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L’Italicum ci allontana dalla democrazia

La nostra è una Repubblica parlamentare dove la sovranità appartiene al popolo, ma se questo “popolo” non può scegliere i suoi rappresentanti - e qualora li potesse scegliere questi signori potrebbero in qualunque momento cambiare partito prestandosi a squallide compravendite o infiltrazioni - dove sta la sovranità?

La nostra Costituzione, “la più bella del mondo” dovrebbe contenere gli antidoti a questa degenerazione dai suoi principi fondamentali, come dovrebbe aggiornarsi sul peso enorme che hanno i media sulla formazione della “pubblica opinione”, togliendo ai partiti il controllo della RAI e rendendo ineleggibile chiunque, direttamente o indirettamente, sia proprietario di televisioni private o giornali (anche in quote).

Per sganciarsi dal denaro e quindi dalle oligarchie di ogni tipo, la politica, una buona politica, non deve essere foraggiata dalle tasse dei cittadini, non deve essere un mestiere a vita (due legislature e poi ineleggibilità), i candidati devono essere valutati dagli elettori per iniziative che prendono piede sul territorio del proprio collegio, e non dalla propaganda ridicola e costosa delle attuali campagne elettorali che sono una fiera di chi spara le promesse più fantasiose e irrealizzabili.

Io adotterei il sistema elettorale che si usa per l’elezione dei sindaci: viene eletto subito chi supera il 50% al primo turno; se ciò non avviene, i primi due vanno al ballottaggio dopo 15 giorni.

La cosa più valida sarebbe quella di sottrarre il confronto elettorale alle categorie ideologiche di destra e sinistra, per il semplice fatto che destra e sinistra non esistono più, hanno governato insieme e lo fanno anche oggi senza risultati se non quello di spartirsi il potere e fare leggi contro l’attività della magistratura nel suo contrasto a mafie e corruzione politica.

L’Italicum, la nuova legge elettorale che ci propone il democristianissimo innovatore Renzi, altro non è che la concentrazione del potere di nomina nelle mani delle segreterie di partito, l’opposto della sovranità del popolo e si configura come oltraggio alla Costituzione e lascia il Movimento 5 Stelle da solo a difendere il necessario principio di rapporto tra cittadini e candidati del territorio.

Parliamoci chiaro, se il M5Stelle è osteggiato da tutti i partiti è perché non ha solo teorizzato che i candidati li eleggono gli iscritti, ma lo ha anche messo in pratica, come ha restituito i 42 milioni di euro che gli spettavano come rimborsi elettorali. Questo non è antipolitica, ma la sola politica democratica possibile, decisa dagli iscritti e dal territorio, ossia dalla base, che oggi nei partiti come Pd e Forza Italia non conta un fico secco.

Questa è la sola, enorme, novità dalla Liberazione ad oggi ed e stato dimostrato che si può arrivare ad essere il primo partito in Italia senza denaro e senza appoggi internazionali, facendo emergere moltissimi dirigenti di alto livello la cui inesperienza della vecchia politica è un titolo di merito e una ventata di aria fresca.

Gli italiani si devono arrendere all’evidenza che partiti, sindacati, cooperative, fondazioni, RAI, li hanno fregati, li hanno trattati da sudditi deficienti e che l’unica alternativa in campo è il programma del M5S con al primo punto il reddito di cittadinanza per togliere dalla disperazione milioni di disoccupati, perché da questa crisi di sistema globale sarà veramente difficile uscire, e sarebbe ora di stabilire se è prioritario spendere per bombardieri e missioni militari all’estero o pensare all’essenziale di sopravvivenza per i cittadini italiani senza reddito.

Foto: Wikimedia (Author Niccolò Caranti)

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