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Commento di Enzo Salvà

su Italia: la situazione è grave e non esistono soluzioni


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Enzo Salvà 16 agosto 2018 15:58

Non siamo un atollo sperduto. Siamo parte integrante delle politiche internazionali.

Siamo un paese con decine di multinazionali che sotto l’egida di trattati bi/multilaterali operano all’estero e si comportano esattamente come tutti gli altri.

Mi è scappato un pelo di sarcasmo alla fine, per fare il paio con quanto scrive Lei nell’articolo – “che resta comunque a sedere tra i grandi del mondo”
 

Ma davvero crede che TAV TAP ILVA ecc. non siano monitorati all’estero e che queste sospensioni non vengano considerate alla luce di quello che faremo con i soldi stanziati ma non spesi o spesi in altro modo? Globalizzazione ha effetti pratici, lo “spazio all’interno” della globalizzazione è anche conseguenza delle politiche interne. 

Siamo alla ricerca di investitori: lo Stato, ormai sempre più indispensabile traino economico, non investe anzi il contrario, gli investitori italiani meno che meno, cerchiamo gli stranieri, forse ieri anche speculatori tout court, oggi “speriamo” meglio, che cercheranno vantaggi economici in un paese “indebitato fino alle orecchie”, 

Considero i trattati che Lei ha citato, due dei quali apparentemente in alto mare, “liberismo puro” con quello che ne consegue in negativo a livello democratico. Però CETA, anche in Italia, ha il sostegno, ad esempio, di Agrinsieme e di varie Confederazioni imprenditoriali. E’ il cavallo di Troia delle multinazionali USA? Credo di sì, sulla strada che porta alla disintegrazione delle specificità economiche e del welfare come li abbiamo conosciuti in Europa, compresa la cessione di sovranità democratica. Quello che di certo non possiamo fare è pretendere di proteggerci all’interno dei confini nazionali e operare all’estero protetti da quegli stessi trattati. O uno o l’altro. 

Su trattati/regolamenti/dinamiche int.li: professionalmente mi occupo di scambi con l’estero, procedure doganali, logistica e trasporti (ho cominciato che andavo a scuola e c’era l’IGE. Per il benessere delle mie tasche dovrei essere sovranista ma non ce la faccio). Sulla lista dei trattati me la gioco, io però tocco con mano anche gli effetti pratici (nel commento ho citato il ciclo dei rifiuti) che non sono buoni per noi ma soprattutto per i paesi in via di sviluppo. 

Per tornare alla nostra situazione: non conosco un trattato scollegato dalle politiche interne: in un trattato multilaterale “tutti” portano alla trattativa i loro interessi, timori, concorrenza, debolezza, forza. Il risultato finale non potrà che essere un compromesso; rischi però che in cambio di un piatto di lenticchie sei obbligato a……! e questo perché, situazione italiana, sei indebitato e non hai motivo di esserlo, sei inaffidabile, sei un mendicante che nasconde i soldi nel materasso. In ogni caso tutti i trattati che non ci vedono coinvolti in prima persona ma sono delegati all’UE, vengono affrontati prima dai governi e poi coinvolgono funzionari di tutti i paesi dell’Unione, che sono parte delle maggioranze di governo elette dal popolo italiano. 

Perché non dovrei credere all’Agenzia delle Entrate, Istat, Centro Studi CGIA Mestre non lo capisco. In ogni caso sono stufo di piagnistei e di non prendere atto che noi siamo forti e stupidi allo stesso tempo, ci facciamo male da soli e seguiamo, perché li votiamo, gente che non vuole e non sa governare, vuole potere che è più del dio denaro e all’orizzonte non si vede “cambiamento” in positivo. Ricorda Anfuso? Vale per ieri e purtroppo, sembra, per oggi. 

Ovviamente le soluzioni esistono, quanto saranno dolorose? Saranno i nostri rappresentanti in uno scatto di orgoglio e dignità ad aprirci gli occhi?  o saranno/saremo così vigliacchi da aspettare che ci diano un calcio nel sedere “i mercati” e la UE? A meno di non preferire un’Italia autarchica, caffè di cicoria e macchine a carbonella ……. 

In quanto alla Turchia: abbiamo già assaggiato il calice della svalutazione, all’inizio si esporta di più poi non ce la fai a pagare i debiti nominati in valute straniere ed a riforniti di materie prime e/o energia e/o alimentari. Non per niente Erdogan chiede di cambiare Euro e dollari in Lira turca. In parte è anche fortunato, le rimesse dei tanti emigranti sono in valuta e 4 miliardi di € per fermare i migranti, qualche cosa fanno. Paragonare Turchia all’Italia mi sembra comunque un po’ troppo.

Sul QE: si sa già da almeno un anno che al raggiungimento del 2%medio di inflazione nella UE, la BCE avrebbe iniziato “la ritirata”, vale per tutti non solo per noi e comunque da qui a fine anno c’è tempo.

Un Saluto

Es.


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