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 Home page > Tribuna Libera > la fuga di Travaglio

la fuga di Travaglio

FINALMENTE! Contro i propri interessi economici e di visibilità mediatica, il miglior giornalista italiano si è sottratto al diffusissimo teatrino che dà la possibilità a incapaci, bugiardi e ladri di sfoggiare falsità su temi che proprio non andrebbero discussi.

Infatti, nel caso della ennesima alluvione a Genova, sgovernata da 40 anni dallo stesso partito (oggi si chiama PD, ma il gruppo dirigente è lo stesso), non c’è niente da discutere, c’è solo da andare in tribunale e denunciare alla magistratura fatti, omissioni, incurie, da attribuire in toto a governatori, sindaci, assessori.

C’è da dire anche che i cittadini genovesi e liguri non hanno dimostrato grande intelligenza nella scelta del voto, né si sono mobilitati per imporre che si avviassero con urgenza i lavori di manutenzione straordinaria dei torrenti che attraversano la città, aspettando passivamente per tre anni, fino alla ultima successiva alluvione,

Spero proprio che questo gesto di Travaglio sia prontamente imitato dai giornalisti che di solito vengono invitati in queste arene mediatiche, sulla base di una evidenza confermata nel tempo, che essi non solo non sono utili al metodo democratico, ma danno visibilità e possibilità di affermare falsità ai peggiori esponenti della CASTA, senza che vi siano moderatori capaci di fermare con autorità e autorevolezza il flusso di menzogne, spacciando per democrazia una arena ululante dove prevale il più telegenico o il più pronto nella battuta o il più inquadrato da una regia compiacente.

Personalmente da anni non riesco a tollerare nemmeno un minuto di questi squallidi teatrini che riescono ad omologare verso il basso tutti coloro che vi partecipano in un minestrone di insulti, balle, frasi fatte, espressioni del viso a misura di inquadratura.

Per i giornalisti veri c’è un enorme spazio per inchieste sulle realtà del territorio, del lavoro nero, dell’evasione fiscale, della disoccupazione, della fragilità idrogeologica, dell’inquinamento delle zone dove i tumori aumentano e non ci sono nemmeno i registri ufficiali per valutare le cause.

Ci vuole un contrappeso alla dittatura mediatica privata e della RAI dei partiti, che se la sono spartiti sottobanco.

Abbandoniamoli, non guardiamo i loro fotomontaggi della realtà, c’è una rete immensa dove cercare informazioni credibili, dove confrontarsi con altri cittadini con argomenti e idee, senza la mediazione degli "espert" che sono sempre a libro paga di qualcuno.

Caro Travaglio, non tornare con Santoro, vecchio trombone passato sotto tutte le bandiere, ormai hai una credibilità che non puoi lordare con quelle sceneggiate, vedrai che il tuo esempio sarà seguito e sarà l’inizio della fine per tromboni venduti e prezzolati.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.150) 20 ottobre 2014 14:23

    Grazie sig. Paolo,

    mi è piaciuto il suo articolo.

    Cordiali saluti,
    Gottardo

  • Di (---.---.---.49) 21 ottobre 2014 00:06

    Non so cosa farà travaglio, se prevarrà il fatto di essere condirettore del FATTO che paertecipa alla trasmissione Servizio Pubblico al 30,2% oppure se pravarrà la voglia di mandare a quel paese chi gli vuole mettere un pò di museruola.

    Io spero che la pianti di andare in una trasmissione in cui il conduttore si permette di interrompere la critica ad un potente politico con la scusa del contraddittorio. Servizio Pubblico doveva essere il cane da guardia che sorveglia i politici e invece sta diventando sempre più il teatrino dove i politici raccontano la rava e la fava e non devono essere disturbati.

    Se Travaglio andrà ancora a servizio pubblico, avvallerà l’ idea che quella sia davvero una trasmissione di informazione, e di quelle che fanno da cane da guardia ai politici. Ma mi facci il piacere!!!

    Chi vuole informarsi sulle cose eviti i talk show che sono appunto show, cioè spettacolini.

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