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Dopo 17 anni, una definizione del berlusconismo: "nuova strategia della tensione"

Di Emanuele Maggio (---.---.---.227) 13 febbraio 2011 21:54

1) Credo invece che 20-30 anni fa una possibilità di golpe effettivamente c’era (la paranoia in tal senso c’era sicuramente). I tentativi li conosciamo: 1964 Piano Solo, 1970 Golpe Borghese, 1974 Golpe Bianco. Alcuni sventati dalla Gladio Rossa (esercito segreto del PCI), altri dalla CIA. Il "pericolo rosso" in quel periodo poteva giustificare un golpe militare. Oggi la situazione è completamente diversa. Caduta l’Urss, ci sono accordi internazionali a tutela del libero mercato mondiale. Questo sistema di mercato internazionale non può che reggersi in ogni nazione sul "mercato elettorale", in modo da scongiurare definitivamente il rischio di politiche anti-mercato (giacchè chi contesta il mercato non ha i mezzi finanziari per competere con i partiti che lo accettano, in termini di propaganda). L’Occidente sta appunto cercando di esportare la poliarchia proprio per garantire la pace mondiale, in quanto ogni guerra tra nazioni si vuole che diventi "guerra economica" (per scongiurare il pericolo di guerre nucleari). Quindi vanno eliminati dittatori e focolai nazionalistici o religiosi (come il Medio Oriente). Condivisibile o no, questo è oggi il progetto statunitense per mantenere un dominio economico e al contempo scongiurare la Terza Guerra Mondiale.

2) La scomparsa della sinistra dal Parlamento è certamente imputabile anche ad errori commessi da essa (pensiamo alla sua eterna frammentazione). La mia ipotesi, che può apparire "complottista", di un accordo tra i due poli per emarginare la sinistra, per me è semplicemente ovvia, ma naturalmente posso sbagliarmi e sta all’intelligenza di ognuno la valutazione della questione. Può darsi che un tale accordo ci sia ma che non sia esattamente "cosciente", quasi fosse deciso a tavolino.


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