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Amianto negli aerei Alitalia. Rischio per i passeggeri?

Succede che dei tecnici dell'ex Alitalia stiano smontando vecchi aerei della flotta MD80, parcheggiati in un piazzale dell'aeroporto di Roma Fiumicino. I velivoli vanno smembrati. I pezzi, poi, andranno venduti oppure rottamati. 

Succede, poi, che quei tecnici si accorgano che negli arredi e in alcune componenti meccaniche vi sono quantità di amianto tali da richiedere l'operazione di bonifica a società specializzate nello smaltimento speciale in discarica come rifiuti tossici o pericolosi. Succede, infine, che la notizia finisca sul Corriere della Sera.

L'amianto, se adeguatamente ricoperto da guaine isolanti, non è un materiale pericoloso. Lo diventa quando si verificano rotture nello strato protettivo e particelle o polveri si disperdono nell'aria. In quel caso, se inalato, l'amianto diventa cancerogeno: un killer che ha causato migliaia di vittime nel nostro Paese. Lo scorso febbraio il Processo Eternit (ditta che produceva amianto) si è concluso con la condanna di Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier: i due sono stati giudicati colpevoli di disastro colposo e omissione di cautele. Entrambi sono stati condannati a 16 anni di carcere. Il capo d'accusa conteneva un elenco di 2.191 morti e 665 malati di patologie causate dall'amianto. 

Spiega Wikipedia:

Il McDonnell Douglas MD-80 (soprannominato, a causa della sua sigla, Mad Dog, "Cane pazzo") è un bireattore da trasporto passeggeri a corto e medio raggio di notevole successo commerciale prodotto dalla casa di Long Beach a partire dalla seconda metà degli anni settanta sulla base del modello Douglas DC-9.

Evidentementi aerei MD-80 hanno circolato a lungo nei nostri cieli. Migliaia di passeggeri hanno viaggiato in quei velivoli, centinaia di tecnici (a tutti i livelli) hanno maneggiato componenti dell'aereo. Il Corriere della Sera spiega

 "L'amianto contenuto nelle parti meccaniche, come per esempio nel sistema frenante, è stato per anni disperso dagli aerei, durante le frenate d'atterraggio su piste e raccordi, con un conseguente inquinamento del sedime aeroportuale. Le particelle disperse, come sottilissime spore, finivano poi nell'aria aspirata dai motori sulle piste di decollo, aria riciclata e respirata da tutti, personale navigante e passeggeri. Il comandante Galiotto ci spiega che l'aria che si respira durante un volo di un'ora è per gran parte riciclata da ventilatori, perché il ricambio d'aria in volo comporta un maggior consumo di carburante e quindi un maggior costo. In un volo di un'ora, dunque, l'aria in cabina è per il 75-80% la stessa aria immessa al decollo. Quindi, ci dice Emilio Cimmino: «Per il bene aziendale l'aria si ricicla!»".

Ebbene, lo scorso 16 maggio alcuni sindacati di categoria e l'Unione dei Sindacati di Base hanno presentato degli esposti alla procura di Roma e a quella di Torino. In particolare si chiede se e in che quantità l’amianto sia o sia stato presente a bordo degli aerei dopo il 1992, anno della messa fuori legge; se ha comportato rischi per i lavoratori e come mai "Alitalia L.a.i. non ha mai richiesto l'applicazione per i propri dipendenti dei benefici previsti dalla legge per i lavoratori esposti all'amianto, nonostante si siano verificati decessi tra il personale per mesotelioma pleurico".

La replica di Alitalia Compagnia Aerea Italiana non si è fatta attendere. In un comunicato stampa del 18 maggio dichiara che sia Alitalia che società esterne hanno effettuato delle indagini che hanno totalmente escluso rischio da amianto per personale tecnico di manutenzione.

Le dichiarazioni di Alitalia, tuttavia, sono smentite da alcune testimonianze contenute negli esposti. Ad esempio la relazione redatta nel 2009 dal professor Giovanni A. Zapponi, dell'Istituto superiore di sanità, che certifica rilascio di amianto nelle coibentazioni, guarnizioni, materiale isolante, parti dell'impianto di condizionamento, ecc… Presenza attestata anche dalle analisi svolte, nel 2007, sempre dall’Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento Tecnologie e Salute, su alcuni campioni, provenienti da aeromobili e che contenevano crisolito o “amianto serpentino”.

Abbiamo condotto una rapida ricerca sul sito Alitalia. Aeromobili della serie MD-80 appartengono tuttora alla flotta della nostra "compagnia di bandiera". Anch'essi sono stati controllati? Vi è anche lì presenza di amianto negli arredi e nelle parti meccaniche? Vi sono rischi per personale e passeggeri?

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