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Commento di

su Le espulsioni nel M5S: tra Führerprinzip e cittadinanza


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1 marzo 2014 15:06

No, caro Daniel, le cose non sono così semplici. Orellana specialmente è stato un dissidente fin dall’insediamento in Senato. Meglio avrebbe fatto ad uscire spontaneamente, già mesi fa.

E perché dovrebbe? E’ stato votato da elettori, a differenza di Grillo e dei commentatori di quel blog. Se c’è qualcuno che rappresenta un elettorato è Orellana. Ufficialmente.

Anche se l’ho capito in ritardo, qualche cosa di quella sceneggiata io la salverei: la coerenza.
[...]Andare da Renzi e dirgli "con te non parlo perché non sei credibile" mi sembra molto coerente e adatto (senza inutili orpelli) alla situazione.

E la coerenza dell’uno vale uno che fine ha fatto? La coerenza del "si fa quello che decide la rete"? La coerenza del "io sono solo un portavoce"?

Coerenze. Alcune valgono tanto, altre le si svende al momento opportuno. Ma gira gira una coerenza di fondo rimane: si fa sempre come vuole Grillo, che la base sia d’accordo con lui o che sia discorde. Se non è coerenza questa.

Beh, adesso non esageriamo. E’ normale che in una forza politica ci sia qualcuno che indirizza gli altri, almeno sulle mosse "a breve". 

Ma non era uno vale uno? O ci stanno quelli che sono più uno degli altri?

Coloro che denunciano una mancanza di democrazia sono una minoranza. 

Anche quelli che hanno votato sul blog di Beppe Grillo sono una minoranza. 9 milioni di elettori reali contro poche decine di migliaia di commentatori di un blog che non si sa chi sono, come hanno votato nelle urne e come hanno votato nel blog. Se la matematica non è un’opinione 30000 persone sono una minoranza esigua rispetto a 9 milioni.

Gli eletti del Movimento sono stati scelti con un sistema molto meno preciso, magari discutibile, ma molto diverso. 

Se sono stati scelti, se hanno un mandato diretto e non sono stati imposti dall’alto, perché non possono parlare autonomamente e devono concordare qualsiasi cosa con chi non ha avuto alcun voto e non rappresenta nessuno?

Che alcuni di questi parlamentari scoprano dopo pochi mesi di sentirsi fuori posto, può accadere. E’ quello che accade.

Veramente sono stati dimessi, non è che si sentivano fuori posto. Sono stati cacciati.

I parlamentari grillini fanno il loro lavoro come tutti gli altri, partecipano in modo attivo (PIU’ ATTIVO, se mi consente). Fanno opposizione, propongono emendamenti e leggi, e in alcuni casi hanno anche successo. Evidentemente lei preferisce gli inciuci disonesti.

Già, come la proposta di riforma di legge elettorale. Depositata da mesi in parlamento, ma quando si è arrivati al punto Grillo ha aperto le votazioni nel blog. Delle due l’una: o la proposta di legge precedentemente depositata non valeva niente in quanto messa in discussione da votazioni successive sul blog... o non valevano niente le consultazioni sul blog perché c’era già una legge presentata dal gruppo parlamentare del M5S in parlamento. Che poi un gruppo di privati cittadini sconfessi autonomamente l’operato di parlamentari che hanno depositato proposte di leggi in parlamento poteva accadere solo in Italia. E solo un comico poteva ideare una roba del genere.


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