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La grande bugia di stato: le bombole-bombe

Di Geri Steve (---.---.---.66) 21 maggio 2012 10:43

Post Scriptum 3
quando ho scritto quest’articolo mi riferivo alla notizia, ufficiale, di una bomba semplicissima da costruire, costituita da tre bombole di gpl nascoste dietro un cassonetto, opportunamente spostato a questo scopo. Ribadisco che non sarebbe stata una bomba e che non avrebbe potuto scoppiare.

Adesso "si dice" invece che l’attentatore avrebbe portato sul luogo un suo cassonetto, che il telecomando avrebbe attivato un sensore volumetrico (ovviamente posto fuori del cassonetto, altrimenti non avrebbe "sentito" niente) e si sottintende che il sensore avrebbe attivato "qualcosa" dentro il cassonetto...
Ribadisco che su queste informazioni così incomplete e inattendibili non è ricostruibile come fosse fatta davvero la bomba: certamente doveva avere una sua complessità, certamente il sensore doveva essere in grado di attivare un detonatore dentro il cassonetto...

Devo dire che però che se le bombole dentro il cassonetto fossero state aperte , se questo avesse un volume consistente, se la miscela di aria e gas avesse percentuali opportune, allora forse questa stessa miscela avrebbe potuto costituire una bomba esplosiva sufficientemente potente da squarciare poi le bombole, che avrebbero così "aggiunto" l’effetto incendiario a quello esplosivo.

Non so se così siano andate le cose, ma so che lo stato italiano ci ha invece raccontato di un unico attentatore che molto facilmente aveva fatto esplodere tre bombole, magari per motivi passionali, pur di allontanare l’ipotesi di un attentato ben pianificato.

E questa, ribadisco, è una gran bugia di stato.

Geristeve


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