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La dignità della parola e la vergogna del silenzio

Di Kocis (---.---.---.150) 29 agosto 2009 10:48
Sono siciliani emeriti, sul piano del coraggio personale e per il grande valore civile e democratico.
 
La Sicilia, specie nella storia recente, ha sempre prodotto molti “figli” di grande levatura morale.
Veri combattenti per la legalità e la giustizia che si sono impegnati direttamente per contrastare i vari ed articolati poteri che da sempre, nell’ambito isolano e nel contesto nazionale, sono gli orchestranti del malaffare, procacciatori per i popolo di grandi sofferenze e diffuso dolore.
Molti, moltissimi hanno direttamente pagato la propria abnegazione messa al servizio degli umili, dei senza diritti, dei senza parola , degli sfruttati.
 
Tanti sono i martiri sacrificatosi in contrasto ai diritti calpestati dalle caste e dai suggeritori esterni occulti, ai poteri politici affaristici-clientelari, all’arroganza cieca e brutale, alla mafia, alla criminalità in colletto nero e bianco.
Non serve fare nomi, l’elenco è proprio lunghissimo. La dimenticanza potrebbe essere un grave torto.
 
Sono l’altro lato, splendente di dignità e valore umano e civile, della medaglia siciliana.
Quella che da sempre si batte, come una vera e propria Resistenza, per il riscatto del popolo siciliano.
 
Molti sono stati e sono faro insigne per tutta la comunità nazionale. Con valore vero, non millantato, conquistato sul campo della lotta.

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