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Oncologia, ortopedia, cardiologia. Guida agli ospedali pubblici migliori d’Italia

Di Geri Steve (---.---.---.10) 22 aprile 2012 11:11

Io invece trovo che l’essenza di quest’articolo è che questi argomenti non possono essere trattati in questo modo.

Sia chiaro: l’autore ha trattato di problemi importanti e di cui è bene trattare: l’efficienza degli ospedali e la non trasparenza dei relativi dati.

Cio’ che non va bene è andare ad analizzare i dati a partire da analisi non scientifiche (Focus non è certo una rivista scientifica, anche se vorrebbe apparire tale) e da fonte non certa (Focus sostiene che...).

Ci sono problemi reali e noti ma che non sono evidenti nelle statistiche. Ad es, nell’articolo si paragonano le mortalità per patologie, senza tener conto del livello delle patologie: se un ospedale ha un bacino di utenza vasto con cattive infrastrutture di trasporto è prevedibile che gli infartuati, gli affetti da ictus ecc, arrivino tardi e in condizioni fortemente compromesse, e ciò ha riflesso sulla mortalità.

E’ anche ben noto che ci sono chirurghi che evitano di intervenire sui casi più difficili per non rovinarsi la media, che invece si può tenere ben alta intervenendo là dove non sarebbe neanche necessario...

Non è che per questi motivi non si devono fare statistiche, è che bisognerebbe farle molto meglio e che non si devono trarre conseguenze da dati grezzi, o perlomeno si dovrebbe essere molto più cauti e dubitativi nell’esporle.

I commenti precedenti dimostrano che questo articolo viene invece assunto come vademecum sulla ospedalità da parte di un pubblico angosciato da problemi di salute e che non è nè in grado nè interessato ad una seria analisi statistica.

Geri Steve


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