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Commento di

su Le espulsioni nel M5S: tra Führerprinzip e cittadinanza


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28 febbraio 2014 13:27

> Orellana ... [e altri] hanno criticato l’atteggiamento di Grillo con Renzi
No, caro Daniel, le cose non sono così semplici. Orellana specialmente è stato un dissidente fin dall’insediamento in Senato. Meglio avrebbe fatto ad uscire spontaneamente, già mesi fa.

> E allora? C’era qualcosa che si potesse salvare in quella sceneggiata?
Anche se l’ho capito in ritardo, qualche cosa di quella sceneggiata io la salverei: la coerenza.
La scalata al potere di Renzi è stata una presa per i fondelli, moltiplicata per due se messa nel contesto attuale. Ergo, andare da Renzi e dirgli "con te non parlo perché non sei credibile" mi sembra molto coerente e adatto (senza inutili orpelli) alla situazione.

> Legislatore, giudice e governante, ... va sempre bene “purché lo dica Beppe”.
Beh, adesso non esageriamo. E’ normale che in una forza politica ci sia qualcuno che indirizza gli altri, almeno sulle mosse "a breve". Ma da qui a dire "va sempre bene purché lo dica Beppe" ce ne passa parecchio. Questà è faziosità pura.

> oltre ai quattro espulsi [vi sono] altri ... pronti a lasciare il Movimento
Ecco, questo è un punto pregnante sul quale occorrerebbe capire di più.
Coloro che denunciano una mancanza di democrazia sono una minoranza. Ma per gli scopi del suo articolo, sig. Daniel, va benissimo considerare unicamente loro? E gli altri non sono forse di più? Con questo non voglio dire che tutto sia perfetto, cerco solo di riequilibrare il pensiero.

Consideri anche il differente meccanismo con il quale gli eletti del M5S sono arrivati in parlamento. Non nominati da segretari di partito, i quali attingono da liste di persone già dimostratesi fedeli (o yesmen?); no: gli eletti del Movimento sono stati scelti con un sistema molto meno preciso, magari discutibile, ma molto diverso. Che alcuni di questi parlamentari scoprano dopo pochi mesi di sentirsi fuori posto, può accadere. E’ quello che accade.

> rappresentanza artificialmente tenuta ai margini del dibattito politico
Questa, sig. Daniel, è veramente grossa e inaccettabile.
I parlamentari grillini fanno il loro lavoro come tutti gli altri, partecipano in modo attivo (PIU’ ATTIVO, se mi consente). Fanno opposizione, propongono emendamenti e leggi, e in alcuni casi hanno anche successo. Evidentemente lei preferisce gli inciuci disonesti.

> potrebbe nascere ... quel partito liberal-social-democratico ...
> di cui l’Italia avrebbe disperatamente bisogno per uscire dalla crisi
Quel partito, descritto in parole meno altisonanti e più attuali, esiste già: si chiama Movimento 5 stelle. Non c’è bisogno di un nuovo partito che assomiglierebbe all’UDC, o a Scelta civica, o a SEL o a Fratelli d’Italia. C’è bisogno di qualche cosa di diverso e più profondo, che riporti un po’ di etica nella scellerata politica italiana. Che riporti un po’ di passione e sincerità. Che in un incontro con un primo ministro marionetta sia capace di dire in faccia senza fronzoli la verità: "non sono venuto qui a parlare di programmi - non sei credibile - sei nuovo ma sei vecchio".

Cordiali saluti,

Gottardo


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