L’allergia del potere al diritto di critica
L'uso indiscriminato della querela al quale stiamo attualmente assistendo da parte dell'esecutivo non è una novità del nostro tempo ed è sempre stata largamente impiegata dai vertici del potere e non soltanto quelli politici o istituzionali.
La libertà di pensiero e di espressione è sempre stata agli antipodi di qualsiasi tipo di potere umano e quindi appare ovvio che chi lo rappresenta in un determinato momento storico la combatta con ogni mezzo possibile o comunque cerchi di ridurne la sua manifestazione.
La querela è soltanto uno dei vari mezzi per cercare di arginarla ma ne esistono ben altri. alla diffusione di fatti che discreditano un individuo pubblicamente a tecniche ormai collaudate di isolamento sociale fino al ricorso di mezzi violenti e coercitivi che possono degenerare fino alla soppressione fisica di una persona, l'immaginazione umana al servizio della cattiveria non conosce proprio limiti quando si tratta di sbarazzarsi di un avversario.
Gli ingenui hanno sempre pensato che certe azioni fossero una prerogativa esclusiva delle dittature mentre la Storia o meglio la realtà dei fatti ha dimostrato ampiamente quanto sia falsa questa convinzione.
Sperare quindi che uno schieramento politico condanni uno opposto per essersi avvalso dell'uso improprio di un mezzo intimidatorio quale può essere la querela rileva della pura utopia, proprio perché il potere non ha colori politici e chiunque lo detenga in un determinato omento storico si adopera nell'agire comunque allo stesso modo nei confronti di tutti coloro che hanno il coraggio di criticarlo.
Yvan Rettore
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