Lo so che può sembrare un tentativo di minimizzare ma i ragazzi/bambini fanno sempre così, tendono ad emarginare chi è diverso e lo coprono d’insulti, succede al napoletano in veneto, al nero in una classe di bianchi, al grasso in una classe di magri, al basso in una classe di alti, ad un italiano del nord in un qualunque paese straniero... non credo sia razzismo, è solo la cattiveria innata di quel periodo della vita...Nella mia classe (e non sono del nord) il ragazzo grasso lo chiamavamo cotechino, quello che aveva un brutto odore pecorino, una ragazza che aveva i primi baffetti la chiamavamo il pirata barbablu e il ragazzo di colore lo chiamavamo Idris...Io invece ero il pennellone sarchiapone... e così via... e le offese erano sempre pesanti (a pensarci ora direi crudeli). Di certo non eravamo una classe di SS naziste, semplicemente una classe di ragazzini, un po’ rozzi e maleducati forse, ma sicuramente non razzisti.

Chi si offende per essere chiamato napoletano, è perchè sotto sotto la percepisce come un offese. Chiamasi complesso di inferiorità. E’ questo che va combattuto, perchè essere napoletani non sia avvertito come una colpa ma come un vanto!! E per farlo non si denunciano i razzisti, ci si rimbocca le maniche, ci si dà da fare e si smentiscono coi fatti tutti gli stereotipi..Le parole volano col vento...