao

    • Di (---.---.---.135) 3 marzo 2014 12:05

      > Mi fermo soltanto alla tua affermazione : La Costituzione non prevede alcun partito.
      > Costituzione della Repubblica Italiana: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti ...

      OK, avrei dovuto scrivere "la Costituzione non REGOLAMENTA alcun partito", anche considerando il significato della parola (prendere marito, prendere una decisione...) specialmente nell’Italiano di 50 anni fa.
      Il tuo modo di arrampicarti sugli specchi è stancante: pensavo di aver chiarito già nello scorso messaggio: se la Costituzione dice che ogni cittadino ha libertà di espressione, (un suo diritto), non dice che deve fondare un giornale, non dice che i giornali devono avere un direttore responsabile, che devono essere finanziati pubblicamente o quant’altro. Se la Costituzione dice che ogni cittadino ha diritto a un lavoro, non dice che deve impiegarsi alla Fiat, o deve iscriversi ai sindacati, o deve aprire bottega sotto casa. Tornando ai partiti, la Costituzione garantisce semplicemente un diritto di associazione (che NON SIGNIFICA che i cittadini DEVONO associarsi in partiti!).

      > non riesci a distinguere i due piani sui quali si sta muovendo il M5S

      > (Due piani / 1) Quello della contestazione del sistema e delle sue storture
      > (Due piani / 2) e quello del metodo e delle finalità che si prefigge.
      > Il primo, a parte [...] ... è ampiamente sottoscrivibile

      > Il secondo invece ti riserverà una amara delusione quando scoprirai ... i veri pupari
      > Eppure i segnali ci sono ... prendi per esempio l’uscita dall’euro, è la classica ciurlata...
      > Poi ci sono le miracolose [energie rinnovabili] con le quali l’ignorante Grillo si riempie la bocca

      Vedi Paolo, per entrambi i punti fai un’analisi superficiale, perché ti ostini a misurare il movimento 5 stelle con il metro sbagliato. C’è un’ideologia, dentro al movimento, che ti ostini a non vedere, per cui la puntuale analisi dello stato di fatto dell’Italia per te diventa semplicemente "contestazione al sistema". Beh, è chiaro che se siamo ridotti così è perché c’è qualche cosa nel sistema che non va, e tu arrivi QUASI alle nostre posizioni (non rinunciando a denunciare qualche "inevitabile forzatura" a causa di un deficit culturale. Ma tu: chi ti credi di essere? Pretendi che ti si creda al riguardo del deficit culturale senza fornire spiegazioni? Sfoggia pure la tua cultura prendendo UNA parola della Costituzione per asserire che il M5S è incostituzionale, ma questa non è la strada giusta).

      Riguardo alle ciurlate come l’uscita dall’euro o le energie rinnovabili, stai concentrando la tua attenzione solo su una parte dei temi, presumo per oscurarne altri. In ogni modo, anche su questi due temi, non la stai raccontando tutta: i grillini NON dicono che occorre uscire dall’euro. Dicono che occorre parlarne, a differenza di altre forze politiche che sono o per "la resa incondizionata" o per "l’uscita incondizionata". Su questo tema dell’euro ci dovrebbero essere discussioni come sulla legge elettorale nel blog di Grillo, ma molto di più, in televisione in prima serata con l’intervento di seri economisti e pubblico, non con discorsi demagogici (quelli sì) di politicanti ignoranti. Ma vedi, il metro di misura sbagliato che circola oggi è il seguente: i cittadini votano senza informarsi (per esempio votano Renzi o Berlusconi perché parlano meglio di Cuperlo o Monti), delegano qualche superman che sa quello che è meglio per loro, e poi si lamentano che "quelli che comandano" non sono capaci a "mettere a posto le cose". E tu fai nello stesso modo.

      Per quanto riguarda le energie rinnovabili, i grillini ritengono che debbano essere utilizzate maggiormente, ma senza proferire "tesi strampalate" come dici tu. Ridurre tutto il discorso a "siamo più rinnovabili degli altri e l’energia costa il 40% in più che negli altri paesi" è riduttivo. Primo perché si sa che le energie rinnovabili hanno un costo maggiore di quelle "tradizionali", ma non potremo andare avanti all’infinito con petrolio/gas/carbone. Secondo, perché come al solito in Italia c’è gente che specula su tutto (lo sai che i contratti dell’ENI sono segreti, perfino per lo Stato). Terzo, perché la politica sull’energia è ondivaga, siamo passati di colpo da incentivi esagerati a inadeguati, provocando la chiusura di un mare di ditte che stava cavalcando l’onda della "pacchia degli incentivi". Perché, a seconda del momento, c’è chi spende e chi taglia, ma un piano energetico almeno ventennale non è un buon argomento elettorale.

      > Ho fatto solo due esempi, per dirti come è facile fare demagogia in questo paese di cantori di cazzate
      Appunto. Gli italiani sono schiavi della demagogia e, siccome tutti fanno demagogia, allora anche Grillo la fa. Questa è la tua analisi. Allora vai a vedere quello che conta: gli atti parlamentari. Poi ridiscutiamo.

      Quasi dimenticavo: ti dispiacerebbe dirmi quali sono "i veri pupari" che stanno manovrando i poveri stolti grillini? E se non vuoi fare nomi, almeno i motivi sottostanti, gli interessi nascosti, le dinamiche?

      Ciao,
      Gottardo

    • Di paolo (---.---.---.191) 3 marzo 2014 19:07

      E perché dovrei rovinarti la sorpresa ! E poi anche se te lo dico non ci crederesti .

      Comunque , solo per darti una traccia , io da uno che fa un calendario di catastrofi alla Nostradamus mi terrei a distanza di sicurezza .
      ciao

    • Di (---.---.---.193) 3 marzo 2014 20:09

      Lasci un forte sospetto di infondatezza delle tue credenze (non i mobili della cucina)!
      E forse leggi troppi libri sull’occulto, o troppo pochi, non so...
      Comunque grazie, hai titillato il mio umorismo (non era una risata fragorosa e cafona, tranquillo...).

      Dai, lo sai che quando dici qualche cosa che non posso controbattere io mi adeguo, mi correggo, o al massimo scappo lasciando una scia di nero di seppia. Se non mi spieghi meglio, so già che stanotte starò sveglio, a enumerare non tanto i personaggi quanto gli interessi celati e le tecniche di manipolazione sul popolo del web... ti prego!

      Ciao, e alla prossima,
      Gottardo

  • Di Guelfo Magrini (---.---.---.185) 3 marzo 2014 08:56
    Guelfo Magrini
    "Il gruppo di Berlusconi ha perso ventisei deputati e trentadue senatori a vantaggio di Alfano e dei suoi complici. Ha perso il considerevole e storicamente prestigioso per la destra gruppo proveniente da Alleanza nazionale presente in tutti i talk show con la prezzemolina Melloni e quella sorta di gigante torinese che l’accompagna sempre e non so come si chiama.
    Una scissione di ventisei deputati e trentadue senatori no n ha avuto l’enorme risalto che la stampa ha ieri dedicato alla crisi del gruppo di Cinque Stelle. Malafede, delinquenza pòlitica disinformazione sistematica di un sistema massmediale che costa agli italiani oltre dieci miliardi di euro l’anno tra TV e finanziamento alla carta stampata." 
    Pietro Ancona 
    • Di paolo (---.---.---.191) 5 marzo 2014 16:39

      Guelfo , il "gigante " piemontese che accompagna la "bambina " si chiama Guido Crosetto ,ex Pdl con incarico di sottosegretario nel governo Berlusconi , che si è distinto per avere pubblicamente vantato una laurea inesistente .Già questo fatto ,in un paese normale basterebbe per metterlo fuori da ogni gioco ,invece in questo paese malato diventa quasi un titolo di merito per cui lo invitano in tutte le trasmissioni.

      Comunque un conto sono le espulsioni o epurazioni come dir si voglia , come nel caso del M5S , e un conto è chi volontariamente lascia un partito . Tanto più ,e questo è indubbiamente vero , che mentre le scissioni e i salti della quaglia dei parlamentari ormai lasciano il tempo che trovano , fatta eccezione per le modalità con cui avvengono per cui ci sono processi in corso , le espulsioni , soprattutto operate con le modalità messe in atto nel M5S, sono fatti indubbiamente gravi , soprattutto se afferenti al diritto di libera espressione e di opinione .
      Quindi non c’entra nulla la disinformazione massmediatica , la delinquenza politica e tutte le cose che dici .
      ciao

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