Tra i paragrafi della legge in questione, approvata recentemente dal Presidente-Re dell’Afganistan Hamid Karzai, il più controverso e rigettato dalle manifestanti si riferisce all’obbligo della moglie di sottomettersi sessualmente al marito ogni volta che lui lo desideri. In pratica, dicono le manifestanti, si tratta di legalizzare lo stupro maritale.
Ma le cose non stanno proprio così, ha corretto l’Ayatollah Mohammed AsefMohseni. La legge dice semplicemente che il marito ha il diritto di non fornire più il sostentamento alla moglie se questa rifiuta il rapporto. Insomma, se non è zuppa è pan bagnato. Perché in pratica questa legge riporta le donne afgane alla peggiore condizione di schiavitù imposta per 5 anni fino al 2001 dai Talebani sunniti.
Ottantacinque per cento delle donne afgane è analfabeta, soltanto il 30 per cento delle ragazze va a scuola, una donna su tre è soggetta a violenza psicologica, fisica, sessuale, ogni mezz’ora una donna afgana muore di parto, il 70-80 per cento si è dovuta sottomettere ad un matrimonio forzato, la loro aspettativa di vita è di 40 anni.
Ora, se anche come sembra, la legge approvata in fretta e furia il mese scorso, è in primo luogo rivolta alla comunità sciita, cioè circa un 20 percento dell’intera popolazione afgana, questa si teme ricadrà in larga misura su tutte le donne afgane. E nonostante che Karzai in persona abbia promesso di modificare la legge in senso meno restrittivo, intanto lo stesso Karzai per non alienarsi la comunità sciita, traccheggia.
Contemporaneamente nell’intero mondo musulmano accadono fatti sempre più inquietanti. Come ad esempio la fucilazione di venerdì scorso in Pakistan, al confine con l’Afganistan, della coppia di innamorati non sposati. O anche l’assassinio i giorni scorsi da parte dei Talebani di un’attivista dei diritti umani. O l’applicazione della Sharia anche in Paesi come l’Inghilterra dove si rendono sempre più difficili i rapporti tra musulmani e cristiani. O anche nel nostro civilissimo Nord dell’Italia dove i maschi di famiglia musulmana uccidono e seppelliscono nell’orto di casa la ragazza che amoreggia con un italiano. Intanto nel Regno Unito (a Londra, Birmingham, Bradford e Manchester con possibilità di estensione a Glasgow e Edimburgo) la Sharia è stata riconosciuta ufficialmente nelle cause di divorzio e di diritto di famiglia, comprese le cause di violenza maritale. Ovviamente il fatto preoccupa molto più le donne musulmane che gli uomini in quanto queste non potranno sfuggire al tribunale islamico. Pur occidentalizzate nei costumi, vi dovranno sottomettersi in materia di rapporti famigliari.
E la comunità occidentale che fa? Non è il caso di opporre resistenza all’invadenza di usi e leggi che risultano confliggere con le nostre?
Alla Conferenza sul razzismo indetta a Ginevra dall’Onu e disertata da Paesi come Olanda, Germania, Israele, Italia, proprio per protesta contro la parzialità dell’evento, il discorso inaugurale è toccato ad Ahmadinejah, il leader iraniano che oltre a pronunciare anatemi contro il mondo ebraico, non si dimostra certo un campione nella difesa dei diritti umani.
E’ davvero un segno di fragilità del mondo occidentale vessato da problemi immani e tutto teso a contenere la crisi finanziaria globale? E l’Unione Europea che fa? Perché non leva alta la sua voce?
Commenti all'articolo
Di uomo libero
(---.---.---.230)21 aprile 2009 13:21
sempre la stessa retorica filo occidentale. eh che palle!
Giusto, è occidentale difendere i diritti delle donne a non essere vista come oggetto sessuale; è occidentale pretender che l’uomo e la donna siano uguali; è occidentale pensare che l’amore non sia violenza.
Non so che dire, sono basito, mi sa tanto di critica fine a sé stessa. Penso Virginia, da donna, si sia sentita toccata e invece tutto si riduce ad un "occidente contro oriente" invece che ad un discorso articolato sul ruolo della donna.
Di Rocco Pellegrini
(---.---.---.2)21 aprile 2009 15:28
perdona Virginia chi mi ha proceduto nel commento che si definisce un uomo libero mentre è schiavo dei suoi pregiudizi maschilisti che lo inchiodano a non capire che la libertà delle donne è la libertà di tutti.
Quanto a me ti ringrazio per aver parlato di questa triste storia e di aver levato la tua voce contro questa vergogna. Bisognerebbe essere molto più decisi ed intolleranti contro questo tipo di discriminazioni. E’ una brutta epoca questa e tutti i prepotenti si sentono in dovere di riaffacciarsi approfottando delle difficoltà del tempo presente. Ma non si facciano illusioni:l’assoluta parità tra uomo e donna è scritta nella coscienza di tutte le persone libere e di buon senso.
Retorica filo occidentale? Comincio a essere stufo (da ideologizzato senza se e senza ma) degli "ismi" di ogni genere... visti anche i risultati. Facile sparare il giudizio liquidatorio "filo occidentale" senza poi entrare nel merito dell’articolo.
Non capisco perchè dobbiamo avere paura di dire che alcune leggi orientali sono "sbagliate", è considerato riprovevole o fuori moda? abbiamo paura di cosa? sinceramente, caro "uomo libero" nè uomo nè libero mi sembri, non è retorica filo occidentale, non siamo migliori noi rispetto a loro, vogliamo essere tutti liberi almeno di decidere quando e con chi scopare, e se il marito non vuole mantenermi se non trombo quando e come vuole lui perchè almeno non mi fa lavorare? ah già, perchè forse alcuni non sanno che sempre secondo la sharia sciita le donne non possono lavorare perchè considerato illecito e immorale...se non è schizofrenia questa.. non è questione di bravi noi e cattivi loro, è solo questione di disumanità legale.
Di sopracciglio
(---.---.---.96)21 aprile 2009 16:42
La comunità occidentale dovrebbe ricordarsi, intanto, che in tema di rapporti internazionali vige il principio di reciprocità, per il quale, molto banalmente, nel mio paese puoi fare quello che il tuo paese mi consente di fare lì. E non mi risulta, correggetemi se sbaglio, che gli italiani che vivono in Afghanistan possono avere legislazioni separate, libertà di culto a spese dello stato ospitante, ecc. ecc.. Non sto facendo discorsi razzisti, leghisti o quant’altro, sto solo dicendo che, se quel principio fosse applicato qui, i paesi islamici sarebbero spronati ad atteggiamenti meno intransigenti e si potrebbe attuare, nel tempo, un processo di vera mediazione tra culture in tema di diritti civili e libertà fondamentali.
Prima ancora, ci si dovrebbe organizzare nel senso di rappresentare, a chi viene qui, che non si può ammazzare la figlia che si trucca o che frequenta l’italiano, o il figlio che torna tardi a casa, senza finire in galera per un bel pezzo; un mini corso sulle regole vigenti nel paese ospitante, la cui accettazione deve costituire condizione d’ingresso (va anche ricordato che molti immigrati non hanno la percezione dell’antigiuridicità di certi comportamenti, leciti o tollerati nel loro paese d’origine). Questo è quello che può fare l’occidente, e per essere credibile dovrebbe al contempo perseguire seriamente i bastardi occidentali che sfruttano il lavoro degli immigrati, che gli locano stamberghe a nero e a costi esorbitanti, che gli rifiutano le cure mediche (o che separano il neonato dalla madre, v. Napoli, non si sa perché), ecc. ecc., il tutto con delle politiche internazionali per quanto possibile aperte al dialogo e scevre da scellerate cointeressenze solo economiche che si basano sul mantenimento dello status quo.
Mi pare evidente che invece si procede nella direzione opposta, qui la logica è ancora quella della demonizzazione dello straniero ma anche del suo sfruttamento istituzionalizzato, per cui è più facile lasciare le cose come stanno o concedere l’applicazione della sharia.
Il resto, come per ogni processo di autodeterminazione di un popolo, lo faranno i moti di ribellione e i morti, il tempo e forse anche il flebile sdegno della comunità internazionale.
O vogliamo di nuovo esportare la nostra fetente democrazia a suon di bombardamenti?
Di Rocco Pellegrini
(---.---.---.2)21 aprile 2009 16:59
ma perchè non entri nel merito dell’articolo che commenti?
Virginia riporta, tra le altre cose, la storia afgana di un gruppo di donne che mentre manifesta per la loro libertà viene aggredita e presa a sassate. Dunque dove sarebbe l’esportazione della "nostra fetida democrazia"?
Sei favorevole a queste cose? Pensi che ne abbiano il diritto perchè sono di una cultura diversa? Se si sbagli e di grosso perchè nel villaggio globale e nell’epoca di Internet la libertà è indivisibile perchè tutto è sotto gli occhi di tutti. Allora il rispetto delle donne è essenziale e non ammette deroghe. Questo non significa che bisogna fare la guerra per imporre il nostro punto di vista ma significa che bisogna mobilitare la comunità internazionale per isolare e condannare ogni forma di discriminazione, in primo luogo contro le donne.
Di sopracciglio
(---.---.---.96)21 aprile 2009 17:34
L’autrice si interrogava su quello che fa o che potrebbe fare l’occidente. Ho detto la mia. Se vuoi che ti dica che sono dalla parte delle donne e dei bambini, te lo dico, sempre ed in ogni parte del mondo, anche qui (che pure ce n’è bisogno). Mi sembrava fosse chiaro, e pure ovvio. Se vuoi il mio sdegno ce l’hai, e la mia rabbia, e anche la mia assoluta solidarietà alle donne prese a sassate mentre manifestano per la loro libertà. Non credo peraltro che troverai un commentatore disposto ad affermare che trattasi di un gruppo di pazze esaltate al soldo dell’occidente. Certo, non io.
Però ribadisco: la nostra democrazia, se vuole essere - per i paesi islamici e per gli immigrati tutti che vivono qui - credibile e d’esempio sul piano dei diritti umani e delle libertà fondamentali, deve innanzitutto ripulire le sue zone d’ombra. Nessuno ti si fila se proclami all’universo mondo il rispetto per le donne e poi sorvoli sui diritti umani e sulle libertà fondamentali degli immigrati, uomini, donne e bambini, in casa tua.
Di Rocco Pellegrini
(---.---.---.2)21 aprile 2009 17:46
noi avremo i nostri problemi non lo nego ma sono due cose diverse, penso sarai d’accordo.
Una cosa è non riuscire a fronteggiare nel migliore dei modi possibili l’ondata d’emigrazione ed un’altra è uccidere due amanti che chiedono pietà per dare una lezione ad un povero popolo oppresso o tagliare la mani ad una bambina che si è messa lo smalto.
Queste sono le cose che vediamo fatte dai talebani e dai loro preti.
L’occidente non è il mondo dei sogni ma qui da noi certe cose non succedono tranne in casi di devianze estreme e rigettati da tutti. Li, invece, spesso è il governo o l’autorità religiosa che difende e promuove la discriminazione e la prepotenza sulla parte più debole, le donne in questo caso.
Certo che dobbiamo migliorare ma questo non vuol dire che dobbiamo stare in silenzio davanti a certe aberrazioni medievali tanto più che delle avvisaglie marginali ma singificaive le abbiamo viste anche qui (per non essere frainteso mi riferisco alla ragazza pachistana uccisa dal padre perchè troppo occidentalizzata).. Per questo ringrazio ancora la sensibilità di Virginia che ha parlato nel generale silenzio.
Di uomo libero
(---.---.---.230)21 aprile 2009 17:21
ma non riuscite proprio a capire che pezzi come questo sono solo marchette a favore del colonialismo dei nostri ascari occupanti?
ma non capite che per poter ammazzare meglio i poveri cristi afghani (pardon, i "feroci talebani", vulgata tg1 docet) serve proprio la continua stigmatizzazione del loro popolo?
ma perche’ invece di scrivere (e commentare) in modo tanto razzista e arrogante non parlate del NOSTRO boicottaggio della conferenza ONU sul razzismo, per proteggere il criminale stato di israele?
quanta ipocrisia! che pensieri penosi. siete dei mainstream.
Amnesty ci condanna per gli sbirri "cileni", per il nostro razzismo, per la nostra partecipazione a guerre d’aggressione.
Abbiamo i lager per gli "immigrati clandestini.
Abbiamo gli autobus per negri.
Abbiamo cori da stadio degni del terzo reich...
e voi, come pecoroni che vi abbeverate a tv e giornali, ripetete gli slogan governativi.
Ipocriti. Ignoranti. Arroganti.
Prima di gurdare a casa d’altri e criticare Paesi come Iran e Afghanistan, guardate a casa vostra, in questo paese di merda, di razzisti e post fascisti, dove quel cazzo di papa vieta il preservativo.
Pero’ e’ comodo criticare la sharia e farsi paladini da due soldi dell’ovvio.
Ora, dopo la vostra indignazione contro le "culture inferiori", come quella islamica vi sentite meglio?
A me fate comunque ribrezzo.
E, dall’afghanistan, i nostri assassini in divisa verranno buttati fuori. come buttarono fuori gli occupanti sovietici e prima quelli britannici.
Ma e’ sempre facile e comodo parlare degli altri. Specie se sono lontani e non possono difendersi.
che vergogna.
Di uomo libero
(---.---.---.230)21 aprile 2009 17:57
prima biascichi di "portare argomenti" e poi fuggi cosi’?
cosi’ dimostri solo di essere un vigliacco. uno dei tanti vigliacchi occidentali con la pancia piena.
riguardo poi alle tue minacce sul mosad, mi spiace solo non averti davanti, grandissimo vigliacco.
ti auguro che i tuoi figli, se ne hai, o i tuoi famigliari facciano la fine che il mossad ha fatto fare ai martiri di Gaza.
Per quelli come te non serve invece nessun servizio segreto: basta il bidone della spazzatura.
Uomo libero dovresti conoscere meglio il sito prima di parlare. Noi parliamo di quello che la gente scrive, NON COMMISSIONIAMO pezzi. Insomma sempre la stessa storia, urlare urlare urlare. Non sei d’accordo, bene, scrivilo, vota negativo, ma ormai sembra che il dissenso sia valido solo se urlato, solo se si offende...Questo non va, non ci va. Zittire chi non la pensa come voi, quello che denunciate facciano gli altri.
"uomo libero" mi hai tolto le parole di bocca, tutti bravi a criticare, giustamente, lo schifo descritto nell’articolo...cominciamo a guardare in casa nostra!!
Noi abbiamo avuto l’Illuminismo, fortunatamente, altrimenti la Chiesa avrebbe molta piu’ influenza oggi e vivremmo in una societa’ non molto differente da quella mussulmana estremista che tanto ci scandalizza.
E se la politica, di dx e sx, si fa influenzare dalla religione....sara’ una tragedia!!
Di Rocco Pellegrini
(---.---.---.2)22 aprile 2009 09:11
scusami, uomo libero, per le parole sul Mossad che sono solo frutto di un rancore fuori luogo. Volevo ferirti perchè mi sei sembrato rissoso e prepotente ma non sta a me giudicare e vorrei tanto non aver scritto quello che ho scritto.
Qui si discute per approfondire e non per litigare con brutte e rancorose parole. Dunque, lo ripeto, ti chiedo scusa e considera, se ci riesci, che chi guarda questi nostri "duelli" vorrebbe cercar di capire e non vedere una brutta copia di un show di Sgarbi in tv.
caro uomo libero,
secondo me hai ragione, mille volte ragione, devi solo esercitarti a dirlo in modo che tutti possano capirlo.
Io lo so bene, perchè per tanto tempo l’indignazione e l’incazzatura erano così evidenti nelle mie parole che avevano l’effetto di allontanare, di provocare reazioni di difesa. Per favore, c’è così bisogno di persone come te! Impara ad esprimerti in modo più accettabile, fallo per le ragioni che ti stanno più a cuore, e non dimenticare mai che il mondo è pieno di imbecilli/conigli: è proprio loro che dobbiamo convincere se vogliamo cambiare qualcosa.
Un abbraccio
ema
Di Karim METREF(---.---.---.49)21 aprile 2009 17:57
Ho un po’ di problemi di memoria. E poi le cose mi si confondono nella testa. Non capisco più chi è chi.
Ma questo Hamid Karzai che ha firmato questa legge scandalosa non è quello stesso Hamid Karzai sbarcato sui carri armati americani per togliere il Burqa alle povere donne Afghane?
Spiegatemi un po’ meglio, signora Visani, Lei che scrive per “Rcs-Corriere della Sera” e compagnia bella, voi che ci avete spiegato con tanta pazienza un paio di anni fa che i Marines erano lì per democratizzare il paese. Poi quando è stato eletto “democraticamente” il signor Karzai, ex impiegato delle aziende petroliere dei Bush, ci avete rispiegato che il paese era in buona via.
Ora io non ci capisco niente. Cosa vuol dire tutto questo? Vuol dire che i poveri afghani avranno i Talebani e gli americani? Vuol dire che in fondo agli Stati Uniti e Al Mondo "civile" non gliene frega proprio niente delle donne afghane, ma sono lì per altri motivi? Non capisco.
Spiegateci meglio! Voi così ben informati. Voi che avete tanta Pazienza.
non hai idea di cosa sia il principio di reciprocità e per di più mi sa che anche sulla " libertà di culto a spese dello stato ospitante" le idee siano confuse...
così per molti altri intervenuti più o meno sull’onda dell’emozione o della parzialità
se qualcuno ha creduto che l’invasione dell’Afghanistan fosse davvero stimolata dall’urgenza di portare democrazia e diritti agli afgani, merita di essere oggi disilluso brutalmente, meriterebbe anzi di stare là a prendersi qualche sassata al posto delle povere afgane.
l’articolo in effetti è molto deludente, ma certe reazioni non sono mai giustificabili
sfugge all’autrice di ricordare che la politica di Karzai è la politica voluta da altri, non esattamente afgani
Sfugge anche che Karzai ("il sindaco di Kabul") non governa nemmeno su Kabul e che la quasi totalità del paese sfugge al controllo del governo e degli alleati
sfugge anche che da decenni l’Occidente è alleato con paesi nei quali la vita di una donna vale meno di una cicca, come l’Arabia Saudita o nei quali i diritti di buona parte della popolazione sono a zero, come nell’India degli Intoccabili, arriva un po’ lunga nello stupirsi dell’indifferenza dell’Occidente nei confronti degli abusi in materia di diritti umani
sfugge anche che gli stessi occidentali hanno praticato la tortura, la presa di ostaggi e molto di peggio
tutto questo sfuggire rende decisamente ridicolo l’appello alle virtù dell’occidente, che forse è la parte più irritante insieme alla scelta degli esempi.
mle quello dell’omicidio della figlia ribelle, tragicamente ricorrente anche nel nostro paese, spesso accompagnato a storie di abusi innominabili, non abbiamo niente da insegnare e non è una questione di cultura "islamica", come dimostra la cronaca, le tragedie famigliari sono straordinariamente simili ovunque nel mondo
anche il riferimento alla sharia in Gran Bretagna è sbagliato dove afferma che: "queste non potranno sfuggire al tribunale islamico"essendo corti di arbitrato istituite secondo l’Arbitration Act, il ricorrervi è una scelta volontaria ( http://tinyurl.com/62wyh7)
amnesie ed errori abbastanza importanti e numerosi, che sicuramente hanno spinto molti a pensare che l’autrice sia più probabilmente una "tifosa" del grande scontro di civiltà, inventato per venderci le ultime guerre e che forse delle povere afgane le importi ben poco
sembra proprio la scuola del Corriere: Israele è buono, l’Iran è cattivo, l’Arabia Saudita è innominabile, l’Occidente porta la civiltà.
una serie di convinzioni elementari, ma che ripetute all’infinito fanno danni grossi e convincono un sacco di gente
non mi sembra la maniera corretta ed onesta di descrivere ed affrontare un dramma come quello delle donne afgane, ma non è il caso di alzare i toni
gli islamici cattivi si nutrono della disonestà dell’Occidente, affrontarli con le menzogne equivale a nutrirli, sarebbe bene che i nostri "guerrieri" se ne rendessero conto e uscissero dalle trincee di balle che hanno costruito per difendere la superiorità dell’Occidente, quelle balle sono la prima causa delle sconfitta in Iraq, Afghanistan e Somalia e sono molto più pericolose degli stessi islamici cattivi, per le donne, per gli uomini e per l’umanità in genere
Indiscutibilmente il mondo Islamico ha problemi sociali di immane portate che si rifiuta di affrontare da troppo tempo. Non dimentichiamo però l’opera continua di tutti coloro che cercano a rischio della vita di cambiare il sistema dall’interno, da Islamici, è un importante dato di fatto.
Abbiamo noi occidentali il diritto, l’autorità morale ed il dovere di imporre la nostra via all’Islam come se quei territori fossero ancora la Pars Orientis dell’Impero?
La risposta non è per nulla semplice, di certo lo sdegno per certe pratiche che violano palesemente i diritti dell’uomo sorge spontaneo ma è più opportuno che l’Islam trovi la sua strada da solo o dobbiamo noi assurgere al rango di giudici supremi ed esportare il nostro senso di giustizia?
Rimane comunque il punto fermo che chiunque viva all’interno di una nazione Occidentale debba rispettarne le sue regole, giuste o sbagliate che siano, dato che “la legge è uguale per tutti”.
Di paolo praolini
(---.---.---.74)21 aprile 2009 21:00
Un bellissimo articolo su un argomento tanto scottante quanto trascurato dalla politica e dall’informazione.
Un punto di vista quello di Virginia che aprirebbe il mondo a ricevere una luce diversa e darebbe uno scossone al mondo maschilista nell’avanzare verso forme più civili di convivenza paritaria tra uomo e donna.
E’ indubbia l’arretratezza del pensiero filosofico/religioso islamico sulla donna, ma non scordiamoci che anche il nostro mondo occidentale nasconde o non pone mai autocritica sui tantissimi casi di violenza ,maltrattamenti fisici e psicologici alla donna indirizzati. Qual’è il rischio di una equiparazione assoluta dei diritti e dei doveri tra la donna e l’uomo?
Lo stravolgimento dei ruoli è il rischio che potrebbe portare profondi rinnovamenti negli ’equilibri’ mondiali del potere maschilista, che oggi assurge al controllo assoluto non lasciando spazio ad alcun aspettativa femminile.
Di malatempora
(---.---.---.25)22 aprile 2009 00:25
Siete un gran bel sito e vi seguo dall’inizio per come è impostato questo giornale online ma scontate a volte difetti di gioventù. Certi articoli a volte fanno venire il latte alle ginocchia, peccando di superficialità e diciamolo di un certo qualunquismo. Se poi la giornalista in questione ha lavorato anche per il Corriere della sera, la cosa è ancora più preoccupante.Nessuno vuol discutere sulla violenza che le donne subiscono nel mondo, ci mancherebbe, è qualcosa di obbrobrioso di cui vergognarsi. Il problema sorge quando l’articolista si appella all’occidente, lo stesso che ha creato questi regimi e continua ad appoggiarli. Un esempio a caso potrebbe schiarire le idee a molti,buona parte dei presunti attentatori alle torri gemelle, proveniva dall’Arabia Saudita, il più fedele alleato degli Stati Uniti, sempre pronti a creare stati "canaglia". Mi fermo qui per amor di patria.
P.S. All’articolista consiglierei senza acrimonia alcuna, una lettura di saggi storici, a volte possono aiutare ad evitare certe affermazioni piuttosto approssimative.