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Commento di Patrizio

su "E' l'ordine più infame che abbia mai eseguito”. Si vergognano i militari che hanno riportato i profughi in Libia


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Patrizio 10 maggio 2009 20:09
Il nostro Paese soffre di un doppio problema: politico (sistema legale generale, ovvero il contenuto del disposto normativo) e d’informazione (che dovrebbe essere il cane da guardia). L’informazione costituisce lo strument della società civile per verificare che la politica mantengga saldo e vivo il rapporto di fiduci con gli elettori. Quando, però l’informazione è utilizzata come mezzo selettivo di comunicazione con la società civile, il consenso diviene manovrabile e soprattutto, anestetizzabile.
Il consenso italiano è narcotizzato, come dimostra ampiamente questa vicenda, non isolata ma che prosegue ogni giorno con rinnovate operazioni. E’ significativo pensare che un popolo i cui padri sono stati più spesso (nella storia) sulla barca degli immigrati che sulla vedetta della finanza, oggi non faccia che una lieve alzata di spalle a queste notizie. Una gran parte della responsabilità di tanta indifferenza ricade su chi orchestra la strategia d’informazione. Ci sono due strade, infatti, per arrivare all’anestesia del consenso: l’abbaglio e l’abbuffata. L’abbaglio consiste nel focalizzare l’attenzione dei cittadini su pochi fatti, di per sé poco significativi, ma che canallizzano totalmente la curiosità (e di conseguenza la domanda esplicita d’informazione). E’ il caso dei vari delitti famigliari, dei gossip governativi e delle commemorazioni monopolizzate (come la giornata della memoria, che ricorda il passato per far dimenicare il presente). L’altra strategia, spesso congiunta alla prima, consiste nell’ubriacare il cittadino con milioni di "non-notizie" che riducono la penetrazione di ognuna fino a generare disattenzione. Ecco perché in questi giorni, presi dalle vicende personali del capo dell’esecutivo, e dalle mille piccole curiosità giornaliere, il fatto che dei disperati siano stati rispediti al mittente con l’augurio di essere eliminati, in modo che non ci riprovino, passi quasi inosservata. Nessuno fa notare, però, che tale gesto equivale a quello di un Paese che avesse rifiutato asilo a degli evasi da un campo di concentramento nazista, e che invece di accogliere (almeno per passaggio) i figgitivi li avesse riaccomagnati ad Auschwitz. Forse detto così fa più impressione...ma non è distante. Informiamoci, teniamo viva l’attenzione o non saremo più liberi di conoscere i fatti e di interpretarli secondo principi superiori di riferimento.
Grazie mille per l’articolo.

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