Non si parla dei trecento eventi organizzati a Genova.
Ancora una volta l’attenzione cade sul come verrà "garantito" l’ordine pubblico.
Violenza? Non violenza?
Scontri? Non scontri?
Infiltrati? Non infiltrati?
Il comitato promotore ha espresso il no alla violenza: «ciascuno sarà responsabile per quanto rappresenta e collettivamente».
Mettere la mani avanti, perchè?
Dal
lato forze dell’ordine emerge che non sono state ancora fornite le
cifre degli uomini che giungeranno a rinforzo della polizia genovese. Il
questore ha reso noto soltanto di avere chiesto e ottenuto dai
sindacati di polizia l’orario in deroga per poter usufruire di un
centinaio di unità in più nei giorni che vanno dal 20 luglio, al 24
luglio.
Silp per la Cgil, Siap e
Ugl in una nota, affermano di non voler fare "da stampella ad
un’amministrazione confusa e approssimativa". L’assessore alla sicurezza
del Comune di Genova Scidone sostiene: "Non fate ferire la città per
tematiche che riguardano altre problematiche. Isolate coloro che
vogliono usare le commemorazioni del G8 come pretesto di scontro"
In
più si è realizzata una «disfunzione» comunicativa... quando gli
uffici del Comune hanno reso nota per errore la mappa dei posti di
blocco per il G8
Il Coisp, una delle sigle sindacali della polizia di stato, chiede le dimissione del sindaco Marta Vincenzi.
“Dopo
aver espresso parole poco confortanti all’indirizzo delle forze
dell’ordine nei giorni scorsi, il Sindaco di Genova ed i suoi
collaboratori ora svelano il piano “segreto” dell’istituzioni di posti
di controllo per evitare che durante il decennale del G8, vi siano
infiltrazioni da parte di frange violente ed estremiste, potenzialmente
mettendo in serio pericolo l’incolumità delle Forze dell’ordine e, cosa
ancora più grave, dei cittadini stessi”.
A tutto ciò si aggiunge anche la questione Val di Susa.
C’è
chi propone di concludere Genova 2011, il 24 luglio, in Valle, c’è chi
per ragioni varie e logistiche e politiche sostiene il contrario.
Genova, Val di Susa.
Pur
lontane geograficamente, vicine in realtà per le azioni repressive
attuate dalle forze militarizzate dell’ordine dello Stato italiano.
Intanto a Berlino si sono registrati incidenti con la polizia, in una manifestazione per ricordare l’omicidio di Carlo.
Gli elementi, per fomentare le polemiche,ma anche le tensioni, ci sono tutti.
E la stampa non aspettava altro.
Gli
eventi culturali, le discussioni anche di carattere internazionale, le
proposte di altra società possono anche non essere citate.
Non fanno notizia.
"Sono
stato circondato da 5 poliziotti una delle cose che mi ricordo e’ che
urlavo "sono un giornalista", ma un poliziotto mostrandomi il manganello
mi disse "tu sei un blackblock e noi ammezzeremo i blackblock, me lo
disse in inglese. Presero a picchiarmi in ogni parte del corpo, rimasi
in piedi, poi sono stato caricato da poliziotti con gli scudi. Tutto e’
durato due tre minuti". "Provai acorrere per scappare, ma non c’era modo
di fuggire. Quando sono stato spinto verso il muro mi manganellarono le
ginocchia e sono crollato. A quel punto ho notato quanti erano i
poliziotti sulla strada, sembravano duecento e temevo per la mia
vita"."èarrivato un altro poliziotto che mi ha raggiunto ed è iniziato
il terzo attacco. Non mi ricordo quanti colpi ho subito, ma mi hanno
dato dei calci nei denti e colpi dietro la testa. A quel punto persi
conoscenza".
Era genova 2001.
A rileggere queste parole si provano immensi brividi.
Sono le dichiarazioni di Mark Covell picchiato brutalmente dalle forze dell’ordine.
Dopo
dieci anni, la Giunta comunale di Genova, ha approvato la delibera che
conferisce al giornalista inglese Mark Covell la citadinanza onoraria
della città di Genova.
Mark Covell, in qualità di inviato di Indimedia Uk era presente al G8 di Genova.
La sera del 21 luglio 2001,rimase coinvolto nell’irruzione delle forze
dell’ordine alla scuola Diaz e subi’ gravi danni personali .
Invece Carlo è stato ucciso.
Nessuna cittadinanza invece potrà essere consegnata a Carlo.
Rabbia.
Dolore.
Libertà.
Però Carlo è vivo.
E’ con noi.
E lo sarà sempre.
Nessuna celebrazione.
Solo profonda ribellione
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