Guglielmo F.,
i consultori familiari che la legge Tarzia vuole rimpiazzare hanno il compito che lei descrive.
In alcuni casi bisognerebbe dire avrebbero, perché mancano fondi e personale.
La soluzione sarebbe garantire il loro funzionamento, non sostituirli con un modello confessionale che nulla ha a che fare con la premura di offrire soluzioni alternative alla interruzione di gravidanza. Alternative che non sono proprie di Tarzia & Co., ma di chiunque faccia bene il proprio mestiere all’interno di un consultorio pubblico.
Si aggiunga anche che la proposta Tarzia stanzia fondi fantasmi e vuole imporre i propri valori, non certo rispettare quelli altrui e aiutare a compiere scelte.
Le sue preoccupazioni sono legittime e condivisibili, ma secondo me la proposta Tarzia non è la riposta giusta.
Chiara Lalli