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Commento di brizigrafo

su Tsipras. S'ode a destra uno squillo di tromba, A sinistra risponde uno squillo. Confermata la propensione italica a balzare sul carro del vincitore


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brizigrafo brizigrafo 29 gennaio 2015 11:36

Avevo letto la "divina sorpresa", e ne avevo condiviso e rilanciato i contenuti. La divina sorpresa che viene da Atene
Ho appunto affermato che Spinelli e Maltese sono bravi articolisti e il più delle volte concordo con quanto dicono. È come "politici" eletti - anche con il mio voto al parlamento europeo - che mi fugge l’operato.
Se tu, ignoto commentatore, ne sai di più scrivi e informaci perché temo che come me molti loro elettori sappiano ben poco di come si sono mossi in Europa (al netto delle polemiche sull’assenteismo e doppi stipendi delle qaali non mi frega niente)
Il fatto è che, a parte la non sorpresa della vittoria di Syriza, che ha alle spalle un lavoro lungo anni di aiuti "materiali" ai quei greci che incolpevolmente si sono ritrovati in condizioni disperate, le cose scritte da Barbara sono risapute e rientrano nell’"ortodossia" di chi sostiene Tsipras.
Scrivere:
"Ricominciare a sperare nell’Europa è possibile solo in un’esperienza di lotta alla degenerazione liberista, alla fuga dalla solidarietà, alla povertà generatrice di xenofobie"
"I partiti di centrodestra e centrosinistra continueranno a patteggiare fra loro – son diventati agenzie di collocamento più che partiti – ma la loro natura apparirà d’un tratto stantia; per esempio in Italia apparirà obsoleto qualunque presidente della Repubblica, se i nomi vincenti sono quelli che circolano negli ultimi giorni"
equivale a sfondare porte aperte.

Però tu consideri il mio articolo "fazioso". Perché? Perché penso sia pericoloso aver nominato uno xenofobo di destra, intenzionato ad uscire dall’euro, ministro della difesa (senza per altro aver detto se si sia fatto bene o male, non avendo elementi sufficienti per valutare la situazione interna greca)? Perché ho scarsa considerazione per Vendola e Ferrero più attenti a conservare le loro rendite di posizione, per quanto modeste, affabulando e disquisendo piuttosto che dandosi da fare a costruire un tessuto sociale sul quale innestare una lenta crescita di credibilità? Perché critico gli entusiasmi giustificazionalisti del Manifesto dell’era Rangeri, così modesto nell’analisi come non era mai stato prima?
Ho solo cercato di porre l’accento non tanto sull’"esaltante vittoria" quanto sugli scenari potenzialmente rovinosi, per la Grecia in primis, ma anche per il resto d’Europa che la benvenuta, ma destabilizzante, conquista del potere in Grecia apre.
Se vogliamo vedere soltanto il bicchiere mezzo pieno, va bene l’articolo della Spinelli, che comunque chiosa "Non si può naturalmente escludere che Tsipras possa deludere il proprio popolo".


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