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Commento di mazzetta

su L'Afghanistan, la sharia e le donne


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mazzetta 21 aprile 2009 20:21

 @sopracciglio

non hai idea di cosa sia il principio di reciprocità e per di più mi sa che anche sulla " libertà di culto a spese dello stato ospitante" le idee siano confuse...

così per molti altri intervenuti più o meno sull’onda dell’emozione o della parzialità

se qualcuno ha creduto che l’invasione dell’Afghanistan fosse davvero stimolata dall’urgenza di portare democrazia e diritti agli afgani, merita di essere oggi disilluso brutalmente, meriterebbe anzi di stare là a prendersi qualche sassata al posto delle povere afgane.

l’articolo in effetti è molto deludente, ma certe reazioni non sono mai giustificabili

sfugge all’autrice di ricordare che la politica di Karzai è la politica voluta da altri, non esattamente afgani
Sfugge anche che Karzai ("il sindaco di Kabul") non governa nemmeno su Kabul e che la quasi totalità del paese sfugge al controllo del governo e degli alleati

sfugge anche che da decenni l’Occidente è alleato con paesi nei quali la vita di una donna vale meno di una cicca, come l’Arabia Saudita o nei quali i diritti di buona parte della popolazione sono a zero, come nell’India degli Intoccabili, arriva un po’ lunga nello stupirsi dell’indifferenza dell’Occidente nei confronti degli abusi in materia di diritti umani
sfugge anche che gli stessi occidentali hanno praticato la tortura, la presa di ostaggi e molto di peggio

tutto questo sfuggire rende decisamente ridicolo l’appello alle virtù dell’occidente, che forse è la parte più irritante insieme alla scelta degli esempi.
mle quello dell’omicidio della figlia ribelle, tragicamente ricorrente anche nel nostro paese, spesso accompagnato a storie di abusi innominabili, non abbiamo niente da insegnare e non è una questione di cultura "islamica", come dimostra la cronaca, le tragedie famigliari sono straordinariamente simili ovunque nel mondo

anche il riferimento alla sharia in Gran Bretagna è sbagliato dove afferma che: "queste non potranno sfuggire al tribunale islamico"essendo corti di arbitrato istituite secondo l’Arbitration Act, il ricorrervi è una scelta volontaria ( http://tinyurl.com/62wyh7

amnesie ed errori abbastanza importanti e numerosi, che sicuramente hanno spinto molti a pensare che l’autrice sia più probabilmente una "tifosa" del grande scontro di civiltà, inventato per venderci le ultime guerre e che forse delle povere afgane le importi ben poco

sembra proprio la scuola del Corriere: Israele è buono, l’Iran è cattivo, l’Arabia Saudita è innominabile, l’Occidente porta la civiltà. 

una serie di convinzioni elementari, ma che ripetute all’infinito fanno danni grossi e convincono un sacco di gente

non mi sembra la maniera corretta ed onesta di descrivere ed affrontare un dramma come quello delle donne afgane, ma non è il caso di alzare i toni

gli islamici cattivi si nutrono della disonestà dell’Occidente, affrontarli con le menzogne equivale a nutrirli, sarebbe bene che i nostri "guerrieri" se ne rendessero conto e uscissero dalle trincee di balle che hanno costruito per difendere la superiorità dell’Occidente, quelle balle sono la prima causa delle sconfitta in Iraq, Afghanistan e Somalia e sono molto più pericolose degli stessi islamici cattivi, per le donne, per gli uomini e per l’umanità in genere











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