Buongiorno Emanuele.
Cercherò di spiegarglielo in breve, facendo però una premessa. La premessa è che mi occupo anche di molte altre cose e ovviamente sarei ben lieto di non occuparmi di Chiesa.
Ma purtroppo è la Chiesa (o il suo insegnamento, la sua tradizione, la sua "antropologia") che si infila ovunque e quindi è facile trovarsela fra i piedi in continuazione.
In particolare è imperativo occuparsene quando un prelato arriva a sostenere che "se una donna abortisce gli uomini sono legittimati a stuprarla senza limiti". Ma a lei sembra che si possa stare zitti davanti a una frase così ? Oppure quando un giornalista dice che "se si tolgono i libri alle donne ci saranno più figli" che saranno ovviamente figli di donne ignoranti e manipolabili a piacere.
Davvero lei trova strano che uno reagisca a discorsi simili ? Alla diffusione di una simile "cultura" ? Non mi pare una domanda da fare, davvero.