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 Home page > Attualità > Politica > L’Italia si dissocia dalla fiera del razzismo di Durban 2

L’Italia si dissocia dalla fiera del razzismo di Durban 2

Alla fine del prossimo aprile, si terrà a Ginevra la “seconda puntata” della conferenza mondiale sul Razzismo organizzata dall’Onu e dalla sua commissione dei diritti umani, il seguito del convegno che si tenne a Durban nel 2001, pochi giorni prima degli attentati dell’11 settembre.

L’Italia, prima in Europa, insieme a Stati Uniti, Canada e Israele, vedendo che l’impostazione non si discostava da quella di 8 anni fa, ha deciso di non parteciparvi per evitare di avallare l’esaltazione del terrorismo, dell’antisemitismo, della misoginia e dell’omofobia.

In seguito a questa decisione presa dal ministro degli Esteri Frattini in rappresentanza del nostro Paese, si è svolto alla biblioteca del Senato un dibattito a cui hanno partecipato alcuni giornalisti, politici ed esperti di terrorismo, organizzato dall’associazione parlamentare Italia-Israele in collaborazione con Appuntamento a Gerusalemme e Una Via per Oriana.

L’Onorevole Frattini ha spiegato che è giusto discutere di razzismo e xenofobia in ambito internazionale e la sede migliore è, o meglio dovrebbe essere, l’Onu. E’ per questo che l’Italia si rallegrò quando alla fine degli anni novanta venne programmata la Conferenza Mondiale sul Razzismo, ma poi a Durban, nel 2001, quel progetto fu usato (e abusato) per condannare Israele e l’ebraismo fino a sconfinare nell’antisemitismo.

Nel documento preparatorio di quest’anno – continua il ministro - su duecentocinquanta paragrafi ce ne sono cinque riguardanti soltanto Israele e i palestinesi e solo un contesto regionale è citato. Israele viene definito l’unico pericolo per il mondo, (l’unico margine di discussione in questo campo, durante i lavori, era tra “serious threat”, cioè grave minaccia e “threat” cioè semplicemente “minaccia”) ribaltando la storia e arrivando ad affermazioni inaccettabili. Si tenta di vietare il diritto di critica alle religioni e alcuni diritti fondamentali della persona.

L’Italia, perciò, non uscendo, si sarebbe resa complice di queste violazioni. Non è stata, tuttavia una resa, né un abbandono, ma un gesto forte nella speranza di poter aiutare, anche con l’esempio, i Paesi arabi e dittatoriali a procedere verso regimi più democratici. Il libero dibattito è positivo, ma non si può accettare che si mettano in discussione o che ci si metta a negoziare sul diritto all’esistenza di qualcuno. Se noi cediamo ora, ha concluso Frattini, la prossima volta ci troveremo a negoziare sui diritti delle donne o dei bambini.

E’ stata, poi, la volta di Gerald Steinberg, professore all’università Bar Ilan in Israele che ha analizzato il comportamento dei governi arabi e la loro strategia di delegittimazione dello Stato di Israele. Anche i Paesi cosiddetti moderati, partecipano a questo processo: l’Egitto per esempio, ha definito la risposta israeliana agli otto anni di missili da Gaza, una “carneficina sistematica”, un “genocidio”, avallando le menzogne diffamatorie come quella sui palestinesi che sarebbero stati sepolti vivi. La strategia della demonizzazione passa per alcuni episodi specifici: dalla battaglia di Jenin del 2002, proseguendo per la barriera difensiva sulla quale nel 2004 fu intentato un processo definendola “muro dell’apartheid”, per la reazione israeliana in Libano nel 2006 e finendo (per ora) con Gaza nel 2007-08 e con la risposta israeliana ai missili sparati da Hamas.

Per Piero Ostellino l’antisemitismo è l’anticamera del totalitarismo e quando compare, sono tutti in pericolo, cristiani, laici, non credenti, l’umanità intera. Il compromesso alla conferenza denominata Durban 2 è impossibile perché non si possono mettere in discussione i principi e i valori fondamentali: i diritti di tutti e le nostre libertà. Il multilateralismo è bello di per sé, ma diventa inaccettabile quando diventa relativismo etico.

Fiamma Nirenstein ha invece raccontato la sua esperienza a Durban nel 2001, quando i peggiori dittatori, Mugabe, Fidel Castro e Arafat erano diventati i difensori dei “diritti umani”, quando si inneggiava a Bin Laden e si era organizzata una caccia all’ebreo, inseguendo per strada e aggredendo i ragazzi che portavano qualche simbolo ebraico. Anche episodi più recenti, continua la giornalista parlamentare del PDL, come le aggressioni antisemite in Europa e in Venezuela, la negazione del visto di ingresso alla campionessa israeliana di Tennis che avrebbe dovuto giocare a Dubai e l’aggressione allo stadio di Malmo, dove i giocatori hanno dovuto sfidarsi a porte chiuse a causa della violenza dei manifestanti anti-israeliani, così come l’aumento del 30 per cento dell’antisemitismo, sono una premessa preoccupante e bene ha fatto l’Italia a ricordare all’Europa tutta che il monito “mai più” non deve essere dimenticato.

Infine per Gianni Vernetti, già sottosegretario agli esteri nel governo Prodi, un Paese è grande non soltanto per il suo Pil, ma per il suo sistema di valori che è in grado di comunicare anche all’esterno.

Si dice orgoglioso di Frattini, nonostante sia egli nell’opposizione, perché il rifiuto italiano non è importante solo come gesto in se stesso, ma anche per difendere la credibilità dell’Onu che, in un mondo alla rovescia, dove la realtà viene ribaltata e le parti invertite, ha voluto mettere a presidenza del Comitato di Durban 2 la Libia e l’Iran (due dittature che disprezzano i diritti umani).

Infine è stata espressa preoccupazione, da parte di alcuni nel pubblico, per l’esclusione di Israele dai giochi del Mediterraneo che si terranno a Pescara dal 26 giugno al 5 luglio prossimi.

Commenti all'articolo

  • Di cometa (---.---.---.167) 19 marzo 2009 09:17

    Dov’è l’informazione? Dai TG abbiamo avuto le stesse notizie, anche se con toni meno apologetici, ma continua a mancare la notizia: cosa dice il documento preparatorio di Durban 2 che meriti l’accusa di antisemitismo?
    L’accusa di antisemitismo è costantemente utilizzata oggi per marchiare d’infamia le persone ed i movimenti antisionisti o anche solamente critici verso le malefatte di Israele (queste sì evidenti e supportate da fatti!). Allora, se si parla di antisemitismo vorrei rendermi conto di cosa si parla: vorrei leggere qui stralci antisemiti o razzisti del documento in questione.
    In questo articolo, invece, leggo solo propaganda: lezioni di antirazzismo da un membro di un governo razzista come quello italiano (basta guardare il trattamento a immigrati e rom), lezioni di democrazia da parte del governo israeliano (ma conosciamo bene il programma politico di Lieberman, il ministro degli esteri), e poi notizie più o meno manipolate in forma di proclama che non si riferiscono all’oggetto della notizia, cioè Durban 2, ma a Durban 1: ("i peggiori dittatori... si inneggiava a Bin Laden... caccia all’ebreo") o ad altri avvenimenti che con Durban non hanno nulla a che fare.
    Il tono propagandistico ottiene l’effetto contrario: rende ancora più sospettoso chi già non è convinto. Propongo all’autore dell’articolo di dare anche a noi tutte le informazioni necessarie per farci un’opinione in merito alla questione.



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