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Luttazzi copia e Mediaset affonda e gongola

Di (---.---.---.228) 23 settembre 2010 01:09

Chiedo venia, ma non ho mai amato eccessivamente il gioco delle "arrampicate sugli specchi". Chiedo scusa nel senso che lei, Gloria, è una persona garbatissima ed educata, e io mai e poi mai ho intenzione di mancarle di rispetto.

Tuttavia, sono ahimè convinto, al contrario di lei, che non ci sia nulla di giustificabile in quanto stiamo commentando, e che il tentativo di farlo tenderebbe a dimostrare una faziosità (anche su questo punto uso tutti i condizionali d’obbligo) che non credo sia buona cosa.

Possiamo girare attorno al concetto fin quanto ci pare, ma il reiterato comportamento tenuto dal comico Luttazzi (che peraltro ha scomodato termini come "deontologia professionale" riferendosi a colleghi che si erano permessi di "citare" sue battute) non ha alcuna ragion d’essere. Sono appassionato di cinema, e nella vita svolgo un lavoro che mi consente di restare in vivo contatto con questa passione: conosco la differenza tra citare e copiare.

Sono corso immediatamente sul blog di Luttazzi, per capire dalle sue parole cosa avesse da dire per spiegarsi: ho trovato soltanto un cumulo di tecnicismi, che sempre di più mi apparivano espressione di presunzione e persino di sberleffo, nei confronti delle migliaia di persone deluse dal suo comportamento. Non starò qui a citare, è sufficiente andare a rileggere le sue parole.

Non mi posso ritenere personalmente deluso, non avendo mai avuto particolare attenzione per il comico Luttazzi, che tuttavia ritenevo un personaggio assolutamente CREDIBILE, e per di più vero alfiere di un tipo di protesta e di provocazione alle alte cariche che condivido in toto.

Per cui, tornando alle mie affermazioni iniziali, io credo che lei sia oggettivamente persona intelligente per capire che ciò che ha fatto Luttazzi scredita a tutti gli effetti il suo valore professionale. Quindi, tentarne una difesa ad oltranza, provando, per esempio, a trovare dei nemici nelle Iene o nelle alte cariche Mediaset, non fa altro che avvicinarla pericolosamente a quella retorica, ormai trita e ritrita, che proprio in quegli ambienti trova sempre il suo terreno migliore. Da quanto capisco, lei -COME ME, ma mi corregga se sbaglio- non nutre alcuna simpatia per coloro i quali, un tempo, misero alla porta il buon Luttazzi. Ma le argomentazioni che costoro portano avanti nelle loro battaglie quotidiane, quando ad ogni passo vengono sorpresi con le mani nella marmellata, assomigliano alle giustificazioni date a Luttazzi.

Io credo che uno dei grossi mali dell’Italia sia quello della faziosità e del "tifo", purtroppo applicati in qualsiasi campo, non solo in quello calcistico: può cascarci un meteorite addosso, ma non cambiamo mai opinione.

Ecco, io credo invece che, nonostante il comico Luttazzi sia apertamente di sinistra, come colui che scrive, non vi sia ragione alcuna per cercare giri di parole o scusanti.

Non sono un colpevolista ad oltranza, solo mi piace chiamare le cose con il loro nome. Come mai in campo musicale la somiglianza di due melodie ci fa gridare allo scandalo, e l’intera riproposizione di monologhi comici dovrebbe rappresentare situazione diversa? Mi risulta che quando un cantante propone il pezzo di un collega questo si chiami COVER, anche se venissero cambiate tonalità e interpretazione.

E comunque, mi pare sia il buon senso che ci deve far ragionare, no?

Vi è un’ultima possibilità, che effettivamente va considerata in chiave analitica: il fatto che il sig. Luttazzi abbia deciso di prendere per i fondelli tutti. Ma come ho scritto nel post precedente, mi pare che dai risultati ottenuti, questa possa risultare come la peggiore gag mai architettata nella storia della comicità contemporanea. Che volete che vi dica, probabilmente sono io che non capisco, dal basso della mia inferiorità (sto provando ad interpretare il pensiero di Daniele Luttazzi).

C’è un passaggio che mi ha colpito, nelle parole di Luttazzi sul suo blog, ovvero quando definisce il sistema delle "citazioni" un modo "semplice e geniale" per salvarsi in sede legale.

MI ha colpito perchè è talmente "semplice e geniale" che questo modo sarà probabilmente la sua tomba artistica.

Scusandomi per la prolissità, chiudo salutando comunque la brava Gloria e ricordando -casomai ci fossero dei dubbi- che stiamo parlando come di qualcosa come 500 battute e 600 minuti di monologo (10 ore) ripetuti pari pari su testi di altre persone. Ecco, non mi sembrano citazioni, e nemmeno ec-citazioni. Scusate lo squallido gioco di parole, forse lo aveva già detto qualcuno prima di me.

Carlo


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