Brunetta lotta contro i fannulloni e contro chi dorme al lavoro!

Purtroppo ci stiamo abituando a dimenticare in fretta, dall’oggi al domani, quanto accade nel nostro paese;sia per quanto riguarda le cose importanti che per quelle(solo apparentemente) poco rilevanti.
Prendiamo ad esempio caso banale del "Brunetta Dormiente": in un qualsiasi civile stato occidentale, stanti le iniziative del ministro, lo stesso sarebbe stato messo sotto torchio con la più puntuale accusa (predichi bene,ma razzoli male).Il ministro, in questo caso incappa in quell’incidente che la psicologia studia da decenni a proposito della "Fallacia delle valutazioni intuitive" che in quanto tali sono destituite di qualsiasi conforto scientifico, ma che spesso vengono utilizzate,come fa il Brunetta Dormiente.Mi spiego meglio: partendo dal suo ricco bagaglio esperienziale ("io il dipendente pubblico lo conosco bene)attirbuisce negativamente ai dipendenti la mancanza di quelle virtù che egli ritiene invece di possedere.Ad esempio l’efficenza. Questo fenomeno appena descritto in psicologia è annoverato tra quei fenomeni che a me piace chiamare proiettivi al contrario; cioè ci si attribuisce una qualitàè e nel contempo non la si vede mai o quasi mai nel prossimo. Gli psicanalisti direbbero che il ministro avvertendo nel suo profondo di non possedere quella virtù, atteso che portare ciò alla coscienza sarebbe troppo doloroso, procede, con una operazione di razionalizzazione funzionale al proprio equlibrio psicologico, sino a vedere il fatto estraneo alla propria persona e quindi appartenente a terzi. Tutto ciò ha una funzione catartica ed elimina il dolore derivante dalla consapevolezza di non essere quello che si pensava di essere. La controprova: se qualcuno chiederà spiegazioni al ministro del perchè dormiva durante l’esercizio delle proprie funzioni troverà una serie di giustificazioni che però valgono solo se riferite alla sua persona che per via della carica importante che ricopre sono plausibili. Nel pubblico dipendente non possono esserlo poichè in caso contrario sarebbe simile a quella parte di sè stesso che egli nega.