Non siamo un atollo sperduto. Siamo parte integrante delle politiche
internazionali.
Siamo un paese con decine di multinazionali che sotto l’egida di trattati
bi/multilaterali operano all’estero e si comportano esattamente come tutti gli
altri.
Mi è scappato un pelo di sarcasmo alla fine, per fare il paio con quanto
scrive Lei nell’articolo – “che resta comunque a sedere tra i grandi del mondo”
Ma davvero crede che TAV TAP ILVA ecc. non siano monitorati all’estero e
che queste sospensioni non vengano considerate alla luce di quello che faremo
con i soldi stanziati ma non spesi o spesi in altro modo? Globalizzazione ha
effetti pratici, lo “spazio all’interno” della globalizzazione è anche
conseguenza delle politiche interne.
Siamo alla ricerca di investitori: lo Stato, ormai sempre più
indispensabile traino economico, non investe anzi il contrario, gli
investitori italiani meno che meno, cerchiamo gli stranieri, forse ieri anche
speculatori tout court, oggi “speriamo” meglio, che cercheranno vantaggi
economici in un paese “indebitato fino alle orecchie”,
Considero i trattati che Lei ha citato, due dei quali apparentemente in
alto mare, “liberismo puro” con quello che ne consegue in negativo a livello
democratico. Però CETA, anche in Italia, ha il sostegno, ad esempio, di
Agrinsieme e di varie Confederazioni imprenditoriali. E’ il cavallo di Troia
delle multinazionali USA? Credo di sì, sulla strada che porta alla
disintegrazione delle specificità economiche e del welfare come li abbiamo conosciuti
in Europa, compresa la cessione di sovranità democratica. Quello che di certo
non possiamo fare è pretendere di proteggerci all’interno dei confini nazionali
e operare all’estero protetti da quegli stessi trattati. O uno o l’altro.
Su trattati/regolamenti/dinamiche int.li: professionalmente mi occupo di
scambi con l’estero, procedure doganali, logistica e trasporti (ho cominciato
che andavo a scuola e c’era l’IGE. Per il benessere delle mie tasche dovrei
essere sovranista ma non ce la faccio). Sulla lista dei trattati me la gioco,
io però tocco con mano anche gli effetti pratici (nel commento ho citato il ciclo
dei rifiuti) che non sono buoni per noi ma soprattutto per i paesi in via di
sviluppo.
Per tornare alla nostra situazione: non conosco un trattato scollegato
dalle politiche interne: in un trattato multilaterale “tutti” portano alla
trattativa i loro interessi, timori, concorrenza, debolezza, forza. Il
risultato finale non potrà che essere un compromesso; rischi però che in cambio
di un piatto di lenticchie sei obbligato a……! e questo perché, situazione
italiana, sei indebitato e non hai motivo di esserlo, sei inaffidabile, sei un
mendicante che nasconde i soldi nel materasso. In ogni caso tutti i trattati
che non ci vedono coinvolti in prima persona ma sono delegati all’UE, vengono affrontati
prima dai governi e poi coinvolgono funzionari di tutti i paesi dell’Unione,
che sono parte delle maggioranze di governo elette dal popolo italiano.
Perché non dovrei credere all’Agenzia delle Entrate, Istat, Centro Studi
CGIA Mestre non lo capisco. In ogni caso sono stufo di piagnistei e di non
prendere atto che noi siamo forti e stupidi allo stesso tempo, ci facciamo male
da soli e seguiamo, perché li votiamo, gente che non vuole e non sa governare,
vuole potere che è più del dio denaro e all’orizzonte non si vede “cambiamento”
in positivo. Ricorda Anfuso? Vale per ieri e purtroppo, sembra, per oggi.
Ovviamente le soluzioni esistono, quanto saranno dolorose? Saranno i nostri
rappresentanti in uno scatto di orgoglio e dignità ad aprirci gli occhi?
o saranno/saremo così vigliacchi da aspettare che ci diano un calcio nel
sedere “i mercati” e la UE? A meno di non preferire un’Italia autarchica, caffè
di cicoria e macchine a carbonella …….
In quanto alla Turchia: abbiamo già assaggiato il calice della
svalutazione, all’inizio si esporta di più poi non ce la fai a pagare i debiti
nominati in valute straniere ed a riforniti di materie prime e/o energia e/o
alimentari. Non per niente Erdogan chiede di cambiare Euro e dollari in Lira
turca. In parte è anche fortunato, le rimesse dei tanti emigranti sono in
valuta e 4 miliardi di € per fermare i migranti, qualche cosa fanno. Paragonare
Turchia all’Italia mi sembra comunque un po’ troppo.
Sul QE: si sa già da almeno un anno che al raggiungimento del 2%medio di
inflazione nella UE, la BCE avrebbe iniziato “la ritirata”, vale per tutti non
solo per noi e comunque da qui a fine anno c’è tempo.
Un Saluto
Es.