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La verità minacciata

Di (---.---.---.29) 7 dicembre 2009 01:06

E’ incredibile.


E’ come se ci fossero "due informazioni":
Una, quella nazionale, che occupa l’opinione pubblica con falsi problemi di nessuna importanza (per quanto tempo si sono occupati di quelle dieci domande imbecilli di Repubblica a Berlusconi?), e l’altra, che nasce sempre o quasi nel locale, nel provinciale e che, più vicina alla PERCEZIONE REALE dei problemi, li racconta con fatti, nomi ed informazioni spesso inconfutabili.
Io NON SO perché ci sia, oggi, questo abisso tra le due informazioni.
Non mi bastano, infatti, le teorie secondo cui tutta la grande informazione è "venduta". O meglio, posso crederci ma penso anche che la gran parte dei giornalisti "nazionali" non si renda proprio conto di quanto sia URGENTE tornare a informare veramente, e di quanto la loro azione sarebbe UTILE.
Loro credono, temo, che tutto sia come sempre, che ci siano "mali endemici" come le mafie e che tutto sia insomma "vizio" del paese, con cui si convive. Un giorno un delitto di mafia, un giorno l’arresto di un "boss", e così siam sempre pari.
Ma questo pensare è pericoloso.
Non sentono che c’è qualcosa che si sta MANGIANDO il paese, la corruzione mafiosa si sta sviluppando PIU RAPIDAMENTE degli anticorpi dello STATO, anche perché ci sta sempre più DENTRO, alle istituzioni.
"Ossigeno per l’informazione" deve quindi non solo proteggere i giornalisti veri (sconosciuti, giovani eroi loro malgrado), ma anche informare (!!!) i giornalisti finti (conosciutissimi, quasi mai eroi) che se non smettono di occuparsi di stupidaggini e non si dedicano a ciò che conta, qui va tutto a ramengo.
Se lo percepissero, sono sicuro, si muoverebbero.
Occorre agire, gente, occorre agire.


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