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Commento di Antifonte

su Il merito e il comunismo


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Antifonte 25 luglio 2018 07:24
Penso che spesso ci si arrovelli su concetti complicandoci la vita ed il persiero come mezzo per la creazione di una grande confusione in cui si esercita la nostra basilare semplicità.
Come animali abbiamo un solo sentimento, sopravvivere, e una contraddizione di fondo, appresa immediatamente alla nascita: il senso di non poterlo fare da soli. Quindi un sentimento che si esprime in modo assolutamente individuale ma richiede l’ uso di strategie per poter ricevere soddisfazione (si comincia con quelle semplici imparando a "manipolare" le nostre "fonti" col pianto). Il sentimento è costante e quindi la soddisfazione sempre insufficiente da qui il tentativo di poter usare quanto più altri è possibile per saziare la voracità inesausta di esistenza, Apprendiamo presto il concetto di morte e assieme a questo il fatto che per vivere possiamo solo riprodurci. Il sesso non è quindi che un aspetto di quell’ unico sentimento che che ne dicano Froid & C e millenni di letteratura "amorosa". In somma tutta la complessità del mondo viene generata da qualcosa che assomiglia ad un costruzione (ideologica) simil frattale e per farla semplice c’è il detto fiorentino " se vuoi viver bene ricorda che ogni mattina insieme a te si leva uno che è più grullo di te, non hai che da trovallo". Tutto il resto, la complessità, è menzogna strategica volta alla sopravvivenza smascherata semplicemente dal fatto che non sappiamo costruire che società gerarchiche di accesso ai mezzi di sopravvivenza, pur avendo abbastanza intelletto per concepire l’ ugualgianza manchiamo dei sentimenti per poterla esprimere se non come ulteriore falso manipolatorio. Un vecchio comunista sosteneva "auspico una rivoluzione sentimentale" senza aggiungere altro perchè sapeva che era inutile e inaccettabile come quanto scritto sopra.

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