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 Home page > Tribuna Libera > Cinquestelle: volano gli stracci

Cinquestelle: volano gli stracci

Militanti sbattono (finalmente) la porta: se Grillo è "stanchino" loro sembrano essere decisamente stufi. Eutanasia di un movimento dalle troppe ambiguità.

Questa volta a parlare di deriva antidemocratica non sono i soliti giornalisti prezzolati dal PdmenoElle (partito che, fra l’altro, grazie a manovre oscure, e forse politicamente ignobili, del suo rappresentante in seno al consiglio d’amministrazione, ha definitivamente affossato il quotidiano fondato da Gramsci, cioè il suo stesso organo di stampa).

Questa volta non sono i pennivendoli da esporre alla gogna mediatica sul remunerativo blog del “megafono”. No, questa volta sono gli stessi militanti a Cinquestelle a dichiarare che il movimento è in preda a una “deriva autoritaria e antidemocratica”.

La ribellione parte da Reggello, sulle colline al di là del fiume tra gli alberi, proprio di fronte ad un altro paesino toscano, Rignano, salito agli onori delle cronache perché culla e patria dell’attuale Caro Leader in camicia bianca, Matteo Renzi detto i'bomba (cioè il cacciaballe).

Ed è una ribellione che segna il passaggio del Rubicone per gli attivisti pentastellati tanto attivi fino a ieri a svillaneggiare chi osava criticare le scelte autoritarie del Capo. Oggi scrivono esattamente le stesse cose: “Denunciamo con forte determinazione il metodo autoritario che, in modo unilaterale, il vertice del M5S adotta per prendere le decisioni importanti quali, ad esempio, l’espulsione dei parlamentari e la formazione del cosiddetto “direttorio”, il tutto in palese violazione del principio secondo il quale il movimento è uno strumento in mano ai cittadini”.

Cioè non era vero, come sapevamo tutti, che “uno vale uno”. Non era vero che “la democrazia parte dal basso”. Né che Grillo e Casaleggio erano solo dei “portavoce”.

E se è vero che molti erano stati espulsi perché violavano le regole che il movimento si era dato, è altrettanto vero che quelle stesse “regole condivise sono state di fatto sovvertite dalla volontà di quei pochi che si sono impropriamente arrogati il potere di decidere per tutti”.

Ergo dovrebbero essere espulsi loro, “quei pochi”; ma non è quel che accade. Gli espulsi sono sempre quelli che hanno manifestato qualche titubanza nell’adesione talebana ai diktat di quella organizzazione privata, impenetrabile e indiscutibile che dà conto delle votazioni senza mai dare conto della trasparenza dei conteggi delle votazioni stesse: la Casaleggio & associati, gestita dal Padre e dal Figlio in combutta con il Santo Spirito di Genova. Bel trio da delirante cerchio magico.

Ora, meglio tardi che mai, i grillini di Reggello danno segno di rinsavimento; pare seguiti da quelli del vicino Valdarno. E, speriamo, da altri toscani meno irregimentati in un partitino che di democratico aveva solo, e da subito, una fragile apparenza, ma nessuna sostanza.

Dispiace dirlo, in fondo, perché è credibile che al movimento abbia aderito con entusiasmo un bel po’ di gente in perfetta buona fede, dall’anima - oltre che dalle mani - pulita. E capace di sollevare problematiche vere, parlando di temi sensibili, con tutta l’ingenuità che era la sua forza, ma anche la sua terribile debolezza. Una debolezza che poteva consegnare un’intera generazione di forze politiche fresche e non alterate dai mille compromessi che la politica, ahimè, troppo spesso impone, ad un duopolio che di trasparente e fresco non aveva proprio niente.

Le derive autoritarie che oggi i militanti stessi denunciano, gestite e volute dall’alto, non sono l’impazzimento improvviso dell’ultima tornata di settimane, ma sono il frutto ultimo del vero cuore nero, oscuro, del cuore di tenebra che pulsava nell’ombra del movimento; quel cuore nero (e il colore non è nominato invano) che abbiamo cercato di denunciare tante volte.

Quindi ben vengano le dimissioni dal movimento; che saranno sicuramente dolorose per tutti quelli che ci avevano creduto davvero. Ma, se avranno la forza e sufficiente entusiasmo per reggere l’urto e il lutto, può darsi che si aprano spiragli di nuove possibilità.

Se non altro per quei tanti, tantissimi, che sentono di non avere più alcuna rappresentanza politica in questo paese. Auguri.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.102) 2 dicembre 2014 12:15

    Se nel M5S volano stracci, non è che negli altri partiti stiano meglio (la Lega è un discorso a parte). A furia di cercare la perfezione ci troveremo con un pugno di mosche, perché continuare a buttare fango su un movimento pieno di gente per bene non fa certo migliorare le altre forze politiche. Teniamoci il disastro di PD+FI: loro non hanno mai sostenuto corbellerie come "democrazia dal basso" e "uno vale uno". Anzi, non hanno mai fatto mistero di trattare i loro elettori alla stregua della carta igienica, che si usa e si getta. Sono più sinceri, bisogna dargliene atto. Non importa poi se alla fine della fiera continuano a fare porcate perché non c’è più nessuno che prova a fermarli. L’importante è che i dilettanti vengano puniti per le loro colpe, anche se queste colpe, data la situazione attuale, sono minima cosa rispetto a quelle del sistema contro cui combattono.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 2 dicembre 2014 12:30
      Fabio Della Pergola

      Non ho alcuna intenzione di difendere né PD né (tantomeno) FI. Al contrario scrivo proprio che "per quei tanti, tantissimi, che sentono di non avere più alcuna rappresentanza politica in questo paese" la notizia della spaccatura nel M5S può (potrebbe) essere una notizia interessante. Per vedere se si può trovare un domani qualcuno da votare...

      Oppure non si è accorto che il non voto ha raggiunto punte stellari e che il M5S non lo intercetta più ? Cioè, detto in parole precise, che la gente non si fida più di tanto di Grillo ?
      Il "fango" non è buttato da me in questa occasione, ma sono parole chiarissime dei militanti (ex) di quello stesso movimento; non ha letto bene l’articolo ?
      Chiudersi a riccio nel difendere l’indifendibile non mi pare né utile né promettente. Veda lei.

    • Di (---.---.---.102) 2 dicembre 2014 15:08

      I fuoriusciti dal M5S non hanno alcuna possibilità di diventare qualcuno da votare, e comunque non sarebbero migliori del M5S. In quanto a difendere il PD o FI, attaccare il M5S è equivalente; non mi riferisco in particolare a questo articolo, la tendenza è abbastanza diffusa. Per qualsiasi critica si possa volgere al M5S, una simile ma più grossa può essere volta a qualcun altro. A mio modo di vedere, Grillo risulta più antipatico di Renzi, ma ha colpe infinitamente minori (di Renzi, di Berlusconi, di ...). E questo non è difendere l’indifendibile: è prendere atto che, tutto sommato, il M5S resta ancora l’unica carta che il popolo italiano possa giocare per uscire da questa situazione. Veda lei.

    • Di (---.---.---.102) 2 dicembre 2014 15:28

      Tanto per dipingere la situazione, su un piatto della bilancia c’è M5S.

      Sull’altro piatto c’è questo: http://it.ibtimes.com/articles/7324...

      Non è che bisogna per forza parlare bene del M5S. Ma per essere coerenti, se se ne parla male allora bisogna anche mettere una bomba (ma non verbale) sotto il culo di una serie di persone/partiti/istituzioni eccetera. Veda lei.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 2 dicembre 2014 17:00
      Fabio Della Pergola

      La risposta è tipica della logica o così o pomì che mi fa stare sui cosiddetti gli strenui difensori del M5S. Logica che dice noi siamo l’opposizione e non c’è altro; quindi se criticate noi vuol dire che siete a favore degli altri. Purtroppo per chi la pensa in questo modo, c’è un sacco di gente che fa spallucce e semplicemente non va più a votare. Il che, chiariamoci subito, non è affatto un bene per la democrazia. Ma così è e si chiama "assenza di rappresentanza politica".

      Quindi dire "difendere il PD o FI equivale ad attaccare il M5S o viceversa" è semplicemente avere un punto di vista che non tiene conto affatto del diritto della gente a non sentirsi più rappresentata da alcuna forza politica: né PD né FI né M5S. E quindi di avere il diritto di criticare questi tanto quanto quelli. Spero di essermi spiegato.

      Io, come chiunque altro, ho tutti i diritti di aspettarmi qualcuno o qualcosa che sia meglio di tutti questi; e, nel mio infinitamente piccolo, cerco di dire la mia criticando quanti non mi convincono. Escludendo di apprezzare in qualsiasi maniera il governo de i’bomba, ho una certa predilezione per criticare chi si propone come alternativa e in realtà dimostra di essere solo una falsa possibilità (per di più autoritaria e antidemocratica).

    • Di (---.---.---.102) 2 dicembre 2014 18:40

      La risposta non è o così o pomì, ma scegliere il meno peggio, pratica consigliabile sempre perché "il meglio" è lo stesso del "meno peggio". Specialmente parlando di politica italiana.

      Quanto al non sentirsi rappresentati, è comprensibile; ma a votare sarebbe meglio andare perché, non facendolo, non si combina niente. E se bisogna andare a votare senza sentirsi rappresentati, occorre scegliere il meno peggio. Trasponga il ragionamento dalle votazioni alle opinioni. Accusare di antidemocraticità il M5S significa chiudere gli occhi su quello che succede nel PD e che è sempre successo in FI. La democrazia diretta ha fatto appena qualche vagito, e ci sono stati problemi, ed effettivamente ci possono essere sospetti che qualcuno non la voglia veramente attuare. Ma sono sospetti, tra l’altro bilanciati ogni tanto da prove positive, mentre sull’altro piatto della bilancia ci sono certezze e atti parlamentari chiaramente antidemocratici. Ora io non mi riferisco unicamente a lei (l’avevo già scritto), ma rilevo che c’è un accanimento contro il M5S al quale si richiedono cose mai chieste a nessun altro: un cercare il pelo nell’uovo che dimostra mala fede.

      Lei aspetti qualcuno che la rappresenti degnamente: se non sono bastati gli ultimi vent’anni a dimostrarle come si forma la classe politica italiana, aspetti ancora. Può darsi che qualcun altro salti fuori, ma tenga presente che questo nuovo soggetto sarà vessato in tutti i modi possibili, come successe a Fini - per intenderci -, e come sta succedendo al M5S. Invece di parlare delle idee politiche si parla dei panni sporchi che qualsiasi persona o organizzazione ha sempre. Non che sia vietato, intendiamoci. E’ che può risultare controproducente, alla lunga.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 2 dicembre 2014 19:04
    Fabio Della Pergola

    Capisco che lei non voglia arrendersi all’evidenza, ma se il suo ragionamento fosse condivisibile non ci sarebbe stata una defluenza (che è il contrario di affluenza) alle urne. Avreste semplicemente stravinto alle europee e alle regionali. E’ vero che alle elezioni bisogna accontentarsi del meno peggio, ma se la proposta non è credibile (nei contenuti e nei comportamenti) la gente non spreca tempo a votare. Il che vale per il M5S come per chiunque altro.

    Lei invece sposta il dibattito, in maniera inutilmente vittimistica, su un movimento "al quale si richiedono cose mai chieste a nessun altro" per il semplice motivo che si è presentato come uno che proponeva di fare cose mai offerte da nessun altro.

    Quindi "cercare il pelo nell’uovo" non dimostra affatto "mala fede", ma semplicemente la richiesta di dimostrare che quello che veniva detto era plausibile. Invece sono ormai tre (o quattro ?) anni che scrivo: guardate che "uno vale uno" è una balla colossale. Oggi abbiamo conferma, sono parole del meet up di Reggello, che quello che scrivevo era vero. Ma se la proposta era una balla - e lo si poteva vedere già da anni - per quale motivo lei viene a pretendere che io ritenga plausibile la proposta "alternativa" del M5S ?

    Per finire: "se non sono bastati gli ultimi vent’anni a dimostrarle come si forma la classe politica italiana, aspetti ancora". Va bene, grazie. Per la verità sto aspettando da quaranta anni, quindi si figuri se mi preoccupa il tempo che passa. Ma, sia chiaro, né la Lega né Grillo hanno l’esclusiva dell’indignazione. Quindi non mi proponga il "o così o pomì". Posso aspettare di meglio.

  • Di (---.---.---.32) 2 dicembre 2014 20:20

    Volano gli stracci ma tutto rientrerà, perché è il modo in cui funziona la rete. Dà dipendenza, ti affezioni ad una community e se le cose non vanno più come all’inizio, quando la trovavi attraente, te ne vai per 10 giorni e poi torni e te la fai piacere. Su questo è furbo Grillo a rimanere sulla posizione, perché sa benissimo che i delusi torneranno, e quando torneranno troveranno esattamente quello che avevano rifiutato e se lo faranno piacere.

    L’unica alternativa a questa dinamica, a mio avviso, è che si formi immediatamente un polo alternativo di m5s che attragga i fuoriusciti (parlo dei commentatori del blog) e li aggreghi in un posto nuovo, una sorta di nuovo "forum" in cui possano continuare sulla strada che li aveva entusiasmati. Se avvenisse potrebbero addirittura portarsi dietro altri. Vedo il tutto però improbabile, non solo perché Grillo ha piazzato nel direttorio i soli esponenti carismatici del m5s (almeno quelli che sono emersi nel tempo) garantendone la fedeltà e lealtà all’originale, ma anche per il discorso logo, che è sua proprietà, come da statuto. Tutto ciò non passa per le sue piattaforme è fuori dal m5s, nero su bianco. Poi smarcarsi dalle decisioni è stata una mossa geniale, perché si perfettamente che gli elettori votano m5s per Grillo, anche gli attivisti stanno lì per lui, e smarcare Grillo dalle decisioni sgradite, che a questo punto diventeranno responsabilità del direttorio, è un ottimo modo per non perdere consensi.

    Ora i militanti tengono il broncio, sono infastiditi, ma gli passerà. Questo Grillo e Casaleggio lo sanno benissimo, stanno semplicemente mantenendo la posizione aspettando che la bufera passi e i delusi tornino a Canossa. E torneranno.

    Ovviamente parlo dei commentatori del blog, lo zoccolo duro. I votanti è un altro discorso, ma non tutti si rendono conto che quel blog non rappresenta gli elettori del m5s ma solo la sua parte fanzine.
  • Di (---.---.---.102) 2 dicembre 2014 20:36

    La discussione comincia a diventare sterile, ma non lo è ancora del tutto.
    Lei parla di defluenza, ma il suo discorso non esaurisce l’argomento.
    Primo, io esprimo una critica verso chi si astiene; se poi la gente segue un comportamento per me criticabile, non significa che ha ragione la gente. Anzi a dire il vero il fatto che si astenga da’ perfino più forza al mio discorso. Ma a parte questo, l’astensione non ha colpito tutti nello stesso modo. Per esempio nelle regionali emiliane hanno perso voti tutti, tranne il M5S che invece ne ha guadagnati. Questo potrebbe significare che nessuno è totalmente credibile, ma alcuni più di altri.

    Per quanto riguarda le cose "mai chieste a nessun altro", è la pura verità, e il M5S ha fatto promesse, come l’uno vale uno, che non ha totalmente disatteso. Questo è da confrontare con le promesse altrui, come il milione di posti di lavoro, smacchieremo il giaguaro, enrico stai sereno, berlusconi game over, una riforma al mese eccetera (ho insistito più sulle promesse recenti, sono più facili da ricordare, ma ce n’è un sacco e una sporta).

    Quello che dice il meet-up di Reggello non è Bibbia: ci sono altri che dicono cose diverse. Sicuramente non sono tutte balle, ma lei si accontenta di conferme abbastanza risibili per dichiarare fatto e compiuto che il M5S racconta balle colossali. E come lei molti altri.

    Non ho mai sostenuto che il M5S abbia l’esclusiva dell’indignazione. Infatti, anche PD ed FI si indignano moltissimo, quando è il caso.

    Saluti, e buona attesa di tempi migliori.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 3 dicembre 2014 00:20
    Fabio Della Pergola

    Non ho avuto bisogno di aspettare che parlasse il meet up di Reggello per pensare che il M5S fosse un movimento di ingenui gestito dal Gatto e la Volpe che, come nella favola, definire affidabili è davvero eccessivo. Basta guardarsi Gaia, tanto per dire.

    In ogni caso, buon per lei se è convinto che la gente abbia torto e il M5S abbia guadagnato voti (ma rispetto a cosa ?). Per il resto io attendo tempi migliori (e gente più credibile). A lei buon viaggio.

  • Di (---.---.---.107) 3 dicembre 2014 14:28

    Seeee... quello guarda Gaia ... intanto gli mettono le mani nel portafoglio ... ma con affidabilità hahahaha e intanto aspetta però non é ingenuo lui ... a capito tutto hahahaha

  • Di (---.---.---.198) 3 dicembre 2014 18:46

    E tanto ,caro Fabio ,questi non li smonti .Sono convinti che dopo il deflusso ci sarà il reflusso .Non hanno ancora capito che hanno perso l’occasione d’oro della vita di incidere a fondo nella politica e nella società . E per cosa ? Per stare attaccati al guru e a chi gli fa da suggeritore ,convinti che senza di loro sono anime perdute .

    Non hanno cioè capito che dietro avevano milioni di italiani che ci credevano .E che se invece di fare "setta " ,avessero fatto "Politica " ,quella con la "p maiuscola" , li avrebbero seguiti anche all’inferno . Invece ci ritroviamo riformino Renzino e tra un po’ anche il " sacripante " che torna in campo e che ha già promesso dentiere ,reddito minimo ,pensioni sociali a 1.000 euro ,la colazione pagata ecc...
    Chi ci ha guadagnato è la Lega ver.2.0 ,che ha smesso di parlare di secessione del Nord , perché adesso i bersagli sono l’euro e l’immigrazione ,due argomenti che fanno presa perché di euri in circolazione ce ne sono sempre meno , gli immigrati (quelli clandestini )contribuiscono a sgarruppare questo paese già sgarruppato di suo e poi i "rom " che han fatto diventare razzista anche l’anima più candida di questo mondo e sui quali scopriamo pure che ci sono i soliti noti che ci lucrano.

    paolo non autenticato (come al solito ) -ciao

  • Di (---.---.---.107) 3 dicembre 2014 19:47

    Seeee, quà ce l’altro che non si smonta pure lui e per dimostrare che a capito tutto ci spiega come mai la LEGA sta guadagnando... ahahahaha grazie della lezione ... ha dimenticavo saluti

  • Di (---.---.---.12) 4 dicembre 2014 02:08

    E che ci vuoi fare, Paolo; intanto sta cominciando a smottare pure Renzi che dal 40% è sceso al 37%.... del 50% dei votanti (cioé ha beccato il 18% degli aventi diritto...in Emilia !!!). Grillo è bollito, per sua stessa ammissione. Berlusca è stracotto anche se non lo dice, e così via... alle prossime ci sarà da ridere.
    FDP

  • Di (---.---.---.116) 4 dicembre 2014 09:01

    Cari Fabio e Paolo,

    aspettavo un articolone di Paolo riguardante l’annunciato passo (o mezzo passo, o millimetro) indietro di Grillo, tanto auspicato da Paolo e altri. Ero curioso al riguardo, perché immaginavo il dilemma dell’articolista: se scrivere "Finalmente! Era ora che il pifferaio diminuisse il suo controllo su quella brava gente" oppure scrivere "Vedete che si stanno squagliando, avevo ragione io".

    Per l’intanto ho letto attentamente la discussione su questa pagina, e noto spunti interessanti. Per esempio, il sig. Fabio si avoca la libertà di criticare chi gli pare, giustamente. I lamenti sono più rivolti verso una parte che le altre, a dire il vero, ma va bene - ci mancherebbe. Ma lo stesso diritto di lamentazione non è concesso ai grillini: nel loro caso diventa vittimismo. Fabio parla poi di astensione, che non è un bene per la democrazia, ma lui la pratica per primo con orgoglio. La spiegazione c’é: nessuna forza politica è sufficientemente buona per lui (e dire che ce n’é tante). Allora getta la spugna e attende, attende per esempio che certi fuoriusciti dal M5S diventino votabili. Questi figlioli prodighi vedono i loro peccati cancellati: erano grillini, si erano associati a ’sto movimento di cretini e ingenui, ma si sono accorti di essersi sbagliati. Meglio tardi che mai. Io per la verità sono pienamente d’accordo con queste decisioni, e vedrei con favore anche una separazione nel PD: non ce ne facciamo niente di un partito talmente grosso che alla fine non è più uno ma trino, e che alla fine deve inciuciare per poter fare qualcosa. Eravamo rimasti alla scoperta dei propri errori. E’ una cosa che paga: la Lega infatti ha scoperto che non ce l’ha più coi meridionali, e la gente capisce e apprezza (ah-ha). 

    Ma il maestro di contraddizione è Paolo, che inizia il suo commento con "hanno perso l’occasione d’oro". Ma era proprio Paolo a dire che Bersani "fa bene a non fidarsi di Grillo", quindi le cose sono andate come voleva Paolo: Bersani il perdente ha perso (avrebbe perso in tutti i modi comunque). Secondo Paolo, il M5S non ha fatto politica con la P maiuscola. Se la Politica è mettersi d’accordo con gli altri, allora i maestri sono Renzi e Berlusconi; il piccolo problema è che mettersi d’accordo con Renzi significa fare esattamente quello che vuole lui, tranne quando si scontra col Berlusca: in tal caso vince quest’ultimo e gli ultimi mesi di governo ne sono la prova. Ma neppure questa cosa sta in piedi, Berlusconi negli ultimi venti anni ha sempre infranto tutti i patti. Questa è la Politica con la P maiuscola secondo Paolo.

    Nell’ultimo commento FDP si prepara a ridere, perché nota che anche il PD non è messo bene. Io provo a instillare un sospetto: non è che gli elettori vogliano comandanti decisi e forti, piuttosto che gente coerente, onesta e con buone idee? Questo spiegherebbe il fallimento di Bersani (lasciamo perdere Letta), l’ascesa di Renzi, la flessione del M5S e il recupero della Lega. Gli elettori vedono problemi all’interno di una forza politica, e quindi guardano altrove. Quando non ci sono più candidati forti, si passa all’astensione. Se le cose stanno così, allora siamo messi male (noi tre insieme agli altri, cari Paolo e Fabio).

    Cordiali saluti,
    Gottardo

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 4 dicembre 2014 10:36
    Fabio Della Pergola

    Aspettavo con ansia un commentone di Gottardo... che puntualmente è arrivato. E che mi legge con attenzione (grazie!) e nota spunti interessanti (grazie!). Ad esempio che mi permetto il lusso di criticare chi mi pare (ovvio) e che non concedo ai grillini uguale diritto di critica (ovvio anche questo: sono loro che si presentano come forza politica innovativa e con una proposta politica di direzione del paese, non io, quindi la loro critica all’esistente è implicita nella proposta politica).

     

    Poi nota che ritengo l’astensionismo un pericolo per la democrazia (ovvio) ma che poi la pratico (ovvio anche questo: si chiama – nonostante le "tante" proposte – di mancanza di rappresentanza politica). Stranamente non si mette a fuoco che le tante (sic) proposte politiche si riducono a poca aria fritta: un PD obeso che è una brutta fotocopia della Democrazia Cristiana di cui Forza Italia sembra ormai solo una corrente, una sinistra impotente e autoreferenziale (cioè che da una vita osserva con attenbzione spasmodica solo il proprio ombelico per valutare se sia politicamente corretto o meno), un “nuovo” che dice di voler andare oltre (e non si sa perché) alle differenze tra destra e sinistra, la cui unica attività apparente è quella di rendicontare o non rendicontare le spesucce personali (e sai a noi che ce ne frega...). Resta la Lega in crescita perché in questo paese l’arroganza di una estrema destra, razzista e becera, ha sempre avuto un suo ambito non trascurabile.

     

    In chi dovrebbe riconoscersi uno che ambisce ad avere una sinistra (ripeto: gauche, left, izquierda etc.) non ideologica, non dogmatica, non ottusa, non autoreferenziale e quindi intelligente, innovativa, colta, aperta al dialogo, ma chiusa ai clericalismi e alle derive trascendentali (e potrei continuare così per un’altra mezz’ora) ?

     

    Allora, per mancanza di rappresentatività politica, sono costretto (che è altra cosa dal gettare la spugna) a guardare la scheda virtuale e a non decidere. Oppure a farci uno scarabocchio sopra cercando di resistere alla tentazione di scriverci il solito ...vaffa, che pure è stato il refrain ossessivo dei grillini, mi sembra di ricordare, prima di diventare essi stessi destinatari del medesimo messaggio (o Gottardo non se ne è accorto ?).

     

    Quanto alla occasione d’oro, persa dai grillini, sono del tutto d’accordo con Paolo, al di là di sue eventuali contraddizioni che mi sembrano poco rilevanti (ovvio che Bersani doveva sollecitare e accettare un supporto da Grillo, ma ovvio anche che non doveva fidarsi nemmeno un po’ di lui). L’occasione d’oro era quella di incidere con tutta la forza del 20 e passa per cento per imprimere al governo (anche fosse un monocolore PD) una forza che da solo non aveva. Tenendolo ben stretto per i cosiddetti in modo che non deragliasse e che facesse riforme di sinistra e non riforme foraitaliote mascherate. Qualsiasi analista politico, anche ottuso, l’ha capito a quei tempi e ha ribadito lo sconcerto di fronte alla stupidità del movimento che è salito sull’Aventino proprio quando poteva stravincere. Perfino Travaglio, da sempre fiancheggiatore non tanto occulto, lo scrisse a chiare lettere, anzi chiarissime. Perfino Scanzi. Ma evidentemente i grillini sono più ottusi del più ottuso analista politico...

     

    Che altro dire ? Gli elettori vogliono leader decisi e forti ? Può darsi. Questo paese ha amato Mussolini e Berlusconi; e anche Togliatti e Berlinguer. Ma pure Grillo ha suscitato simpatie infinocchiando tutti con quella balla del “uno vale uno” (ma forse Gottardo non sarà d’accordo). Quindi non sarebbe una novità. L’aria che tira in tutta Europa è un’aria di brutta destra e in Italia crescerà indubbiamente una lega lepenista. Vediamo se Grillo, dopo che si sarà riposato, ne rimarrà affascinato pure lui. Non mi stupirebbe affatto.

     

    Cordiali saluti a tutti.

  • Di (---.---.---.10) 4 dicembre 2014 11:41

    Sono il commentatore x.x.x32,

    quello che parlava di inconsistenza della crisi e affermava che i delusi del m5s torneranno all’ovile perché sono ormai fidelizzati. La rete funziona così.
    Noto che nessuno ha minimamente filato di striscio il mio commento, nonostante secondo me rispecchi il futuro più probabile di quel sito.

    Perché il mio commento? Perché vorrei sottolineare, visto che anche questo articolo lo dimostra, che legare i consensi elettorali del m5s alle attività che si svolgono sul suo blog (partecipazione di attivisti, commenti vari...) è assolutamente sbagliato, quella è una bolla virtuale. E’ come pensare di valutare le vendite di un disco visitando il forum dei suoi fans: siccome è amato in quella sede, sicuramente venderà un sacco di copie, facendo ragionamenti di scala e considerando omogenei (e quindi generalizzabili) campioni di persone che invece sono assolutamente schierati e quindi non rappresentativi sui grandi numeri. 
    Anche la squadra di calcio del più piccolo e sperduto paesello italico ha i suoi sostenitori, e saranno anche accesi e appassionati, ma questo non significa che avrà la diretta in mondovisione.

    Ritorno sul punto: secondo me il m5s continuerà a perdere voti alle elezioni, ma non commentatori sul blog. In altre parole, che senso ha valutare questi ultimi se non sopravvalutare un fenomeno che è una mera bolla mediatica?

    Chi se ne frega di quanti votano in un blog? A noi italiani interessa quello che succede alle urne, sono quelle le sole votazioni che hanno valore. Dare credito ad altri tipi di consultazione, non riconosciuti dalla nostra costituzione, è pericoloso e comodo solo per chi quei siti li gestisce, perché dà loro una visibilità e credibilità, un’importanza che non dovrebbero avere.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 4 dicembre 2014 12:08
      Fabio Della Pergola

      Scusa 32, hai ragione, non hai avuto commenti di risposta. Anche perché non mi è molto chiaro il senso del tuo intervento. Non ho legato il successo elettorale del M5S (o il suo declino) a quello che avviene al suo interno, quanto piuttosto "quello che avviene al suo interno" alla conferma che i fondamentali del movimento erano instabili. Lanciare un nuovo partito politico su parole d’ordine antipartitiche e proponendo una "vera" democrazia dal basso poteva affascinare come ha affascinato, ma non ha i numeri per reggere alla distanza se il progetto non è supportato dalla capacità di agire politico. Che non significa "fare inciuci", ma sapersi muovere all’interno delle logiche di una democrazia rappresentativa. Il M5S ha dato dimostrazione di non saperlo fare e questo, non altro, è il vero motivo del suo progressivo calo elettorale: ci sono belle parole, ma poca (o nulla) sostanza. I sostenitori di Grillo non saranno ovviamente d’accordo, ma è quello che penso.
      In più, e l’ho scritto molte volte, ritengo che l’intenzionalità latente di Grillo sia pericolosa perché ha una lampante parte destruens e poco o nulla di costruttivo. Si determina lo sfascio e poi si vedrà... il che mi sembra a dir poco demenziale.
      Che poi il declino (se verrà confermato) non porti necessariamente a un afflosciamento del blog di Grillo, può essere verissimo e i voti interni alla rete, esaltati dai parlamentari del M5S come se fossero la dimostrazione della Democrazia (con la maiuscola) non dimostrano altro, specularmente, che la loro pochezza propositiva. Solo un ingenuo può pensare che venti o trentamila persone che dicono la loro (ammesso che sia vero) significhi davvero qualcosa.
      Ma i giochi si giocano altrove, non in quel blog.

      Detto questo non mi pare invece irrilevante che gruppi organizzati (meet up) di grillini progettino di staccarsi dal movimento di Grillo. Questo è un fenomeno politico da osservare e seguire.

    • Di (---.---.---.118) 4 dicembre 2014 13:30

      Salve, in effetti lei non ha fatto riferimento ai risultati elettorali in modo esplicito, ma è pur vero che ha parlato di eutanasia e ha citato reazioni dei militanti/rappresentanti che sono conseguenti al risultato elettorale. Indi il discorso rientra implicitamente, non fosse altro che per il clima che ha giustificato l’insurrezione nel movimento, clima sicuramente legato al risultato elettorale. Non credo sia un caso che i dissidenti siano accusati, a mio avviso abbastanza strumentalmente e con inquietanti tempistiche, di non aver rendicontato e restituito soldi, mentre gli stessi criticavano la gestione della comunicazione e attribuivano all’apparato del m5s che se ne occupava una grande responsabilità in termini dei risultati elettorali. 

      Diciamo che quanto lei sottolinea è sicuramente utile ad aprire definitivamente gli occhi a chi non ha ben chiare le contraddizioni intrinseche del m5s (ma difficilmente credo riuscirà a far ragionare i fan), però secondo me è quasi superfluo. Il fatto che in un sito di proprietà di un privato che è detentore di un logo di un partito politico etcetcetc... si vantino le qualità di detto soggetto politico non significa che esso abbia effettivamente dette qualità, che siano comprovate. Sono dichiarazioni di intenti da verificare, o al peggio uno spot di tipo commerciale.
      Come pretendere che una ditta che vende fustini dichiari l’effettiva efficienza detergente del proprio prodotto, che magari non è migliore dei concorrenti.
      Lì è tutto fintamente spontaneo, c’è molto marketing linguistico di sottofondo a mio avviso, non a caso parlano per slogan.
      Potrei chiosare il suo articolo richiamando un noto trucco di marketing: bevanda al gusto di cioccolato. Chiunque la legge pensa che la bevanda contenga cioccolato, ma non è quello che l’etichetta effettivamente promette, se ci si riflette su.
      Il m5s è un movimento in cui uno vale uno (se lo dicono da soli), però è strutturato su una piattaforma assolutamente non democratica, il blog. Mezzo in cui c’è qualcuno che posta un intervento e i commenti sotto non hanno lo stesso peso o possono essere cancellati in base al libero arbitrio di chi gestisce il sito.

      E’ necessario aspettare questi esiti per rendersi conto che nella bevanda non c’è cioccolato? Era scritto nell’etichetta a chiare lettere: è un blog quello. Un blog privato, con un proprietario.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 4 dicembre 2014 13:52
      Fabio Della Pergola

      mi sono sbagliato a posizionare la risposta...che sta in fondo. Saluti

  • Di paolo (---.---.---.163) 4 dicembre 2014 11:51

     Cosi’ ,tanto per dovere di precisazione ,caro Gottardo . Mai ho affermato che Bersani non doveva fidarsi di Grillo , che vantava un curriculum di cazzate allucinanti oltre al buio oltre la siepe di uno statuto non statuto . Semmai ho detto che "nessuno" doveva fidarsi di un soggetto del genere e del suo puparo . Ma partendo dal presupposto fondante del movimento ,ovvero che "uno vale uno " (subito finito in cavalleria),il movimento ,avendone la forza elettorale , avrebbe dovuto moralizzare (obtorto collo ) il PD o dar forza a quella parte del PD che convergeva sul programma .Questo se veramente aveva a cuore le sorti del paese .

    Ma Gottardo insiste con gli stessi argomenti ,ancora adesso che i fatti stanno plasticamente confermando quello che il sottoscritto va dicendo da oltre un anno .
    Non ho scritto nulla ,sia perché davo per scontato che sarebbe finita cosi’ (persino nelle percentuali di voto ) , sia perché ,grazie a Dio ,ci sono articolisti più bravi del sottoscritto , come appunto Fabio Della Pergola , che mi sollevano dal compito di farlo . Mi ci ritrovo leggendolo.
    ciao Fabio e ciao anche Gottardo .

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 4 dicembre 2014 13:44
    Fabio Della Pergola

    "E’ necessario aspettare questi esiti per rendersi conto che nella bevanda non c’è cioccolato? Era scritto nell’etichetta a chiare lettere: è un blog quello. Un blog privato, con un proprietario"....

    Sono d’accordo ed è quello che vado dicendo da anni (ma non ho la pretesa che lei lo sappia quanto sa bene, invece, Gottardo che commenta qui sopra). E infatti mi ero riproposto di non scrivere più su Grillo perché penso che la sua proposta si sia ormai sgonfiata. Invece ci sono tornato perché una spaccatura significativa (sempreché non rientri) in un movimento che ha rastrellato otto milioni di voti, anche se poi ne ha persi un bel po’, meriti una certa attenzione. Molto più di quello che si dà di solito a quei cartoni animati che si chiamano Crimi, Lombardi, Taverna o similari.

  • Di (---.---.---.116) 4 dicembre 2014 16:28

    Mi unisco al coro e faccio anche io le scuse al sig. 32.

    Il suo commento l’avevo letto, naturalmente, ma era secondo me un po’ fuori tema mentre io avevo altro da dire. Comunque la penso diversamente da lui, specialmente sul primo commento, dove pare che il blog sia il vero interesse di Grillo & C. Insomma, c’era già abbastanza carne al fuoco con i vecchi amici-nemici per mettersi a contrariare pure i nuovi arrivati. Nel secondo post però 32, ora diventato 10, dice un paio di cose che condivido; e cioé che valutare l’andamento di una forza politica in base al blog è sbagliato, e inoltre "chi se ne frega di quanti votano in un blog". Ma per il resto non sono d’accordo. Il blog è una cosa privata, come privati sono i partiti politici, le sedi dei partiti, i loro siti internet, i loro giornali, la RAI stessa. Del blog di Grillo se ne parla quasi sempre a sproposito e con incompetenza, e purtroppo ritengo che il commento di 32-10 rientri in questa categoria. Poi 32 prosegue, paragonando il blog alla pubblicità di un qualsiasi prodotto commerciale. E’ naturale che la propaganda di un prodotto non può che parlar bene del prodotto stesso, ma 32 dimentica che i comizi elettorali, i siti internet dei partiti, i giornali di partito e non solo quelli, e perfino intere trasmissioni TV fanno la stessa cosa. Mi pare che siamo alle solite... quello che fanno tutti, se lo fa il M5S è sbagliato. 32 poi dimentica una cosa: il blog è aperto a tutti, differentemente dai giornali/siti di partito ecc ecc, e lì dentro vi si trova di tutto. Proprio di tutto, e la cosa non è edificante. Una cosa però si può capire: checché ne si dica, è difficile vederci della censura in quei commenti (ho scritto COMMENTI, non votazioni).

    Con Paolo e Fabio non mi voglio dilungare più di tanto, continuiamo a ripetere le stesse cose. Paolo nega l’evidenza, quello che lui ha scritto è registrato su questo stesso sito. La sua antipatia per Grillo lo porta a criticare sempre, solo che a quel punto non ti puoi lamentare se il tuo nemico non fa le cose che vorresti tu, ma quel che è peggio è che non si può dire che cosa sarebbe successo, ma Paolo e Fabio sembrano saperlo benissimo. Riconosco in questo una loro superiorità: dovrebbero usarla per vincere la schedina.

    Fabio poi mette la ciliegina sulla torta: "ho sempre detto che quello era un blog privato, con un proprietario". Fabio sa benissimo che i partiti sono enti privati, tutti, e che nel 21esimo secolo anche i cani hanno un sito internet, figuriamoci i partiti. Non potrà dare il suo voto a nessuno, fino a quando non ci sarà il partito unico statale.

    A proposito, Fabio, l’altra sera ho sentito in TV che il sig. Kabobo è stato dichiarato infermo di mente e perciò rilasciato. Mi è venuto in mente il nostro primo scontro, e sono andato a rileggermi la vicenda, e anche quella dello Ius Soli. A volte è utile guardare il passato con la conoscenza del futuro. Ho ritrovato quella veemenza tipica per cui tutto ciò che dice Grillo è sbagliato, anzi di più, anche quando in realtà è ragionevole o per lo meno è un punto di vista che potrebbe essere condiviso da alcuni pur se pochi. Pensate pure che io sia fanatico - non lo sono, o forse un po’ si ma meno di voi, e più positivo.

    Cordiali saluti,
    Gottardo

    • Di paolo (---.---.---.26) 4 dicembre 2014 19:05

      Non so se il tuo è fanatismo Gottardo ,di certo hai qualche difficoltà ad accettare un contradittorio. E lo dimostra il fatto che neanche ti concentri su quello che ti dico ( e ti ripeto) .
       "Ammesso e non concesso che io abbia mai detto quello che tu riferisci (citami l’articolo) ,un conto è che Bersani non dovesse fidarsi di Grillo (e faceva benissimo ) un conto è mettere giù un programma condiviso con il M5S su 5 punti.Se si fa OK altrimenti ti tolgo la fiducia .

      E te lo dimostro con la logica induttiva . Se i punti indicati erano condivisi (basta riportare i due progranmmi di allora per sapere di cosa parlo), se Grillo dice niet (andando a farsi beffa di Bersani e non su mandato di chi l’ha votato),significa che uno conta per tutti e questo contraddice lo "statuto " del M5S . Se uno contraddice lo statuto deve essere espulso ,ergo Grillo andava espulso .
      ciao

    • Di (---.---.---.118) 5 dicembre 2014 12:16

      Il suo commento l’avevo letto, naturalmente, ma era secondo me un po’ fuori tema mentre io avevo altro da dire. 


      Sinceramente non ho nessun motivo di pensare che l’interesse di Grillo e Casaleggio vada oltre il blog, aspetto smentite concrete. Direi che come azione parlamentare l’unico risultato che hanno portato a casa i m5s è di condannarci ad un 50ennio di rinata democrazia cristiana che attira i conservatori che si oppongono agli estremisti. A questo punto il quesito si pone spontaneo: o non gliene frega niente del Paese e pensano solo al blog; oppure se gliene frega qualcosa del Paese dovrebbero riflettere un pochettino sulle proprie strategie, perché se i risultati non arrivano o sono contrari alle aspettative... forse non è il mondo che è sbagliato e ce l’ha con loro, forse hanno fatto parecchi sbagli.

      Riguardo i partiti politici, la rai... non mi risulta che siano proprietà di un singolo. Se lei con capisce la differenza è inutile continuare, altro che uno vale uno.

      Per quanto riguarda il chissenefregainquantivotanoinunblog, non so se si rende conto che dandomi ragione sta andando contro la ragion d’essere del suo movimento di riferimento: la democrazia dal basso. Si suppone che lei debba difendere il voto popolare e auspicarne una maggiore rappresentatività, altrimenti quelle votazioni perdono ragion d’essere (in teoria servono a far decidere i cittadini) e diventano solo un rastrellare click.

      Le faccio presente che io non sono mai stato cacciato a priori da alcuna community abbia deciso di partecipare. Non amo quelle di partiti politici e non mi ci sono mai iscritto, anche perché non mi ci sento rappresentato, però non mi ha escluso nessuno. Non si capisce quindi quale novità avrebbe introdotto questo fantomatico blog, tutte le community accolgono partecipanti e non pretendono di schedarli, a differenza delle piattaforme pentastellate.

      Io non ho mai detto che sei qualcosa la fa il m5s è sbagliata mentre se la fanno gli altri è giusta, come mi attribuisce. Semplicemente non vedo tutta questa grosso differenza, sbagliano tutti e non ho voglia di turarmi il naso.
  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 4 dicembre 2014 16:57
    Fabio Della Pergola

    Il sig. Kabobo è un malato di mente. Che è quello che scrivevo io a quei tempi, perché non ci vuole molto a capire che se uno prende un machete, un bastone, un’ascia e va in giro ad ammazzare il primo che passa, il suo è platealmente un caso di schizofrenia; non serve una laurea. Il sig. Grillo invece usava (sfruttava) un caso di malattia mentale, che fino a prova contraria è un problema individuale e personale, per farne (opportunisticamente) una questione politica di opposizione all’immigrazione e di contrarietà allo Ius Soli; come se il caso di uno schizofrenico e quello di un bambino nato in Italia da genitori extracomunitari fossero in qualche modo - un modo qualsiasi - equiparabili. Rinnoverei quindi quella veemenza, anche senza andare a rileggere l’articolo. Lei pensi pure che il fanatico sono io, ma mi spieghi per quale motivo continua a leggere un fanatico, essendo convinto di essere superiore a queste bassezze.

    In ogni caso, ribadisco: la mia non è una critica al blog che è e resta un fatto privato di pochi entusiasti (e di alcuni fanatici), ma alla proposta politica e alla ideologia del Gatto e della Volpe. Come sa chiunque abbia mai letto anche uno solo articolo dei miei articoli sul caso.
    Saluti

  • Di (---.---.---.111) 5 dicembre 2014 06:55

    Paolo,

    qui: http://www.agoravox.it/Suggerimento...

    trovi il mio commento che spiega come e quando hai scritto certe cose su questo sito. Ne riporto un estratto:

    24-04-2013
    Guarda che è il PD che non si è fidato di Grillo e ha fatto benissimo, soprattutto dopo il messaggio mafioso, con tanto di sorrisetti idioti, lanciato dal camper

    Quattro giorni dopo, il 28-04-2013, di nuovo scrivevi:
    Ha fatto bene il PD ha ignorare il burlone

    La ricerca delle fonti (cioé te) l’ho fatta una volta e m’è costato parecchio tempo; non la farò di nuovo - se ti fidi bene, se non ti fidi chi se ne frega. Non credo di avere problemi ad accettare contradditori ma, se così ti piace, pensalo pure (e chi se ne frega per la seconda volta).

    Riguardo a quel mancato accordo se ne è già parlato a sufficienza, e anche riguardo alla "parte buona del PD" che è bravissima a protestare ma qualche cosa di concreto non lo fa. Se si va a vedere che cosa succede in parlamento, invece di guardare quello che succede in casa dei partiti, il quadro è molto più chiaro, specialmente alla luce degli scandali che periodicamente vengono alla ribalta. La rappresentanza politica in cui Fabio non si riconosce è quella che non muove un dito per combattere la corruzione, i grandi evasori, gl’interessi privati di banche e lobby: preferisce occuparsi di condoni, di privazione dei diritti della popolazione e di derive antidemocratiche. Insomma, di ciò di cui il sistema ha bisogno per continuare ad esistere. C’è una forza politica, non trascurabile, ma neanche sufficiente, al momento, per battere questo sistema, che s’impegna e fa quel che può. Ma non è credibile. Va bene, aspettiamo che arrivi una forza più credibile che in parlamento faccia le stesse cose, e immaginiamo che ce la farà, perché per miracolo la "parte buona" del PD finalmente si concretizzerà, e Renzi o chi per lui la smetterà di fare patti con il partito fondato dalla mafia; le lobby smetteranno di fare pressioni e i politici di carriera si ravvederanno, e si farà l’amore ognuno come gli va, e anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età.

    Non so perché, mi vengono in mente coloro che non si fidano a salire su un treno a sospensione magnetica: "non ha le ruote".

    Cordiali (ma non troppo) saluti,

    Gottardo

    • Di paolo (---.---.---.44) 5 dicembre 2014 17:24

      E beh? Ma mi dici Gottardino dove è che mi trovi in contraddizione .
      Quello che tu ci "riveli " è esattamente quello che ti ho ripetuto una decina di volte , che ho pensato e penso e che confermo tuttora .
      Lascio ad altri giudicare .
      ciao

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 5 dicembre 2014 08:03
    Fabio Della Pergola

    Da parte mia noto che "la rappresentanza politica in cui Fabio non si riconosce è quella che non muove un dito per combattere la corruzione..." etc. Ovvio che sia così; perché mai dovrei riconoscermi in chi non muove un dito per combattere la corruzione ? Grazie quindi per il riconoscimento (anche se temo un lapsus).

    Per il resto può dispiacermi che l’onestà (indiscutibile, come è indiscutibile l’onestà di tanta gente del PD e di altre formazioni di sinistra) di tanti grillini si sia accompagnata alla protervia di quel duo che continuate a ritenere un affidabile ensamble di portavoce, quando invece è il portatore di una ideologia, quella dell’ottimismo "della catastrofe", di cui ho scritto tante volte, chiarissimamente fascistoide. Cosa che fa del M5S una alternativa NON valida al sistema attuale, in quanto autoritaria e antidemocratica, di cui si stanno cominciando a rendere conto solo ora anche alcuni militanti.

    Se c’è quindi chi non si fida di un treno senza ruote, c’è chi le ruote ce l’ha, nel cervello, ma gli si sono arrugginite per un troppo prolungato inutilizzo.

    Saluti. FDP

  • Di (---.---.---.107) 5 dicembre 2014 10:30

    Signor Fabio,

    ancora una volta lei si dimostra poco propenso al dialogo onesto. Ho scritto che lei NON si riconosce in una classe politica che NON combatte la corruzione, e non è un lapsus. Io cerco di essere onesto e penso di riuscirci, mentre le sue battutine gratuite tolgono spazio ad argomenti sensati.

    Lei insiste troppo sull’ottimismo della catastrofe e su Gaia e sul fascismo; un conto sono le parole a ruota libera (un po’ troppo a ruota libera, lo riconosco) di chi non è politico di professione, e un conto sono gli atti concreti. Se lei ravvisa, negli atti concreti che realmente incidono nella nostra vita, elementi di fascismo, me ne faccia partecipe (lo stesso vale per Gaia e la catastrofe), sarebbe un’occasione di crescita per tutti.

    La metafora del treno senza ruote è abbastanza articolata, chi la vuole capire nella sua interezza può farlo, chi per partito preso si accontenta di farci una battuta sarcastica faccia pure.

    Saluti,
    Gottardo

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 5 dicembre 2014 11:06
    Fabio Della Pergola

    Beh sembrava proprio un lapsus. Ho dubitato sbagliando e ne sono contento. Vuol dire che mi riconosce onestà intellettuale.
    Sul resto è vero che insisto. Ma non "troppo".
    Mi spiego: andare a cercare di capire qual’è l’ideologia portante di un movimento politico non è cosa facile. Nei primi anni venti il fascismo poteva essere scambiato effettivamente per un movimento socialisteggiante. Si legga il manifesto degli Arditi, poi mi dirà. Gli elementi di differenza con il socialismo erano individuabili, ma non furono capiti. E sappiamo com’è andata a finire: gli atti concreti arrivarono quando erano ormai inarrestabili.
    Lo stesso vale, per me, con Grillo e l’ho scritto più di una volta. Per lei questo è un "insistere troppo su parole in libertà". Trovo questa sua impostazione una ingenuità superficiale e pericolosa, perché tende a nascondere, volendo o non volendo, la realtà dell’intenzionalità latente del fondatore del movimento; cioè la verità del suo agire. Quindi non ci rinuncerò nemmeno se mi prega in turco, perché per me è IL PUNTO essenziale della mia opposizione al grillismo. Movimento di cui invece si potrebbero apprezzare altre motivazioni se solo si liberassero... dell’intenzionalità latente di cui sopra.

    Gaia invece è solo il delirio di un paranoico... ma davvero c’è bisogno che lo dica io ?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 5 dicembre 2014 11:53
    Fabio Della Pergola

    Sullo stesso argomento: domani su Left in edicola: http://www.left.it/2014/12/04/polve...

  • Di (---.---.---.107) 5 dicembre 2014 16:01

    Sullo stesso argomento, sullo stesso sito, altro punto di vista: http://www.left.it/2014/12/04/dario...

    Non credo che citando "altri" che la pensano come noi (me o lei, secondo i casi) si arrivi per forza alla verità. Quello che dice Dario Fo assomiglia a quello che penso io (non coincide), ma ci tengo a precisare che la mia idea me la sono formata per conto mio, leggendo e ascoltando tutto (anche quello che hanno da dire quelli di Reggello, per esempio. Ma la storia è molto lunga).

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 5 dicembre 2014 17:49
      Fabio Della Pergola

      Gottardo sveglia ! "sullo stesso argomento" non vuol dire "guarda altri che la pensano come me" ! Né ho bisogno di avere input dall’esterno per arrivare alla "verità". Come dimostrano i miei numerosi articoli precedenti, la mia "fissa" su Grillo fa riferimento alla sua affermazione sull’ "ottimismo della catastrofe". Non mi pare che altri attribuiscano a questo la loro approvazione o riprovazione del grillismo, quindi mi attribuisco una certa qual originalità. Se non le spiace.

  • Di (---.---.---.107) 5 dicembre 2014 19:32

    Chiariamoci.

    In una discussione ormai tra me e lei, mi risponde e, poco dopo, aggiunge un "sullo stesso argomento..." indicando un link. Credevo che fosse rivolto a me, e ho risposto per le rime.

    E chiariamoci su un altro punto. Io non pretendo che lei cambi idea. Ma mi piacerebbe che ci fosse un po’ più di equilibrio, in generale. Troppo sovente le affermazioni degli oppositori del M5S sono esagerate, parziali, troppo sovente i sostenitori del M5S vengono attaccati con argomenti facili da controbattere e perciò puerili, proprio come l’esempio qui sopra di Paolo, che si ostina a dire che il M5S ha rifiutato un accordo con Bersani, MA E’ PAOLO STESSO CHE, RIVOLTO A ME, scriveva "Guarda che è il PD che non si è fidato di Grillo e ha fatto benissimo". Boh, faccia lui. O la colpa è di M5S che non ha voluto aiutare Bersani, o è Bersani che non si è fidato, ma entrambe le cose è una contraddizione in termini, specialmente se si usa una o l’altra versione a seconda del momento, con l’unico scopo di dare sempre contro. Puerile, o forse confuso. Capita. Puerile, come prendere sempre dal lato sbagliato qualsiasi affermazione "che potrebbe sembrare un lapsus". Non è un modo civile di ragionare. Io cerco di essere rispettoso e corretto, ma quando si arriva a certi livelli la pazienza la perdo anche io.

    Saluti,
    Gottardo

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 6 dicembre 2014 01:45
    Fabio Della Pergola

    Chiariamoci su questo punto: se lei vuole più equilibrio in generale, su Agoravox, non ha che da scrivere articoli di esaltazione sublime di Grillo oppure di critica feroce a chiunque altro. Agoravox diventerà all’istante più equilibrato. Io, nel frattempo, continuerò a scrivere quello che mi va di scrivere.

    Chiarito questo, non ho alcuna remora a dire che 1) della Lega non parlo perché mi fa schifo 2) di Berlusconi non parlo perché mi fa ribrezzo 3) di Renzi non parlo perché qui lo chiamiamo i’bomba 4) di Vendola non parlo perché uno che sghignazza al telefono con il rappresentante dell’ILVA mentre la gente muore di cancro mi fa venire il voltastomaco. Ho parlato a suo tempo di Bersani perché mi stava simpatico e un po’ di Civati perché sembrava che...ma forse no. Invece di Grillo parlo perché mi va di parlarne. Male. Per i motivi che ho elencato in parecchi articoli che lei sembra aver letto con puntigliosa continuità. Evidentemente o è un masochista oppure ci trova motivi di riflessione, faccia lei.

  • Di paolo (---.---.---.161) 6 dicembre 2014 07:26

    Tempo perso Fabio , Gottardo non riesce ad uscire dalla identità M5S = Grillo e non capisce che è proprio questa identità che contraddice il principio fondante del movimento e ne stravolge gli obiettivi politici.

    Finalmente se ne sono accorti gli stessi grilleschi , anche se il primo passo è quello della nomina di un direttorio di stretta osservanza Grillo- Casaleggio .
    O questi non hanno la personalità e lo spessore (palle) per capire il passo che devono compiere per diventare una forza politica determinante per le scelte del paese ,oppure rimaranno allo stato larvale di movimento di protesta e di denuncia .

    Insomma da Chiomonte (sintetizzo) a Montecitorio e ritorno .
     chiudo -ciao.

  • Di (---.---.---.111) 6 dicembre 2014 09:09

    Cari signori,

    invece di dire che non capite, dirò che mi sono spiegato male e rimedio adesso. Fabio: ognuno è libero di parlare di chi vuole, ma sempre senza raccontare balle - in primis -, e possibilmente con equilibrio. Non mi dà fastidio leggere cose vere, mi dà fastidio leggere cose false, squilibrate, esagerate e, ripeto, parlo in generale: non solo di agoravox e quindi non solo di lei, a cui riconosco una certo costrutto anche se non lo condivido. Ma poi iniziano i commenti, e il civile e costruttivo ragionare sovente s’inceppa. In questa luce, il suo invito a scrivere "esaltazioni sublimi di Grillo" è di nuovo una provocazione. Se e quando ne avrò voglia lo farò, per il momento m’interessa leggere e discutere. E lo voglio fare in modo costruttivo, senza tifoserie e senza sparate a vanvera.

    Come quelle di Paolo, il quale crede d’interpretare il mio pensiero meglio di me, e dice che "i grilleschi" a differenza mia hanno capito (veramente anche Fabio pensa così, ma Paolo è più specializzato). Allora, per essere precisi, si deve dire che una parte di grilleschi ha pensato qualche cosa (che è cosa diversa dal capire), e un’altra parte non è d’accordo con la prima. Io, a differenza di Paolo, leggo TUTTO, anche quello che dice il PD, anche quello che dice il blog di Grillo, anche le email della gente di Reggello che non ha apprezzato la decisione dei loro eletti. Come ho già scritto, c’è del vero in quello che dicono a Reggello: ma c’è del vero da una parte e dall’altra. E’ questo che tanti vogliono nascondere. Le crisi solitamente portano anche soluzioni, e difatti qualche possibile soluzione la si sta pensando. Se queste soluzioni verranno attuate, sarà stata una crescita.

    Un’ultima nota sullo spessore necessario per "incidere davvero sulla politica di questo paese". Una forza politica che arriva al 20 o 30 percento incide ben poco su una manica di delinquenti associati, e nessuna forza politica può superare quelle percentuali predicando e praticando l’onestà, nella situazione attuale. Rimane da chiedersi se è più ingenuo provarci lo stesso, o più ingenuo aspettare che arrivi qualcun altro più bravo. Di partiti onesti, o simil-onesti, ne abbiamo visti passare alcuni. Hanno praticato la Politica con la P maiuscola entrando nelle coalizioni, facendo compromessi, facendo errori come tutti (TUTTI). La storia tende a ripetersi.

    Saluti,

    Gottardo

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 6 dicembre 2014 11:20
    Fabio Della Pergola

    Caro Gottardo,

    questo articolo ha raggiunto i 39 commenti. Non so se mi spiego....è un lavoro ! Alcuni sono più intelligenti e altri più stupidi, alcuni aperti e altri chiusi, alcuni sinceri e altri fasulli. Alcuni più provocatori e altri più approfonditi. Si chiama dialettica. Ma la dialettica non può costringersi su binari precostituiti né entro confini troppo rigidi sennò muore. Detto questo, è abbastanza ovvio che in tutta la faccenda Grillo+grillini+exgrillini+votoagrillo+espulsionidigrillini eccetera ci sono molte sfumature e molti aspetti controversi. Ma se uno vuole scrivere un articolo è perché dei tanti possibili aspetti qualcosa in particolare lo ha colpito. E su quello scrive, non su tutto lo scibile che si può articolare ogni volta sull’opera omnia di Grillo &Co. Le auguro di trovare il costrutto che cerca all’interno del movimento che più le piace, ma la mia opposizione è radicale, nel senso che ha radici profonde nella mentalità di grillo che ho riassunto nel concetto di "ottimismo della catastrofe". Non può chiedermi di tenere presente tutte le sfumature del "sì però...", del "ma anche..." del "però non si può negare che...": non mi interessano, perché credo che le radici siano autoritarie. E non credo affatto che l’autoritarismo sia mai stato una buona medicina per le politiche, anche le più malate (e la politica italiana è malata eccome). Per questo non mi fido. E dal momento che è il M5S che si presenta come forza politica, non io, sta al M5S cercare di convincere me, non il contrario. Ad esempio convincendomi che non si tratta di una forza politica autoritaria. Sulla sua onestà non ho nulla da eccepire, ma sull’autoritarismo tutti i segni che vedo sono pessimi. Quindi...

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