Più che tra atei i credenti la lotta mi pare quella tra liberali e illiberali. Un tempo, quando c’era il comunismo, molti atei erano anche illiberali, in quanto pretendevano di imporre l’ateismo di stato. Oggi invece non è più così e a fare la figura dell’illiberale è il credente che pretende di imporre la sua morale, considerata migliore poichè rivelatagli da Dio in persona.
In ogni caso ragionare su Dio e sulla sua esistenza non è una cosa marginale, a mio avviso.