• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

L’accerchiamento russo: lo scontro tra evoluzione e involuzione

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.136) 14 marzo 2022 12:10
Fabio Della Pergola

Io non faccio propaganda. Mi limito a elaborare una mia personale riflessione su ciò che accade. I fatti sono chiari: la Russia ha invaso l’Ucraina dando inizio a un conflitto armato. Sulle motivazioni di questa decisione ci si può mettere a dibattere per ore, come fanno tutti i pensionati al bar litigando sulla qualunque.

La pretesa che gli ucraini si arrendano "per il loro bene" o che combattano, se proprio lo vogliono, ma senza gli aiuti militari dall’estero, trovo che sia una proposta indecente, ignobile. Non sono state negate forniture di armi dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna prima del loro ingresso formale nel conflitto. Non sono state negate armi russe al Vietnam, né armi americane agli afgani né armi iraniane alle formazioni palestinesi o occidentali a Israele. E si potrebbe continuare a lungo. Nessuno ha mai chiesto ai partigiani antinazisti di arrendersi, nessuno lo ha chiesto ai vietnamiti, agli afgani, ai palestinesi, ai curdi, a ogni singolo popolo in guerra. Non si capisce perché ora sì, se non per una latente complicità con il putinismo. Lei non sarà d’accordo, ma questo è il mio pensiero.

Ognuno è libero di accusare l’altro di propaganda pro o contro questo o quelli, PURCHE’ non ci si dimentichi che qui, oggi, la Russia ha scatenato una guerra nel cuore dell’Europa, alzando la tensione al livello del preallarme atomico.

NON viceversa.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox