• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Coronavirus: pandemia o diritti?

Di Andrea Flores (---.---.---.230) 17 marzo 2020 17:00
Andrea Flores

Se una cosiddetta "pandemia" globale (definizione OMS, ente legato a filo doppio con le multinazionali del big Pharma) fa, sempre a livello globale, una vittima per milione, ripeto una-vittima-ogni-milione, e una intera nazione si lascia gettare nel panico da una propaganda di guerra mediatica univoca e incessante, e lo ritiene un motivo sufficiente per misure liberticide degne di uno stato totalitario, il problema allora non è sanitario bensì un enorme problema di democrazia.

 Vedo in giro toni e atteggiamenti tipicamente fascisti e illiberali, vedo una società egoista, pavida, razzista e sempre più profondamente antidemocratica. E non da oggi. Oggi, con questa sedicente pandemia, vedo che il potere, tramite l’isteria scatenata dai media, sovvenzionati dallo stesso, sta riprendendo strade che ricordano quelle del secolo breve. Confesso che questa Italia fa sempre più ribrezzo: e dopo averlo visto con le misure apertamente razziste nei confronti dei migranti ci troviamo di nuovo di fronte a misure apertamente autoritarie che mai sarebbero state accettate se non dopo settimane di propaganda.

 Dopo i lager per migranti, che abbiamo tranquillamente accettato ( per i più nobili motivi, e che diamine!) abbiamo ora accettato i nostri stessi arresti domiciliari (sempre per nobili e supremi motivi).

 Dimenticandoci che la scelta c’è sempre, nulla è già scritto, e le scelte sono sempre politiche. Ma gli italiani son quelli che qualche decennio fa hanno accettato le "Leggi per la difesa della razza" del 1938, anche allora per i più nobili e indiscutibili motivi ovvero preservare la nostra "purezza razziale" dal virus ebraico. E dopo una guerra mondiale e 40 milioni di morti siamo di nuovo disposti a dimenticare la storia....per ripeterla direbbe qualcuno....


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox