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Commento di

su Messina: Accorinti, una sorta di Grillo in salsa mediatica


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3 luglio 2013 17:10

Rispondo anche a Paolo (anche lui anonimo nonostante scriva "articoli" sul sito)

La ringrazio per i consigli, e per le sue elugubrazioni sul termine pagliaccio.


Pare però che il DIZIONARIO non sia d’accordo con lei: 

Tra le definizioni c’è "chi manca di serietà e coerenza" (fig. sta per "senso figurato" glielo spiego nel caso non avesse confidenza col dizionario).
Il significato infatti si è ormai esteso e non è più strettamente legato all’ilarità (così come lei sostiene, commettendo un errore, questa volta, obiettivo).
Per estensione il pagliaccio rappresenta chi si mette in mostra inutilmente, il "tutto fumo e niente arrosto", il "farlocco", insomma la figura che sembra descritta in quest’articolo.


Ma non è questo il punto, se può, eviti di guardarmi il dito. 
Le spiego:

Dalla sua reazione mi sembra alquanto offeso. Ma le assicuro che nelle mie parole non c’era nessuna offesa nè esplicita nè velata. 

Non ho detto che lei è un cretino, dico che quelle mie parole possono essere tradotte come "lei è un cretino", così come quelle di Vinci possono esser tradotte come "Accorinti è un inutile pagliaccio".

Se lei pensa che Accorinti non sia stato insultato, allora perchè si sente offeso e mi risponde con tono ingiurioso (per nulla elegante, mi creda)?

Signor Paolo faccia chiarezza con sè stesso e si decida, io e Vinci siamo stati offensivi o no?

Se avesse reagito con compostezza avrebbe avvallato la sua tesi, invece lei ha cambiato del tutto registro, rispondendo così similmente agli Accorintiani che lei accusa di reazioni eccessive.

Per concludere non ho grande timore delle cattive figure, ma trovo sempre utile un ripasso di italiano, cosa che la invito a fare.

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