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Commento di bdg

su Il merito e il comunismo


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bdg 9 novembre 2016 09:37

Mi pare che la sua interpretazione della frase di marx, mutuata dagli atti degli apostoli (4, 35), sia scorretta e fuorviante. Infatti, prendere "da ognuno secondo le proprie capacitaà" significa proprio ammettere che vi sono delle differenze tra le persone dal punto di vista intellettuale e/o fisico, quindi chi è più dotato potrà dare di più, rispetto a chi lo è meno, condividendo poi i frutti delle proprie doti, non in maniera semplicisticamente uguale per tutti, ma in maniera da tener conto dei bisogni primari di ciascuno e, chi avrà bisogno di cure perché malato potrà contare sui frutti del lavoro di chi è fisicamente e intellettualmente più forte e trae soddisfazione dal proprio lavoro.

Certo, si tratta di un’utopia, perché per arrivare a fare quanto auspicato da Marx, (ma anche dal vangelo) occorre una grande maturità da parte delle persone e, soprattutto, occorre eliminare in ciascuno di noi quel forte complesso di inferiorità che ci spinge alla competizione e al conflitto perenne, per veder riconosciuti presunti meriti, piuttosto che alla collaborazione serena tra esseri umani in grado di rispettarsi e valorizzare le capacità altrui, senza schiacciare, od essere schiacciati, e senza bisogno di ricorrere a telecamere e dispositivi di controllo di vario genere.

oggi ci si riempie la bocca del termine "meritocrazia" ma, fateci caso, alla fine, chi sale i gradini del potere sono sempre più spesso personaggi arroganti, presuntuosi, spesso rozzi e, soprattutto, afflitti da forti disturbi della personalità, dal narcisista patologico all’istrionico patologico.


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