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Commento di

su Le espulsioni nel M5S: tra Führerprinzip e cittadinanza


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3 marzo 2014 12:05

> Mi fermo soltanto alla tua affermazione : La Costituzione non prevede alcun partito.
> Costituzione della Repubblica Italiana: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti ...

OK, avrei dovuto scrivere "la Costituzione non REGOLAMENTA alcun partito", anche considerando il significato della parola (prendere marito, prendere una decisione...) specialmente nell’Italiano di 50 anni fa.
Il tuo modo di arrampicarti sugli specchi è stancante: pensavo di aver chiarito già nello scorso messaggio: se la Costituzione dice che ogni cittadino ha libertà di espressione, (un suo diritto), non dice che deve fondare un giornale, non dice che i giornali devono avere un direttore responsabile, che devono essere finanziati pubblicamente o quant’altro. Se la Costituzione dice che ogni cittadino ha diritto a un lavoro, non dice che deve impiegarsi alla Fiat, o deve iscriversi ai sindacati, o deve aprire bottega sotto casa. Tornando ai partiti, la Costituzione garantisce semplicemente un diritto di associazione (che NON SIGNIFICA che i cittadini DEVONO associarsi in partiti!).

> non riesci a distinguere i due piani sui quali si sta muovendo il M5S

> (Due piani / 1) Quello della contestazione del sistema e delle sue storture
> (Due piani / 2) e quello del metodo e delle finalità che si prefigge.
> Il primo, a parte [...] ... è ampiamente sottoscrivibile

> Il secondo invece ti riserverà una amara delusione quando scoprirai ... i veri pupari
> Eppure i segnali ci sono ... prendi per esempio l’uscita dall’euro, è la classica ciurlata...
> Poi ci sono le miracolose [energie rinnovabili] con le quali l’ignorante Grillo si riempie la bocca

Vedi Paolo, per entrambi i punti fai un’analisi superficiale, perché ti ostini a misurare il movimento 5 stelle con il metro sbagliato. C’è un’ideologia, dentro al movimento, che ti ostini a non vedere, per cui la puntuale analisi dello stato di fatto dell’Italia per te diventa semplicemente "contestazione al sistema". Beh, è chiaro che se siamo ridotti così è perché c’è qualche cosa nel sistema che non va, e tu arrivi QUASI alle nostre posizioni (non rinunciando a denunciare qualche "inevitabile forzatura" a causa di un deficit culturale. Ma tu: chi ti credi di essere? Pretendi che ti si creda al riguardo del deficit culturale senza fornire spiegazioni? Sfoggia pure la tua cultura prendendo UNA parola della Costituzione per asserire che il M5S è incostituzionale, ma questa non è la strada giusta).

Riguardo alle ciurlate come l’uscita dall’euro o le energie rinnovabili, stai concentrando la tua attenzione solo su una parte dei temi, presumo per oscurarne altri. In ogni modo, anche su questi due temi, non la stai raccontando tutta: i grillini NON dicono che occorre uscire dall’euro. Dicono che occorre parlarne, a differenza di altre forze politiche che sono o per "la resa incondizionata" o per "l’uscita incondizionata". Su questo tema dell’euro ci dovrebbero essere discussioni come sulla legge elettorale nel blog di Grillo, ma molto di più, in televisione in prima serata con l’intervento di seri economisti e pubblico, non con discorsi demagogici (quelli sì) di politicanti ignoranti. Ma vedi, il metro di misura sbagliato che circola oggi è il seguente: i cittadini votano senza informarsi (per esempio votano Renzi o Berlusconi perché parlano meglio di Cuperlo o Monti), delegano qualche superman che sa quello che è meglio per loro, e poi si lamentano che "quelli che comandano" non sono capaci a "mettere a posto le cose". E tu fai nello stesso modo.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili, i grillini ritengono che debbano essere utilizzate maggiormente, ma senza proferire "tesi strampalate" come dici tu. Ridurre tutto il discorso a "siamo più rinnovabili degli altri e l’energia costa il 40% in più che negli altri paesi" è riduttivo. Primo perché si sa che le energie rinnovabili hanno un costo maggiore di quelle "tradizionali", ma non potremo andare avanti all’infinito con petrolio/gas/carbone. Secondo, perché come al solito in Italia c’è gente che specula su tutto (lo sai che i contratti dell’ENI sono segreti, perfino per lo Stato). Terzo, perché la politica sull’energia è ondivaga, siamo passati di colpo da incentivi esagerati a inadeguati, provocando la chiusura di un mare di ditte che stava cavalcando l’onda della "pacchia degli incentivi". Perché, a seconda del momento, c’è chi spende e chi taglia, ma un piano energetico almeno ventennale non è un buon argomento elettorale.

> Ho fatto solo due esempi, per dirti come è facile fare demagogia in questo paese di cantori di cazzate
Appunto. Gli italiani sono schiavi della demagogia e, siccome tutti fanno demagogia, allora anche Grillo la fa. Questa è la tua analisi. Allora vai a vedere quello che conta: gli atti parlamentari. Poi ridiscutiamo.

Quasi dimenticavo: ti dispiacerebbe dirmi quali sono "i veri pupari" che stanno manovrando i poveri stolti grillini? E se non vuoi fare nomi, almeno i motivi sottostanti, gli interessi nascosti, le dinamiche?

Ciao,
Gottardo


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