Evidentemente xxx.199 confonde il possedere un patrimonio con il commettere reati , a meno che ovviamente non ritenga che il fatto di possedere un patrimonio sia già di per se un reato ,nel qual caso gli suggerisco di trasferirsi in Corea del Nord .
Se si giustifica lo sputtanamento di chi ci sta antipatico ,costruendo un servizio televisivo chiaramente fuorviante , allora è tutto chiaro ,siamo al metodo Sallusti .
La questione è se il patrimonio di Di Pietro ,che sicuramente ha commesso errori nella gestione del partito (inevitabili vista la forte personalizzazione) è di origine lecita oppure no ,non l’entità del patrimonio .
Sandro ,che come il sottoscritto non ci sta a farsi prendere per il culo dalla prima Gabbanelli di turno ,ha verificato la strumentalità del servizio . Il punto quindi è stabilire .
1) Se le proprietà di Di Pietro sono di origine lecita .
2) Se non ha commesso atti eticamente riprovevoli (ancorché non penalmente rilevanti) .
Faccio notare che Di Pietro guadagna di suo molto bene ,la moglie è ricca ,i figli lavorano e Di Pietro ha raggrannellato già 2 milioni di euro per cause di diffamazione ( solo con questi 5 o 6 appartamenti te li compri se non sei in luoghi top ) . Euro che probabilmente saranno destinati ad aumentare .Se investe in proprietà immobiliari anziche sputtanarseli a donne ,saranno fattacci suoi o no ?
La domanda da porsi è :chi ha avuto interesse a demolire mediaticamente l’immagine di Di Pietro , e perché proprio ora ? .