Forse dovrebbe prendere in considerazione l’idea che
schematizzare troppo non è salutare se nello schemino ci si infilano delle
madornali sciocchezze.
Lo sterminio nazista è un crimine in cui una parte (ebrei ed
altri) era la vittima e un’ampia parte dell’umanità era l’assassino.
Troppo
comodo limitare la questione ai soli nazisti; con loro c’erano gli alleati
(italiani brava gente compresi), i cittadini qualunque (polacchi, ucraini, lituani, estoni,
bielorussi eccetera) che collaboravano nella ricerca degli ebrei fuggitivi, i
bravi cittadini di tutta Europa che vendevano gli ebrei nascosti per denaro o che si
rifiutavano di aiutarli e nasconderli, il Papa che non ha detto mezza parola
contro il nazismo, i sovietici che si sono alleati con la Germania per
spartirsi la Polonia (ben sapendo della politica razziale tedesca) e i partiti comunisti che con l’URSS erano pappa e ciccia, la Svizzera
che ha chiuso le sue frontiere, buona parte dei paesi arabi (per via
dell’ostilità contro ebrei e inglesi), i polacchi (che in un pogrom
massacrarono degli ebrei sopravvissuti alla shoah anche dopo la guerra), gli
alleati che non si occuparono di bombardare le linee ferroviarie verso i campi
pur sapendo che cosa succedeva, gli inglesi che ostacolavano la fuga verso la Palestina, e, per finire un panorama che è comunque parziale,
l’insieme dei paesi che nella conferenza di Evian del 1938 rifiutarono di
aprire le loro frontiere agli ebrei in fuga dalla Germania (e a quell’epoca la
Germania si sarebbe volentieri liberata dei suoi ebrei). Può bastare ?
Allora, prima di appropriarsi della Shoah e dei suoi simboli
chiariamo questa cosa: della Shoah possono parlare gli ebrei, dello sterminio
nazista possono parlare i rom, i testimoni di Geova e le altre categorie di
vittime che sono finite materialmente nelle camere a gas. Il crimine contro
l’umanità - che indubbiamente c’è stato perché i “valori umani” (non i valori
“ebraici”) sono stati stracciati - vale, per tutti gli altri, come memento e
monito di quello che la loro “civiltà”, la loro “cultura”, la loro “tradizione”
hanno fatto. Non per quello che hanno subìto.
Quindi andiamoci piano con
l’universalismo, tanto più quando è un universalismo d’accatto, roba da quattro
soldi (tirare fuori la P2, capirai che universalismo raffinato!) che qui
funziona in un modo che suona parecchio stonato: tutti possono dire quello che
vogliono sulla Shoah e fare quello che vogliono dei suoi simboli, tranne le
vittime! Mi sta prendendo per i fondelli ?
Il cancello di Auschwitz è un simbolo che non significa la
violenza del capitalismo contro i precari e i disoccupati o di Equitalia verso
gli imprenditori in difficoltà o gli intrallazzi di certa finanza trafficona.
Se per lei significa questo sinceramente non me ne importa niente. Significa altro ed è un altro ben preciso; che gli ebrei conoscono bene. Se
lo vada a studiare perché ancora non l’ha capito.
E Grillo - che poi si permette di offendere chiunque non sia d’accordo con quello che fa - si faccia venire qualche altra idea per colpire
allo stomaco l’attenzione della gente e raccattare qualche voto con questi
mezzucci da fetente della politica.