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Inceneritore Acerra: a Londra l’alternativa

Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.165) 1 marzo 2011 13:56

@ Mauro Miccolis.

Forse non mi sono spiegato bene nell’articolo o tu non hai capito in che cosa consiste il processo "Waste to fuel".
In questo precesso e impianto non si brucia, non si scarica all’esterno, nè si spara in atmosfera assolutamente nulla, non ci sono contaminanri che lasciano l’impianto, ma tutti i componenti dei rifiuti vengono trasformati in Syngas (cioè gas di sintesi, destinato alla sintesi di carburanti).
Il gas di sintesi generato per gasificazione catalitica con difetto di Ossigeno e di vapore dai rifiuti, perfettamente purificato a caldo e a secco, risulta alla fine composto da Idrogeno, Ossido di Carbonio e piccole percentuali di CO2 e metano, ed è la miscela adeguata per generare carburanti liquidi in un reattore Fischer-Tropsch catalitico.
Può essere necessario un pretrattamento del syngas in uno steam reformer catalitico per centrare con precisione il rapporto di concentrazione tra Idrogeno e Ossido di Carbonio per ottenere la miscela di carburanti desiderata (alcoli, benzina, gasolio e cherosene per jet).
Questo impianto tratta i rifiuti residui miscelati dopo la raccolta differenziata spinta.
I rifiuti residui vanno preparati, rimescolati tra partite diverse e pelletizzati a meno di 3 cm per ottenere un prodotto omogeneo con i componenti separabili accantonati per il loro riciclo autonomo.
 Esiste anche un metodo italiano per polverizzare e pelletizzare i rifiuti, brevettato dal CNR, denominato THOR, e questo pretrattamento sarebbe ideale per alimentare il processo "Waste to Fuel"
"Waste to fuel" rispetta la direttiva 2009/28 E.U. sulle energie rinnovabili, è assolutamente carbon neutral, non spara niente in atmosfera, non genera Global Warming e mutamenti climatici catastrofici, elimina e sostituisce combustibili fossili in particolare petrolio che resta là dove si trova, non avvelena e uccide statisticamente nessuno perchè non emette niente di tossico all’esterno, comporta risparmio energetico a prezzi convenienti dei carburanti ottenuti, dà sicurezza energetica perchè produce autonomamente carburanti anzichè importarli con il petrolio sempre in difficoltà.
Questi impianti si rimagiano tutte le ecoballe napoletale e svuotano tutte le discariche campane e italiane restituendo l’ambiente come all’origine, con enormi vantaggi ambientali, per la salute delle popolazione ed economici, risparmiando petrolio in maniera carbon neutral, e rispettando le direttive europee che prevedono il 10% di carburanti sintetici o biosintetici entro il 2010 (mentre invece ora l’Italia non fa niente anche in questo senso, oltre a non fare niente sulle energie rinnovabili in generale, prescritte dall’Europa con leggi recepite dall’Italia, ma non rispettate).
 In Italia questo processo non viene adottato perchè non sanno costruirlo, perchè si preferisce incentivare con il CIP 6 termovalorizzatori, pirolizzatori, dissociatori, inceneritori e simili di produzione italiana (Confindustria), che però bruciano o pirolizzano a casaccio i rifiuti anzichè gasificarli e trasformarli, accoppando la gente statisticamente con tumori maligni e simili dolcezze con i loro scarichi in atmosfera, al suolo e nelle acque reflue, contro l’ambiente, la vita e la salute delle popolazioni. 
Si tratta di una tecnologia evoluta che in Italia non esiste e che ci si guarda bene da introdurre per interessi pecuniari e di parte sulla pelle e contro l’interesse della popolazione, ma ci sono vari fornitori titolari di brevetti internazionali, in particolare negli USA , in Giappone ma anche in Europa, naturalmente in Italia niente.
L’esempio lampante è Napoli, che prevede insipientemente addirittura altri 4 inceneritori obsoleti del secolo scorso, come se niente fosse e fosse successo ad Acerra.
Rifiuti ZERO è giusto, va bene e va perseguito, ma la realtà napoletana è al momento diversa e le decisioni dei capoccia non vanno in questo senso, ma in senso contrario per interessi personali e pecuniari di parte (naturalmente non solo a Napoli).
Come si diceva una volta (ma con un altro significato): vedi Napoli e poi muori.
"Waste to fuel" ripulisce integralmente la Campania, e l’Italia, e ci può consentire di tornare a vederla senza morire, come stanno facendo a Londra, ma non solo a Londra.

Saluti
Vito Enzo Salatino


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