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"Svuota - carceri", i pro e i contro di un decreto legge

Si accende il dibattito intorno al provvedimento legislativo “svuota – carceri”, voluto dal Ministro della Giustizia Paola Severino (nella foto)...

Se da un lato è giusto snellire i penitenziari italiani che, oltre ad essere in condizioni davvero fatiscenti, si presentano stracolmi di detenuti, molti dei quali devono anche scontare pene per piccoli reati, dall’altro lato bisognerebbe capire se mandare agli arresti domiciliari – così come dovrebbe prevedere il decreto – migliaia di carcerati non potrebbe determinare un “effetto di ritorno a delinquere”, specialmente nei casi di soggetti con una certa predisposizione a compiere atti criminali.

Al momento in cui scriviamo, non conoscendo ancora l’esito del voto definitivo sul decreto al Parlamento (comunque è stato chiesto il voto di fiducia ndr), possiamo comunque spingerci a fare qualche ragionamento di carattere sociale in merito alla spinosa questione. Aldilà, infatti, di come potrebbe andare il voto nel Parlamento italiano, è necessario prendere in seria considerazione i pro e i contro di un simile provvedimento.

I carcerati che verrebbero “graziati” dal decreto e spediti in fretta e furia agli arresti domiciliari, capirebbero l’importanza di un atto realizzato esclusivamente a loro beneficio? Oppure, si lascerebbero sfuggire questa grande occasione e, una volta scontata la pena nella propria dimora domestica, tornerebbero ancora una volta sulla cattiva strada del reato, della delinquenza, del crimine?

Sicuramente un aumento spropositato dei casi inerenti la criminalità o i reati di vario genere, farebbe tornare il Governo sui suoi passi e le norme diventerebbero nuovamente ancora più rigide di prima. Non credete che potrebbe verificarsi questo? In caso contrario, invece, se gli ex detenuti dimostrassero ampiamente un valido reinserimento nel “tessuto buono” della società italiana, provocando una diminuzione del numero dei reati compiuti e una presenza minima di detenuti nelle carceri italiane, o quantomeno una presenza accettabile dal punto di vista della capienza numerica, significa che il decreto avrebbe ottenuto i suoi effetti. Proprio recentemente, inoltre, si è parlato in tante “sedi d’opinione” delle condizioni assai disagiate di parecchie carceri italiane, stracolme di detenuti e con servizi molto carenti, anche sotto il profilo strutturale.

Ecco il motivo per cui un provvedimento “svuota – carceri” potrebbe essere una soluzione. Ma anche questa questione, come abbiamo detto, possiede sia pro che contro, come ogni cosa.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.164) 11 febbraio 2012 12:10

    Si e’ sempre affermato che il grado di civilta’ di una Nazione si misura anche dalla civilta’ e dalla vivibilita’ delle carceri, conseguentemente dalle relative condizioni della vita che si deve trascorrere senza altre alternative in queste strutture di accoglienza le quali dovrebbero essere di rieducazione per il reinserimento nella maggior parte dei casi di coloro che hanno commesso un delitto nella societa’.

    Sappiamo essendone ben a conoscenza da quell’ informazione di stampa e televisiva che da tempi remoti le nostre carceri non rispondono nemmeno minimamente a quei requisiti di tollerabilita’ e di vivibilita’ per le quali ogni persona che diventi detenuto viene per legge costretto a vivere.
    Il decreto del Ministro Severino chiamato decreto svuota carceri e’ un mezzo per diminuire quegli affollamenti da sempre noti nella maggior parte delle carceri italiane.
     Quelle condizioni del diritto alla vivibilita’ anche per i detenuti deve essere messa in pari sulla bilancia a quell ’obbligo verso lo Stato e la societa’ per il quale si debba scontare quella pena carceraria.
    Tale decreto come sappiamo approvato alla Camera con una maggioranza anche se non proprio eclatante fara’ in modo che chi per alcuni delitti non rientranti in quelli della pericolosita’ sociale sancita da alcuni articoli del nostro codice penale debba scontare gli ultimi 18 mesi possa terminare quel suo debito con la giustizia e la societa’ agli arresti domiciliari.
    Questa norma  definita da qualche partito politico come la lega come svuota carceri con quelle solite proteste accompagnate dai soliti epiteti dei quali ormai ben siamo a conoscenza come quel modus operandi politico di tale l partito non puo’ assolutamente essere considerato tale anche perche’ pone dei limiti inderogabili al tipo di delitto per la pena che si sta scontando.
    La civilta’ di una Nazione in particolar modo di una Nazione che appartiene a quell Eurozona e che deve obbligatoriamente adeguarsi a quelle norme Europeee non poteva piu’ permettere tali condizioni inumane di vivibilita’ carceraria di molti detenuti nelle carceri italiane.
    Certo il decreto Severino lungi dall’ essere quella soluzione definitiva a quel male cronico per il quale ben altre strade dovrebbero essere intraprese come quelle di creazione di nuove strutture penitenziarie,tali sono di difficile soluzione per gli alti costi in particolare in questo momento.
      Tale scelta con la fiducia della Camera di cui all’ approvazione risulta il modo piu’ semplice e nello stesso tempo efficace per la riduzione di molte migliaia di detenuti nelle nostre carceri.
     Riduzione che permette di invertire quel trend di cronicita’ di sovraffollamento anche se non sicuramente portare a quella normalita’ o pseudo tale prevista da norme in tale senso quella capienza tollerabile,in di gran lunga superata in molte carceri.
     Chi ha gridato allo scandalo per l’approvazione di tale decreto invocando qulle pesudo paure di riportare fuori dalle carceri molte persone sottoposte a quella pena che potra’ essere terminata al proprio domicilio dovrebbe scandalizzarsi per quelle condizioni di detenzioni note per le quali molte proteste anche da associazioni e da partiti politici si son levate.Tali condizioni come sappiamo devono essere regolate anche da quelle politiche di Governo ed ad oggi cosa e’ stato fatto in tale senso o che azioni intendeva intraprendere almeno sulla carta chi grida allo scandalo?
    Lo scandalo non e’ quello che si vorrebbe far credere ma e’ quello che e’ materiale e concreto,quello che vediamo dai nostri occhi e le condizioni delle nostre carceri parlano da sole,anche questo fa’ parte di credibilita’ e affidabilita’ di una Nazione. 
    Cordialita’ e saluti   
    [email protected]                                                Antonello Laiso
                                                                             
                                                                         

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