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La Lega Nord: Bossi, Maroni e il gioco delle parti

Di Geri Steve (---.---.---.46) 16 febbraio 2012 01:23

Inseguire il teatrino leghista e’ faticoso, perche’ le sceneggiate sono la loro professione principale. Sanno recitare benissimo la sceneggiata del leghista buono contro quello cattivo.

Pero’ il copione e’ riconoscibile, perche’ e’ sempre lo stesso: quando la commissione inquirente doveva decidere se lasciare che Craxi andasse sotto processo o no, loro agitarono il cappio e strepitarono contro la corruzzione e contro la commissione inquirente, ma contemporaneamente, nel segreto dell’urna votarono per il no alla processabilita’ di Craxi, e proprio loro (insieme a Pannella) quella volta furono decisivi.

In tutta l’era Berlusconiana non si discostarono quasi mai da quel copione, sostenendo sistematicamente gli inquisiti e i condannati.

E’ giusto dire che il ministro Maroni non ha contrastato l’espansione delle mafie al nord, e’ giusto dire che non ne ha neanche mai parlato, ma il problema vero e’ un altro:

che rapporto c’e’ fra i progetti mafiosi di conquista del nord Italia e la nascita della lega?

Chi ha investito su un nullafacente come Bossi per farlo diventare leader di un partito?

 


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