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Le donne scendono in piazza. Obiettivo? Essere integrate nella società

Si sentono ancora “sottovalutate” le donne nella nostra società, e allora hanno deciso nuovamente di scendere nelle piazze delle città italiane, così come era accaduto a febbraio di quest’anno, per gridare la loro rabbia nei confronti di una classe politica che le ha tenute sempre ai margini, in tutti i settori della vita.

Si è svolta proprio recentemente la manifestazione di protesta delle donne appartenenti al Movimento “Se non ora quando”, fra le cui promotrici vi è la famosa regista e scrittrice Cristina Comencini. Da Roma a Torino, da Genova a Messina, centomila donne italiane sono scese nelle piazze per chiedere espressamente all’attuale Governo di essere inserite al centro dello sviluppo sociale dell’Italia.

Erano presenti alla manifestazione anche dei volti di donne molto note del mondo della politica, da Paola Concia e Livia Turco del Partito Democratico, a Giulia Bongiorno e Flavia Perina di Futuro e Libertà per l’Italia, nonché la leader della Cgil Susanna Camusso. Soltanto a Roma si sono contate ventimila presenze. E' stata una grande manifestazione sociale, che ha voluto praticamente sottolineare il difficile ruolo che, ancora ai nostri giorni, le donne rivestono nella società italiana.

E' chiaro che l’obiettivo di questa protesta è quello di fare uscire la classe femminile da una “mentalità statale sbagliata”, secondo la quale nel nostro paese i settori principali del mondo del lavoro devono essere rappresentati soltanto dagli uomini, che devono ricoprire le cariche più importanti in ogni settore della società. Le donne vogliono, invece, far capire all’attuale Governo del Premier Mario Monti, di cercare di avviare delle politiche sociali che favoriscano la posizione della classe femminile in ogni settore lavorativo, poiché la donna rappresenta sempre e comunque il fulcro principale della sacralità della famiglia.

E' certamente vero che, nel nostro paese, fin da tempi lontani le donne sono state messe in secondo piano rispetto alla classe maschile. E' questo che vogliono tentare di far capire alla classe politica le donne scese in piazza per conto del movimento “Se non ora quando”. Il titolo del movimento già dice tutto.

Che cosa aspettano ancora le istituzioni ad integrare le donne nella società, così come meritano?

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